30 September 2008

Caserta: campagna antirazzista 2008

Non c’è sicurezza senza diritti
Per una nuova stagione di diritti e dignità dei migranti e rifugiati in Italia.
  • 4 OTTOBRE CORTEO ANTIRAZZISTA per le strade di Caserta.Al termine del corteo azioni di lotta e visibilità delle comunità dei migranti e degli antirazzisti.
  • 5 OTTOBRE Piazza Vanvitelli Ce dalle ore 18.00 Proiezioni/Animazione/“Live contro il Razzismo”con la partecipazione di Pietro Condorelli e la Piccola Orchestra di Piazza Vittorio/ Talk Show con giornalisti di rilievo nazionale;
  • 6 OTTOBRE la mobilitazione continua con il confronto con le Istituzioni locali e nazionali.

29 September 2008

Italia: ecco la mappa di cpt, cara e centri emergenza

ROMA, 29 settembre 2008 - "Raddoppiano gli sbarchi. Aumentano le richieste di asilo. E per ospitare gli immigrati, il governo improvvisa nuovi centri. Gestiti da privati. Spesso all'insaputa di sindaci e cittadini". Iniziava così un'inchiesta dell'Espresso firmata da Fabrizio Gatti lo scorso 4 settembre 2008. Tre settimane dopo, ne sappiamo qualcosa di più. Sappiamo dove si trovano. Sulla mappa a fianco, aggiornata al 4 settembre, sono indicati 37 dei 44 centri aperti con l'emergenza 2008. Hanno una capienza di 2.471 posti, che si vanno ad aggiungere ai 4.169 posti dei 10 centri di prima accoglienza (Cpsa-Cda) e ai 980 posti dei sei centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara), di cui abbiamo scritto nei nostri reportage. Si tratta di centri aperti, dedicati all'accoglienza degli stranieri in attesa del verdetto della Commissione territoriale per il riconoscimento dello status dei rifugiati. Le Prefetture rimborsano una quota di circa 50 euro al giorno per ogni ospite. Più o meno il doppio di quanto lo Stato paga (25-30 euro al giorno a persona) alle associazioni e ai 120 comuni che aderiscono allo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati che accoglie una parte dei rifugiati, dopo il riconoscimento del loro status (3.000 posti a fronte di oltre 7.726 rifugiati riconosciuti - asilo o protezione umanitaria - nel 2007).

Documentario su Kufra vince il Salina doc festival

SALINA, 29 settembre 2008 - Dopo il successo delle anteprime nazionali a Milano e Roma, il documentario Come un uomo sulla terra stravince il concorso internazionale Salina doc Festival 2008, portando a casa tutti i premi della giuria. Il film di Andrea Segre e Dagmawi Yimer, racconta le violenze subite in Libia dai migranti e rifugiati vessati e abusati da contrabbandieri e polizia, lungo la rotta che porta a Lampedusa. E denuncia le atroci condizioni di detenzione nel carcere di Kufrah, finanziato dall'Italia.

E Dag svelò il lager di Kufra

Tratto da L'Unità del 29 settembre 2008
di Giovanni Maria Bellu

27 September 2008

Lampedusa: mitra sulle navi francesi di Frontex

ROMA, 27 settembre 2008 - Mitra a bordo contro gli immigrati nel Canale di Sicilia. Almeno sui mezzi francesi. Lo denuncia l'euro-parlamentare Giusto Catania, che il 25 settembre ha presentato un'interrogazione scritta alla Commissione europea "sull'utilizzo di armi da parte di agenti Frontex durante i salvataggi in mare”. Una foto scattata al molo di Lampedusa la sera del 24 settembre e pubblicata sul sito di Catania, mostra un militare con un mitra a tracolla, puntato – secondo testimoni oculari – contro il gruppo di migranti a bordo della fregata francese Arago P675. La nave è impegnata nella missione congiunta di pattugliamento Nautilus III, coordinata dall’agenzia europea Frontex e attiva nel Canale di Sicilia, tra la Libia, Malta e l’Italia. Gli stessi migranti soccorsi dalla P675 la sera del 24 settembre, hanno raccontato ai giornalisti sul molo e agli operatori umanitari, che i militari francesi avrebbero sparato in aria al momento dell’avvicinamento in mare del vecchio peschereccio su cui viaggiavano in 212. La tensione – secondo il racconto degli immigrati – sarebbe nata in seguito a un piccolo impatto tra le due imbarcazioni per un errore di manovra. I militari avrebbero allora sparato alcuni colpi di mitra, chiedendo contemporaneamente di mantenere la calma. In seguito, i militari stessi avrebbero mantenuto i mitra puntati verso i migranti per tutto il tragitto e fino all'entrata in porto a Lampedusa, come testimoniato da giornalisti e operatori umanitari presenti al molo.

26 September 2008

Nei campi minati greci

Mappa della regione di EvrosIn Grecia, al confine nord-orientale con la Turchia, lungo il fiume Evros, esistono ancora i campi minati, installati dopo la crisi di Cipro, nel 1974. Dal 1990 almeno 92 persone sono rimaste uccise tentando di attraversare a piedi il confine. Dal 2003 la Grecia è impegnata a togliere dall'area gli ordigni antipersona, il termine della bonifica è previsto per il 2009.

24 September 2008

Castel Volturno: parla il superstite che ha denunciato i killer

Tratto da repubblica.it, di Conchita Sannino

CASTELVOLTURNO - "Mi sono salvato fingendomi morto. In quegli istanti mi sono consegnato al mio Dio, ho pensato a mia moglie lontana, ai miei figli. Mi sono salvato pregando in silenzio e cercando di non respirare. Il sangue dei miei compagni morti, caduti vicino a me, mi bagnava il volto, le braccia, mi rigava i pantaloni, non dovevo muovermi. Per questo i killer hanno pensato che fossi anche io un cadavere".


22 September 2008

Viaggio a Castel Volturno, dopo la strage degli immigrati

Video Insu^tv
CASTEL VOLTURNO (CE) – I telefoni hanno iniziato a squillare ieri mattina. La notizia ha fatto il giro del mondo. E dal Ghana le famiglie delle vittime vogliono sapere se è vero, vogliono sapere perché. Isaac ha gli occhi rossi dal pianto: non sa più cosa dire alla madre. Lo zio, Kwame Yulius Francis, aveva appena ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Due settimane fa. Dopo sei anni di clandestinità, poteva finalmente sognare una vita stabile. Lavorava come muratore. Doveva trasferirsi a Milano, ma aspettava prima il rilascio del titolo di viaggio dalla questura di Caserta. La sera del 18 settembre si trovava a Castel Volturno, nell’appartamento sopra la sartoria Ob Ob Exotic Fashion, al km 47 della via Domitiana. Verso le ventuno la telefonata di un amico che gli chiede di raggiungerlo in strada. Kwame scende le scale. Si salutano, mentre nei locali della sartoria si continua a lavorare. Pochi minuti dopo giace esanime in un bagno di sangue. I killer, probabilmente quattro, hanno fatto irrruzione con le pettorine della polizia crivellando i presenti con 130 colpi di mitra e pistole. Mezz’ora prima avevano ucciso Antonio Celiento, titolare di una sala giochi a Baia verde. Insieme a Kwame, muoiono Samuel Kwaku, 26 anni e Alaj Ababa, del Togo, Cristopher Adams e Alex Geemes, 28 anni, della Liberia, e Eric Yeboah, 25 anni, del Ghana. Un settimo uomo, Joseph Ayimbora, di 34 anni, ghanese, viene ricoverato in condizioni critiche.

21 September 2008

Come un uomo sulla terra

Per la prima volta in un film, la voce diretta dei migranti africani sulle brutali modalità con cui la Libia controlla i flussi migratori, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa. Un film di Riccardo Biadene, Andrea Segre e Dagmawi Yimer. 63 minuti. Una produzione Asinitas Onlus in collaborazione con ZaLab. Anteprima al Milano Film Festival il 16 settembre 2008 e a Roma il 23 settembre.



20 September 2008

Non erano spacciatori gli immigrati uccisi dalla Camorra

CASERTA, 20 settembre 2008 - Sette uomini massacrati a colpi di mitra in terra di Camorra. Sei di loro erano immigrati africani, ma da una prima ricostruzione dei fatti, con la mafia non avevano niente a che vedere. É successo tutto la sera di giovedì 18 settembre a Castel Volturno. Un comune di 22.000 abitanti in provincia di Caserta. Ci vivono alcune migliaia di immigrati. Molti lavorano per pochi euro al giorno nelle serre e nell'agricoltura. Altri sono vittime della criminalità organizzata, che li usa come corrieri e spacciatori della droga. Ma non sarebbe questo il caso dei sei africani ammazzati dai camorristi. Almeno secondo quanto emerge dalla ricostruzione dei fatti del Csa Ex-Canapificio, che ha intervistato una cinquantina di immigrati a Castel Volturno, durante le proteste esplose il giorno successivo alla strage. La riportiamo per intero.


14 September 2008

Cipro: minacciano sciopero della fame i migranti del Block 10

ROMA, 14 settembre 2008 - Minacciano uno sciopero della fame 24 migranti detenuti nel carcere di Nicosia Block 10. I migranti hanno spedito una lettera al Garante dei diritti umani, al Ministro dell'Interno, all'Unhcr e al Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa. I migranti sono detenuti da oltre sei mesi perchè privi di un permesso di soggiorno. Consigliamo di leggere il rapporto di Agosto 2008 di Fortress Europe, dedicato alla situazione di Cipro e del Bloc 10.

Roma: il 4 ottobre manifestazione nazionale antirazzista

ROMA, 14 settembre 2008 - È l'ora di scendere in strada. Per dare un segnale al paese. Per dire basta. Basta alle stragi in mare. Basta alla segregazione dei migranti. Basta al clima di odio che si respira e che continua a mietere vittime. L'ultimo è un cittadino italiano, Abdul William Guibre. Un ragazzo di 19 anni. Lo hanno ammazzato a sprangate a Milano, il 14 settembre 2008 gridandogli "Sporchi negri vi ammazziamo" mentre gli fracassavano il cranio. Gli assassini sono i proprietari di un furgone bar. Vittime a loro volta dell'odio razzista fomentato negli ultimi anni dalla Lega, seguita dagli altri partiti e dai media.

ROMA 4 OTTOBRE 2008: STOP AL RAZZISMO

Per info. e adesioni: stoprazzismo@libero.it
tel. 0552302015 - 0670302626 - 3347274379

Hanno già aderito
Socialismo Rivoluzionario; Partito Umanista; Ass. antirazzista e interetnica “3 Febbraio”, Unicobas, USI-AIT RM; Utopia Rossa; Socialismo libertario; Utopia Socialista; Usi-Ait ; Partito Comunista dei Lavoratori; Partito dei Comunisti Italiani sezione San Lorenzo-Rm; Cobas Pt – Cub; Federazione dei Comunisti Anarchici; Partito di Alternativa Comunista; Presidio No Tav Bruzolo-Val Susa; Centro delle Culture; Circolo Arci “Caffè Basaglia” TO; Comitato Rom per la difesa dei diritti umani FI; Ambulatorio Medico Popolare - MI; Coord. di lotta per il lavoro NA; Centro sociale Carlo Giuliani NA; Ass. Umanista Help To Change; Ass. Umanista UnAltroMondo Onlus; Compagnia dei fuocolieri PA; Amistad-gruppo studentesco univ.- FI; Comitato “Pace per Poter” PA; Comunità per lo sviluppo umano FI; Ass. Agorà Portici-NA; Stargayte, Ass. Raggio d’Azione; Fed. Umanista Sportiva; Coord. di studentesse Towanda RM; Comunità Etiope RM; Circolo Pasolini PV; La tribù dei genitori e bimbi per l’educazione alla non violenza; Pungolo - giornale umanista – FI; Diaspora Africana Italia; Ass. del Bangladesh in Italia; Comitato per la pace X Municipio RM; Comboniani di Casavatore;Ass. culturale Amici Parco Emilio;ASPER (Ass. per la tutela dei diritti umani del popolo eritreo); Chiesa libera di Avellino; Gruppo Consiliare dei Verdi di Chiaia, Posillipo e San Ferdinando;“Cittadini Invisibili? No grazie!” Sicilia PA; Ass. E.CO.FEBIO AQ; Ass. Communitas Vesuviana Portici-NA; Mondo senza guerre; Opera Nomadi-Giugliano (Na); red. www.ildialogo.org ; Ass. “Agire Solidale” (Sr); “L’Altra Città” (Fi); Dimensioni Diverse (Mi); Ass. Offinakoinè; Spazio sociale Takuma Avigliana; Ass. Jolibè; Osserv. criminologico crimini su donne e minori; Ass. Fulbe VI; Il Satiro Saggio ; Non Solo Rieti ; Centro delle Culture Mi; Comitato provinciale Arcigay l’Approdo di Genova ; Scuole Senza Permesso (Mi) ; Comitato antirazzista “mondoinsieme” (Mi) ; Ass. di promozione sociale Luogo Comune – Vignate (Mi) ; Comitato Antirazzista “ Iqbal Mashish” (Aq); Assemblea permanente delle donne ( Na) ; Movimento femminista proletario rivoluzionario; Agenzia Habeshia ; Associazione di volontariato Jerry Essan Masslo (Casal di Principe); “Sinistra 2000” laboratorio di politica e cultura (Casal di Principe); Collettivo femminista cercando la luna (Mi); Fiei ( Fed. italiana emigrazione immigrazione ) ;Filef (Fed. Italiana lavoratori emigranti e famiglie) ; redazione “ Il bene comune”; Ass. Usciamo dal silenzio (Ge) ; Gruppo sociale progressista ; Libreria Griot (Rm); Comitato No Expo (Mi) ; Centro delle Culture (Na) ; Rete Laica (Ge); Movimento studentesco (Ge); Sud Pontino Social Forum; Ass. di vol. “ Centro Astalli Sud” (Grumo Nevano ); La redazione Arcoris Campania; Ass. Umanista Reciprocità; Ass. Afrikelele (Na); Ass. Culturale Herabon (Rm); Ass. culturale Prometeo ( Acquaviva- Ba) ; Comunità per lo sviluppo Umano (Fi); Un altrà città, un altro Mondo (Fi); Centroshen (Na); Rete "semprecontrolaguerra"; Unione Siciliana Emigrati e Famiglie (USEF); Ass. Umanista l'eco del quartiere (Fi); Centro Umanista Punta est (Fi); Ass. Umanista ComunicAzione (To); Comitato antirazzista del Pigneto (Rm); Ass. Umanista "Orizzonti in libertà" (To); Collettivo universitario Feedback (Ge); Fronte d'azione Umanista Xgeneration ; UDI – Centro antiviolenza di Ge ; La Comunità per lo sviluppo umano ; Ass. Umanista “Gbedevo Altri Linguaggi” – TO ; Oasi onlus (Sa) ;Ass. Progetto Umanista ; Ass. Peppino Impastato-Casa memoria (Cinisi- Pa) ; Centro documentazione donne Ferrara; Luciana Tufani editrice; I Corvi – mov. studentesco internazionale; Libreria La Locomotiva (Savona) ; Italiacivile.it; Rete Eco-( Ebrei contro l’occupazione); Illimitarte (ass. culturale musicale)- Villaricca (Na); Awop-A world of Peace; Comitato antirazzista di barriera di Milano-To; Associazione Umanista Sinergie- Casalbertone non violento; ass. Itaca di Corsico- Mi; Ass. Lisangà – Culture in movimento (Giaveno, Val Sangone); Il Porto onlus- gruppo accoglienza migranti (Dalmine- Bg); Ass. Cultura Mista onlus (To) ; Casa Umanista (To); Ass. Abareka- Nandree Onlus; Ass. LibLab; Fortress Europe; Unione degli Studenti - Siena; Movimento Radicalsocialista; Ass. Umanista Ritmi Africani Onlus; Fuoridalguscio di Lecco; Europe for peace, La Svolta Umanista Onlus; Culture in Movimento Onlus (To); Ass. culturale Rudeboy Corner; Associazione Sviluppo Umano Onlus; Centro Umanista Alice Onlus (To); Associazione Interculturale Grammelot (Na); La Comunità per lo Sviluppo Umano (Mi); Circolo del Prc – San Paolo di Civitate (Fg); Teatro la Baracca (Prato); Energia per i Diritti Umani; Centro di documentazione don Tonino Bello di Faenza (Ra); Associazione per la Solidarietà e la Fratellanza (Bs); I.S.M. (International Solidarity Movement - Va); U.I.S.P. (Va); Associazione Umanista Help to Change Onlus (To); Associazione GenitoriChe ; Circolo ANPI Angelo Zarini (Vergiate – Va); Associazione Art. 1 (Va); Stefano Montesi (fotografo); Pier Maurizio Castelli, Riccardo Pieralli, Claudio Giorno (No Tav Borgone-Val Susa); Alberto Perino; Marina Clerico (No Tav Bruzolo-Val Susa); Maurizio Piccioni (Spinta dal Bass);Gabriele Botte (No Tav Rivoli-Val Susa); Daniele Pasinato (Presidio San Pietro in Rosà-VI); Andrea Bigalli; Stefano Priante, Maria Casonato e Marta Passarin (No Dal Molin-VI) ; Francesca Manzini (Folgaria-TN); Marcella Corò (No passante-Mestre); Sergio Pastorello (VI); Marco Brazoduro (docente di politica sociale La Sapienza-RM); Augustine Namatsi Okubo (oper. sociale-Comunità Kenia); Fakhita Haouari (Ass. Donne Marocchine in Italia-Lombardia); Mario Lana (Unione Forense per la tutela dei diritti umani); Rose Odera (Comunità del Kenia); Ippolita Sforza (Casa delle donne BS); Giuseppe Musolino (presidente Arci VA); Irene Campari (consigliera comunale indipendente PV); Hamza Roberto Piccardo (direttore www.islam-online.it); Renato Sarti (Direttore artistico Teatro della cooperativa); Ramzi Harrabi (artista tunisino); Nadia Conti (Presidente Pubblica Assistenza Campi B.-FI); Michele Bertani (dottorando in sociologia delle emigrazioni); Padre Carlo D’Antoni (Parroco Chiesa Bosco Minniti in Siracusa); Giorgio Poletti (missionario comboniano); Nino De Amicis (Spinta dal Bass); Nicoletta Dosio (Val Susa); Daniela Francou (Val Susa Caprie); Mauro Sonzini (Val Sangone); Oscar Di Giorgio (Avigliana); Gemma Ukunda Shema (Ass. Donne Africa Subsahariana); Marco Ralli (RSU Comune RM, Coordinatore ASBEL CNL);Massimo Reggio (RSU Comune RM); Gennaro Francione (giudice, scrittore); Ziad Zahra (coop. Il Biscione GE); Antonio Lucchesi (vicepresidente Ass. Insieme Fi); Elvira Cioffari (RSU/RLS Telecom Italia-TO); Francesco Surdich (vicepreside Facoltà di Lettere Università GE); Andrea Agostini (ambientalista GE); Matteo Podrecca (Ecoculture); Elena Coccia (giuristi democratici); Mirdga Zahirul (Comunità del Bangladesh VI); Isidoro Mobei (A3F -VR); Babacar Ndiaye (cantante dei Rastabarra Djembe-Senegal); Nereo Turati (Consigliere nazionale Opera nomadi-VI); Mamadou Konte (Comunità Fulbe VI); Roy Paci (musicista); Daniele Silvestri (musicista); Renzo Casali (fondatore Comuna Baires-MI); Avv. Mariagrazia Mei (MI); Angelo Caruso (Sit-Art MI); Angela Molteni (scrittrice); Francesco Gisonni-Joe Contromano -(musicista); Marco Sodi (formatore alla non-violenza Univ. FI); Alessandra Buggenig (produttrice del film “Lettere dal Sahara”); Monica Bacis (giornalista); Matteo Gigante (rapp. Cps RM ); Nasser Vaghefi (giornalista tv iraniana); Pierangelo Monti (Godd Samaritan e Mir Ivrea ); Rosanna Remon (maestra tango argentino MI); Bianca Pitzorno (scrittrice); James Taylor Quartet; Dennis & the Jets; Alessandra Durante (MI); Gennaro Varriale (Formia); Patrizia Cammarata (delegata CUB VI); Luigi Revrenna (rete G.a.s. VI); Daniele Bonazza (Filmmaker-BO); Zahalka Tak (medico palestinese-PD); Nora Rodriguez (Arci servizio civile-VI); Don Alessandro Santoro (Comunità delle Piagge-FI); Giulietto Chiesa (giornalista); Irina Casali (regista teatrale); Lorenzo Carletti (Univ. PI); Don Andrea Della Monica (oratorio S. Bartolomeo-CO); Mercedes Frias; Alexian Santino Spinelli ( musicista e docente univ.) ; Daniela De Rentis (Ass. Naz. Thèm Romano onlus) ; Doriana Goracci (Capranica VT) ; Giuseppe Cacciatore (docente di filosofia Università di Napoli); Almamegretta (gruppo musicale); Pietro Angelici ( docente antropologia univ. di Na ); Guglielmo Tocco (scrittore e filmaker) ; Gerarda Franciuli (liceo Virgilio Rm) ; Irene Storace (traduttrice) ; Ettore De Lorenzo (giornalista Tg3) ; Andrea Paolillo (avvocato); Rita Disco ( Rete scuole di cittadinanza attiva- assemblea territoriale di Siracusa); Nathalie (cantautrice); La Zurda (Buenos Aires) ; Baby Blue (Prato); Arturo Ghinelli (Mo); Dante Bedini (dirett. prov. Cgil scuola di Teviso- Rete 28 aprile ) ; Gian Felice Facchetti (artista teatrale); Diego Nunziata (videomaker); Don Gallo (Comunità di San Benedetto – Ge) ; Maria Tiziana Lemme (giornalista Rm); Luigia Barone (avv.ssa - Rm); Train de Vie (gruppo musicale); Paola Manduca (Newweapons); Salvatore Augello(Segretario Generale USEF); Modou Kassè (Operatore sociale, Genova); Antonio Gucchierato (Forum per la Pace, la Legalità e la Solidarietà tra i popoli – Capua); Africa Unite (gruppo musicale) Matteo Soccio (Casa della Pace- Vi); Pino de Stasio (Consigliere Prc- seconda Municipalità – Na); Mau Mau (gruppo musicale); Riccardo Rossi (Rsu Enea- Rete 28 aprile Cgil; Georgina Ortiz (Gorizia); Marenia (gruppo musicale); Bidonvillarik (gruppo musicale); Eugenio Viceconte (Blogger); Pino Campanelli (artista-Bs); Giuseppe Prestipino (Università di Siena) ; Diego Seggi (educatore professionale); Luigi Robaldo e Isabella Marangon ( No Tav- Valsusa); Elena Baragli (mediatrice culturale - Fi ); Rosaria Scarambone (psicologa- Na); Alessandra Ballerini (avv.ssa civilista - Ge); Marco Piantadosi (impiegato, studente Asti); Fausto Beccalossi (musicista); Oscar Del Barba (musicista); Caparezza (cantante); Mr. T-Bone (musicista); iseiottavi (gruppo musicale); Maria Eugenia Mongini (Avv.ssa - Rm); Maila Ermini (attrice); Andrea Morniroli (Cantieri Sociali); Lorenzo Guadagnucci (Comitato verità e giustizia per Genova); Fabrizio Ferrandelli (capogruppo gruppo Consiliare "Altra Palermo"); Fatima Berrima (mediatrice culturale); Giovanna Carrassi (sceneggiatrice - Rm); Maria Mesch (artista - Mi); Gisa Legazzi (Va); Alessandra Pessina (Va); Padre Fabio Adalberti (parroco della chiesa di Madonna di Campagna – To); Don Giuseppe Stoppiglia (Associazione Macondo - VI); Gabriele Brunetti (VI); Paolo Manfredotti (No Dal Molin - VI); I Fasti (gruppo musicale); Dante De Angelis (RLS-ferroviere licenziato), Ezio Gallori (Ancora in marcia); Fabrizio Ferrandelli (AltraPalermo); Luca Bravi (Univ. FI)

Marocco: naufraghi deportati nel deserto, 2 morti

ROMA, 14 settembre 2008 – Il Marocco ha deportato in mezzo al deserto 37 migranti. Sono i sopravvissuti di una barca salpata dalla Mauritania verso le isole Canarie, in Spagna, e rimasta alla deriva per 15 giorni. A bordo c’erano 73 persone. 33 sono morte di stenti. I superstiti, dopo una decina di giorni di detenzione sono stati abbandonati a se stessi in una zona desertica al confine tra Sahara occidentale e Mauritania. La missione spagnola di Médecins du Monde, presente in Mauritania, ha potuto salvare 14 uomini e 2 donne, domenica 7 settembre 2008, nella provincia di Nouadhibou. Secondo quanto dichiarato dai migranti, due uomini sarebbero morti nel deserto. I migranti soccorsi presentano gravi ferite sotto i piedi e ustioni sulla pelle. Hanno dichiarato di essere sudanesi, ghanesi e burkinabé. Mdm non è in grado di sapere se i 22 migranti che mancano all’appello siano persi – e probabilmente morti – nel deserto o se invece siano stati espulsi in un’altra zona. Magari a Oujda, verso la frontiera algerina. 15 delle 16 persone soccorse sono state trasferite nel campo di detenzione per migranti Ecole six, a Nouadhibou. Un’altra invece è stata ricoverata in condizioni critiche.

Sicilia: cambiano le rotte. Ora si parte da Egitto e Algeria

ROMA, 14 settembre 2008 – “La Libia non rispetta gli accordi sull'immigrazione”. A due settimane dalla firma del patto di amicizia con la Libia, il ministro dell’Interno Roberto Maroni batte i pugni sul tavolo. Le sei navi della Guardia di finanza sono pronte a partire per Zuwarah. Ma Gheddafi non ne vuole ancora sapere. Ad ottobre Maroni andrà in Libia, così ha detto, per chiudere la vicenda una volta per tutte. Intanto però Egitto e Algeria sono quotate al rialzo nella partita delle nuove rotte.

09 September 2008

Mutilarsi i polpastrelli è reato. Primi arresti in Sicilia

Impronte digitaliSIRACUSA, 9 settembre 2008 – C’è un nuovo reato nell’Italia razzista. È stato inserito senza colpo ferire nel pacchetto sicurezza, convertito nella legge numero 125 del 24/07/2008. Se ne sono accorti in pochi. Ma i primi arresti sono già iniziati. Da circa un mese, “chiunque al fine di impedire la propria o l’altrui identificazione altera parti del proprio o dell’altrui corpo utili per consentire l’accertamento dell’identità”, viene punito col carcere, da uno a sei anni. Una legge scritta pensando agli stranieri che si mutilano i polpastrelli per non dare le proprie impronte digitali, spesso perché è l’unico modo che hanno, nell’Europa di oggi, per poter raggiungere i parenti nel Nord Europa senza essere rispediti in Italia, in base al Regolamento Dublino II che obbliga i richiedenti asilo a rimanere nel primo Stato europeo che incontrano.

Respinti in Grecia 23 afgani sbarcati in Calabria

Salinia Stroux, Afgano al porto di PatrasCATANZARO, 9 settembre 2008 – Respingimento in frontiera per i 23 rifugiati afgani sbarcati sulle coste di Catanzaro lo scorso 6 settembre. Domenica 7 sono stati caricati a Brindisi su una nave diretta a Patrasso, in Grecia, dove sono stati affidati alle autorità di polizia. Nessuna informazione è stata diffusa sulle loro generalità, anche se non è da escludere che nel gruppo vi fossero minori non accompagnati, data la giovanissima età della diaspora afgana. Le autorità italiane hanno applicato l’accordo di riammissione tra Italia e Grecia, avendo accertato che gli afgani erano transitati dalla Grecia. Peccato però che si trattasse di richiedenti asilo politico.

08 September 2008

Reportage da Trapani. Il cie Vulpitta e il nuovo Cara a Salina

Ballatoio cie VulpittaTRAPANI, 8 settembre 2008 - Sorge nel centro di Trapani il primo centro di identificazione e espulsione aperto in Italia. Venne inaugurato nel luglio del 1998, in una sezione dell'istituto geriatrico Rosa Serraino Vulpitta. La legge Turco-Napolitano, che istituiva i centri di permanenza temporanea (cpt), era stata appena approvata. Un anno dopo un incendio causò la morte di sei migranti detenuti. Dopo l'incidente, la capienza è passata da 180 a 57 posti. Nei primi sei mesi del 2008 ha ospitato 94 persone. La gestione, affidata alla cooperativa Insieme, vale un milione di euro, per una media di 80 rimpatri l'anno.


Ancora torture in Libia. Parlano i rifugiati di Salina

Pianta del piedeSALINA GRANDE – L'Italia ha firmato l'accordo di amicizia con la Libia. Presto partiranno i pattugliamenti congiunti anti immigrazione. Ma i rifugiati sbarcati sulle coste italiane, salpando proprio dalla Libia, continuano ad accusare la polizia del Colonnello Qaddafi di abusi e torture perpetrati ai danni dei migranti, anche nei campi di detenzione finanziati dall'Italia. Le ultime testimonianze vengono dai richiedenti asilo eritrei e sudanesi ospiti del centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Salina Grande, a Trapani. “La Libia è un inferno!” dichiara sotto anonimato una richiedente asilo eritrea. E mi accompagna da un gruppo di rifugiati eritrei.


Salina: 1.000 arrivi da gennaio, 30 giorni per lo status

Cortile Cara SalinaSALINAGRANDE – Raggiunge quota mille il centro d'accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Salinagrande, in provincia di Trapani. Tanti sono i richiedenti asilo – in grande maggioranza sbarcati a Lampedusa – accolti dall'inizio del 2008 fino al 12 agosto nel centro che sorge a pochi passi dalla riserva salina di Trapani e Paceco. Un dato in netto aumento rispetto ai 1.200 dell'intero 2007. E infatti il centro è sovraffollato. La normale capienza di 260 posti è stata portata a 310 con l'utilizzo dei locali della palestra come dormitorio. Il centro è aperto dal 2003, ma lavora a pieno ritmo soltanto dal 2005. Fin dalla sua apertura, è stato gestito dalla cooperativa Insieme, membro del consorzio Connecting people, e ente gestore del cpt di Trapani dal 2000.


Al Vulpitta le prime vittime dei cpt, nell'incendio del 1999

TRAPANI – È la notte tra il 28 e il 29 dicembre del 1999. E dalle finestre del centro di identificazione e espulsione Serraino Vulpitta, a Trapani, inizia a uscire fumo. Nel centro sono detenute un centinaio di persone, su una capienza di poco più di 50 posti. Poche ore prima, l'ennesimo tentativo di fuga da parte di un gruppo di immigrati era stato bloccato dalle forze dell'ordine, che avevano poi rinchiuso oltre una decina di persone in una cella. Uno di loro ha appiccato il fuoco ai materassi. L'aria si fa irrespirabile, sbattono sulla porta. Ma da fuori nessuno apre. La porta è chiusa con una spranga di ferro e lucchetti. Prima dell'arrivo dei pompieri, tre ragazzi tunisini muoiono carbonizzati. Altri tre moriranno in ospedale a Palermo, dove erano stati ricoverati con gravi ustioni. Nel gennaio del 2000, sul caso viene presentato un esposto alla magistratura. L'allora prefetto di Trapani, Leonardo Cerenzìa, è accusato di omissione di atti d’ufficio, incendio colposo e concorso in omicidio colposo plurimo. Ma verrà assolto con formula piena il 15 aprile del 2004, confermata dalla Corte d'Appello di Palermo. Il centro non era a norma, non c'erano scale antincendio né estintori. Tuttavia nessuno è stato ritenuto responsabile della tragedia.

Vulpitta inefficiente e costoso: 1 milione per 80 rimpatri

TRAPANI – Dopo l'incendio del 1999, le celle del Centro di identificazione e espulsione Vulpitta di Trapani, sono state dotate di rilevatori termici e i locali sono stati messi in sicurezza, con estintori e scale antincendio. Una mano di vernice bianca ha cancellato la memoria dell'incendio dai muri e contribuito a normalizzare la situazione. Già perché ormai la detenzione amministrativa dei cittadini stranieri senza documenti, è un dato acquisito. Il loro trattenimento è considerato necessario. É previsto per legge per lo svolgimento delle pratiche di identificazione e di espulsione. Eppure molti dei trattenuti sono già identificati. B.H. ad esempio. È marocchino, è nato a Kenitra nel 1976. In Italia è arrivato nel 2000 con un visto turistico. Poi è rimasto per cercare lavoro e si è regolarizzato. Nel 2004 però ha perso il lavoro e poco dopo anche il permesso di soggiorno. Da allora vive a Messina, dove ha continuato a lavorare in nero come piastrellista. La questura di Messina conosce la sua identità, ha le sue impronte digitali. Eppure durante l'anno di carcere che si è fatto per non aver ottemperato a tre precedenti provvedimenti di espulsione, nessuno lo ha identificato. Da 31 giorni sta al Vulpitta, ma non ha ancora incontrato nessun funzionario della sua ambasciata.

Viaggio nei Cie: reportage dal Serraino Vulpitta di Trapani

TRAPANI – Sorge nel centro di Trapani il primo centro di identificazione e espulsione aperto in Italia. Venne inaugurato nel luglio del 1998. La legge Turco-Napolitano, che istituiva i centri di permanenza temporanea (cpt), era stata appena approvata, e il capo della polizia Fernando Masone, assieme al sottosegretario di Stato per l'interno Giannicola Sinisi inauguravano la struttura, ricavata in una sezione dell'istituto geriatrico Rosa Serraino Vulpitta, che un anno dopo sarebbe andata a fuoco provocando sei vittime. Il centro è disposto su tre piani in un'ala dell'ospizio. Al piano terra si trovano l'ufficio immigrazione della questura e gli uffici amministrativi dell'ente gestore, la cooperativa Insieme. Salendo le scale, al primo piano c'è l'infermeria h 24 e l'assistente sociale. I detenuti invece stanno al secondo piano. Dalle sbarre del cancello si intravedono le porte delle celle aperte sul ballatoio. Le balaustre sono circondate da reti metalliche. Sotto, le palme del giardino del Vulpitta. Il ballatoio è chiuso sui due lati da cancelli grigi di ferro. I lucchetti si aprono quattro volte al giorno. Per i pasti, e per l'ora d'aria concessa nel pomeriggio, per giocare nel campetto di calcio nel parcheggio all'ingresso, sotto la vigilanza della polizia.

04 September 2008

In fuga dal Kurdistan, da 10 anni bloccati nelle SBA a Cipro.

AKROTIRI, CIPRO – Era il 1998 e migliaia di profughi kurdi sbarcavano sulle coste calabresi in fuga dalle persecuzioni in Iraq, Siria, Iran e Turchia. Tra il 1980 e il 1999 l'esercito turco aveva cacciato oltre 2 milioni di kurdi da 3.428 villaggi poi distrutti. E nel 1988 Saddam Hussein aveva sterminato con armi chimiche 5.000 persone nella città kurda di Halabja.

02 September 2008

Lifes in limbo. Migrants and refugees in Cyprus

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NICOSIA - The civil war in Sierra Leone, which begun in 1991 and ended in 2001, left behind at least 50,000 dead and hundreds of thousands of displaced people. Outhman was one of them. He escaped towards Senegal in 2000, where he managed to buy a fake passport with a visa for Lebanon. One year later he landed by boat with 23 people on the northern coast of the island of Cyprus. Today Outhman is one of the around 11,000 asylum seekers living in Cyprus. In trap, as he says. He was interviewed in 2006 by Sergio Serraino, who managed to enter the Block Ten, the section of the Central Prison of Nicosia dedicated to the administrative detention of undocumented migrants. Two years later, we met him in the courtyard of the NGO Kisa, in Nicosia. He was released in May 2008. After 39 months of imprisonment and three failed attempts of repatriation. His application for asylum got a negative response. His file is now pending in front of the European Court of Human Rights. They released him just one week before the Committee for the Prevention of Torture (CPT) of the European Council came for an inspection of the prison. At that time, the government decided to leave all the detainees who had already spent six months in detention. It could be a sign of change in a State which hasn't given any limit to the administrative detention of migrants. However the life of Outhman is no longer the same.

Août 2008. Reportage depuis Chypre

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Plus de débarquements, plus d’hécatombes. Le nombre des victimes de l'immigration dans le Canal de Sicile a doublé, accompagnant d’autant l’augmentation des arrivées. Le bulletin des frontières de l’Europe est toujours plus pesant. Les migrants et réfugiés morts en août aux portes de l’Ue sont au moins 270, d’après les données recensées dans la presse, 179 d’entre eux entre la Libye, Malte et l’Italie. C’est le bilan le plus lourd depuis le début de l’année. Des victimes aussi entre l’Algérie et la Sardaigne (14), en Espagne (45) et en Iran (30), où s’est renversé un camion chargé de réfugiés afghans sur la route de la Turquie. Une victime également dans la mer Egée, au large de la ville turque de Didimi; et une autre à la frontière entre l’Egypte et Israël, tuée par la police égyptienne. Le voyage de Fortress Europe à travers la Méditerranée se poursuit. Après les reportages sur la Grèce, Israël et la Turquie, nous consacrons ce rapport mensuel à la grave et peu connue situation de Chypre.

Agosto 2008

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Più sbarchi, più stragi. Raddoppiano le vittime dell'immigrazione nel Canale di Sicilia, di pari passo con l'aumento degli arrivi. Sempre più grave il bollettino dalle frontiere europee. I migranti e rifugiati morti ad agosto alle porte dell’Ue sono almeno 270, secondo le notizie censite sulla stampa, 179 dei quali tra la Libia, Malta e l’Italia. È il bilancio più grave dall’inizio dell’anno. Vittime anche tra l’Algeria e la Sardegna (14), in Spagna (45) e Iran (30), dove si è rovesciato un camion carico di rifugiati afgani diretto in Turchia. Una vittima anche nell’Egeo, al largo della città turca di Didimi; e un’altra sulla frontiera tra Egitto e Israele, uccisa dalla polizia egiziana. Continua il viaggio di Fortress Europe attraverso il Mediterraneo. Dopo i reportage su Grecia, Israele e Turchia, dedichiamo questo rapporto mensile alla grave e poco conosciuta situazione di Cipro.

August 2008

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Flere ankomne og flere ofre. Antallet af dødsfald langs EUs grænser er stadigt stigende, selvom antallet af ankomne er steget i det centrale og østlige Middelhav. Mindst 270 migranter og flygtninge døde i løbet af august ifølge Fortress Europes nyhedsarkiv. 179 af dem omkom mellem Libyen, Malta og Italien. Der var også ofre i farvandet mellem Algeriet og Sardinien (14 omkomne), i Spanien (45), Iran (30), Tyrkiet (1) og langs grænsen mellem Ægypten og Israel (1). Dette er den værste rapport siden starten af 2008.

ΑΥΓΟΥΣΤΟΣ 2008

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Όσο πιο πολλοί ταξιδεύουν, τόσο πιο πολλοί σφάζονται. Αυξήθηκαν κατά πολύ οι αφίξεις των μεταναστών στο κανάλι της Σικελίας και αντίστοιχα διπλασιάστηκαν τα θύματα. Τα ανακοινωθέντα από τον πόλεμο στα σύνορα της Ευρώπης είναι όλο και πιο φρικτά. Οι νεκροί μετανάστες και πρόσφυγες στις πύλες της Ευρωπαϊκής Ένωσης μέσα στον Αύγουστο του 2008 ήταν τουλάχιστον 270, από τους οποίους οι 179 μεταξύ Λιβύης, Μάλτας και Ιταλίας, σύμφωνα με επίσημους υπολογισμούς στον Τύπο. Πρόκειται για τον πιο βαρύ μηναίο απολογισμό από την αρχή της χρονιάς. Θύματα βρέθηκαν επίσης μεταξύ Αλγερίας και Σαρδηνίας (14), στην Ισπανία (45) και στο Ιράν, όπου ένα φορτηγό με προορισμό την Τουρκία παράτησε 30 Αφγανούς πρόσφυγες που κουβαλούσε. Ένα ακόμη θύμα εντοπίστηκε στα ανοιχτά της θάλασσας κοντά στην τουριστική περιοχή Ντιντίμ της Τουρκίας. Κι άλλος ένας μετανάστης σκοτώθηκε από πυρά της αστυνομίας στα σύνορα της Αιγύπτου με το Ισραήλ. Η περιήγηση της Fortress Europe στη Μεσόγειο συνεχίζεται. Μετά τις αναφορές μας στην Ελλάδα, το Ισραήλ και την Τουρκία, αφιερώνουμε την αναφορά αυτού του μήνα στην κρίσιμη και ελάχιστα γνωστή κατάσταση στην Κύπρο.
Vista panoramica di Nicosia