Ventuno vite ingoiate dal mare. Ventuno nomi che mancheranno al futuro dell'Italia e dell'Afghanistan. Cancellati da un naufragio, accaduto nella notte tra sabato e domenica, al largo dell'isola di Corfù, sulla rotta tra la Grecia e l'Italia. È assurdo ma è così. Ormai anche per spostarsi all'interno dell'Unione europea si è costretti a rischiare la vita in mare. Dipende tutto dal colore di quei due cartoncini e dai timbri delle 32 pagine che hanno all'interno. Si chiamano passaporti. Se sono rossi, ci giri il mondo. Ogni altro colore vale poco o niente. A maggior ragione in Grecia. Un paese in crisi che non ha niente da offrire ai nuovi arrivati, ma che è costretta a tenerli in trappola per le politiche dello scarica barile dei paesi del centro Europa. E allora vi ripropongo anche il
racconto del mio viaggio in Grecia del 2008. Leggetelo con attenzione, perché non è cambiato un granché da allora. Di seguito invece i dettagli del naufragio. Fra l'altro esprimiamo la nostra gratitudine all'equipaggio del cargo olandese Momentum, che ha tratto in salvo più di 200 persone.
Around 20 Afghan migrants feared drowned off Corfu