PESCIA, 15 dicembre 2008 - Lo denunciamo da più di un anno: giorno per giorno decine di rifugiati afgani e kurdi iracheni vengono respinti in Grecia dai porti italiani dell'Adriatico. Le ultime cifre rilasciate del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno danno la misura della gravità del fenomeno. Soltanto nell'ultimo trimestre (dal primo settembre al 30 novembre 2008) sono stati 1.816 i migranti riammessi in Grecia dalla Polizia di frontiera marittima di Ancona, Bari, Brindisi e Venezia. Quasi tutti fermati a bordo di navi passeggeri, nascosti nei tir o in possesso di documenti falsi.
Quasi tutti rifugiati politici, in particolare afgani. Come era afgano il bambino di dodici anni morto a Venezia travolto dal camion sotto al quale si era legato per entrare nella civile Europa. E come i mille ragazzi, almeno un terzo minorenni, che vivono nella baraccopoli di Patrasso, a due passi dal porto dove ogni notte tentano di nascondersi su un tir diretto in Italia. Per proseguire la loro fuga dopo la fuga. L'Europa sta a guardare. Anziché trovare una soluzione politica al problema.
“La situazione è in Grecia è fuori controllo” denuncia l’ultimo rapporto della ong tedesca “Pro Asyl”, dopo una recente visita nel paese ellenico, dal 20 al 28 ottobre 2008. La Grecia, si legge, non è capace di garantire i requisiti minimi di un sistema d'asilo. Un dato su tutti: a fronte di 10.165 domande presentate nella prima metà del 2008, circa 8.387 hanno ricevuto una risposta, ma sono tutte negative. Dure accuse alla Grecia erano state lanciate un mese fa anche dall’ultimo rapporto di Human Rights Watch, che documenta arresti sistematici, condizioni di detenzione inumane e deportazione forzate verso la Turchia. “La Grecia nega la protezione ai soggetti vulnerabili e ne abusa in detenzione”, ha denunciato il direttore della sezione rifugiati di Hrw, Bill Frelick, che ha chiesto: “Gli stati membri dell’Unione europea sospendano le riammissioni in Grecia dei richiedenti asilo”.
La stessa richiesta è stata fatta più volte dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, che in una nota del 13 aprile 2008 chiedeva agli Stati Ue di sospendere il regolamento Dublino II con la Grecia, ovvero di non riammettere in quel paese potenziali rifugiati politici. Senza parlare della sentenza del Tar Puglia che lo scorso 24 giugno 2008 ha bloccato la riammissione in Grecia di un rifugiato afgano proprio sulla base della circolare Acnur. Della questione adriatica è al corrente anche il Parlamento europeo, dato che lo scorso 30 settembre l'eurodeputato Giusto Catania ha presentato una interrogazione scritta alla Commissione sulla vicenda di 23 afgani riammessi in Grecia. La risposta tuttavia è stata alquanto evasiva
Vedi anche l'ultimo documento del professor Fulvio Vassallo Paleologo
Elementi per un esposto denuncia contro gli abusi commessi dalle autorità italiane alle frontiere marittime
Per approfondimenti
La fuga dopo la fuga. Reportage fotografico da Patrasso
Bari capolinea della diaspora afgana. Ma il viaggio comincia dall'Iran
Unhcr: no alle riammissioni dei richiedenti asilo in Grecia
Grecia: dure accuse di HRW: l'Ue sospenda Dublino II
Patrasso: ecco che fine fanno gli afgani respinti da Ancona
Respinti in Grecia 23 afgani sbarcati in Calabria
Tar boccia Dublino II. Bloccata riammissione in Grecia
Grecia: Norvegia sospende Dublino II, caos a Patras
Patrasso: rifugiati deportati in massa in Turchia
Quelques éléments sur la situation des enfants et adolescents en Afghanistan
PS. La stessa nota del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, informa che dal primo settembre al 10 dicembre 2008, sono stati rimpatriati su voli charter ben 391 migranti sbarcati in Sicilia (perlopiù egiziani) e 187 sbarcati in Sardegna (perlopiù algerini).