ROMA, 18 aprile 2008 - L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha presentato un documento in cui si consiglia ai governi dei paesi che hanno sottoscritto il Regolamento di Dublino di non rinviare i richiedenti asilo in Grecia fino a nuova comunicazione da parte dell’Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite.
Il Regolamento di Dublino, cui aderiscono tutti gli stati membri dell’Unione Europea, la Norvegia e l’Islanda, istituisce un sistema per identificare – tramite una serie di criteri specifici - lo stato competente per l’esame delle domande d’asilo. Tra i vari criteri anche quello per cui il primo stato in cui giunge il richiedente è competente ad esaminare la domanda. Il Regolamento si prefigge lo scopo di far sì che ogni domanda d’asilo venga esaminata in maniera equa ed esaustiva da uno dei 29 stati aderenti, scoraggiando in tal modo la presentazione di domande multiple in più stati ed aumentando l’efficienza del sistema d’asilo continentale. Nonostante il governo greco abbia avviato alcune azioni per migliorare il proprio sistema d’asilo e le proprie procedure in materia, un numero considerevole di richiedenti asilo continua ad incontrare ostacoli significativi nell’avere accesso e nel poter godere di livelli di protezione in linea con gli standard internazionali ed europei. In Grecia nell’assegnazione dello status di rifugiato non sono garantite al momento le più basilari tutele procedurali. Ciò avviene sia per quanto riguarda il primo esame delle domande che nella successiva fase dell’appello.
Inoltre in Grecia i richiedenti asilo spesso non hanno accesso a servizi cui hanno diritto, come l’interpretariato e l’assistenza legale, strumenti necessari affinché le loro domande ricevano un’attenzione adeguata da parte delle autorità preposte.Di conseguenza i richiedenti asilo continuano a dover affrontare difficoltà estreme nel far sì che siano esaminate le proprie domande d’asilo e che ciò avvenga in maniera adeguata. A ciò si aggiunge un sistema di accoglienza carente ed inferiore agli standard internazionali ed europei. L’UNHCR chiede al governo della Grecia di riformare le proprie procedure d’asilo in prima ed in seconda istanza e di farlo dando il giusto rilievo alle osservazioni dell’Agenzia. L’UNHCR incoraggia inoltre gli altri governi e la Commissione Europea ad aumentare il proprio sostegno alla Grecia ed esorta gli stati ad applicare quelle clausole del Regolamento di Dublino che consentono di farsi carico delle domanda d’asilo di richiedenti giunti sul proprio territorio dopo aver fatto ingresso in Europa attraverso un altro stato, nello specifico la Grecia. L’UNHCR si impegna a rafforzare il dialogo con il Governo della Grecia per quanto riguarda l’adeguamento del proprio sistema d’asilo agli standard internazionali ed europei ed alle buone pratiche sperimentate a livello internazionale.
Il ministro dell'Interno greco, Prokopis Pavlopoulos, ha rigettato le accuse, chiamando in causa l'Unione Europea. "Molti richiedenti asilo in Grecia - ha detto il ministro - non sono in grado di certificare il loro Paese di origine né di provare che la loro vita é a rischio in patria. Se dessimo a tutti l'asilo saremmo accusati dall'Unione europea di aprire le porte all'immigrazione illegale o di stare al gioco dei trafficanti di esseri umani"
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