ROMA, 10 febbraio 2008 – Patrasso: la stagione della caccia all’immigrato è aperta. Alla vigilia del tradizionale
Carnevale della città, le autorità greche hanno deciso di ripulire la zona del porto, dal quale ogni giorno centinaia di rifugiati tentano di imbarcarsi per l’Italia, e in definitiva per l’Europa, nascondendosi sui camion pronti a salire sui traghetti diretti a Bari, Brindisi, Ancona e Venezia. Già più di
200 rifugiati afgani sono stati
arrestati e trasferiti nei campi di detenzione ad Atene e Evros, al confine turco, in attesa di essere riammessi in
Turchia. E nel frattempo la polizia ha iniziato la
demolizione della baraccopoli vicino al porto
(GUARDA LE FOTO), dove vivono tra cartoni e lamiere, almeno
700 rifugiati, per lo più afgani e iracheni, di cui almeno 300 minorenni. La polizia ha consegnato loro un
ultimatum: hanno tempo fino al 30 gennaio per lasciare l’accampamento. Poi sarà la volta delle
ruspe. Le condizioni di vita nelle baracche sono ostili: niente sanitari, acqua potabile, né corrente elettrica. Nel 2006 un 33enne afgano
morì fulminato mentre tentava un allaccio abusivo alla rete elettrica.
L’operazione della polizia è ben organizzata. É iniziata il 19 gennaio con l’arresto di 66 irakeni e 4 afgani nel porto di Igoumenitsa, appena riammessi in Grecia dall’
Italia, dopo essere stati intercettati a bordo di una nave salpata da Patrasso, e immediatamente inviati nel campo di detenzione di Evros, al confine turco, in attesa di essere espulsi nella
Turchia che bombarda il Kurdistan irakeno, assieme ai 200 arrestati sempre a Igoumenitsa nei giorni precedenti. Il 23 gennaio sono iniziate le operazioni di demolizione della baraccopoli di Patrasso. Il 30 gennaio la demolizione sarà completata. E se i rifugiati non hanno nessun altro luogo dove trovare riparo, non importa a nessuno. Se non alle associazioni locali, che stanno presidiando le baracche contro la distruzione del campo.
Leggi anche:
Continuano i respingimenti di irakeni e afgani dai porti italiani
Bari: 470 iracheni e afghani respinti dal porto nel 2006