Peccato che in cambio di quel “favore” lo zio lo abbia fatto lavorare senza pagarlo, per un anno e mezzo. E che alla fine, stanco delle sue lamentele, lo abbia obbligato a firmare una lettera di dimissioni. Così, quando nel marzo del 2007 il permesso di soggiorno è scaduto, anziché rinnovarglielo lo Questura glielo ha ritirato e gli ha consegnato un foglio di via. Dopo averlo cacciato, infatti, lo zio aveva cambiato casa senza avvisarlo e così lui aveva perso la residenza, che è uno dei requisiti per il rinnovo del documento.
Da allora Mohamed si è barcamenato tra mille lavori e lavoretti in nero. D'inverno sui cantieri in Liguria. E d'estate al mare a vendere asciugamani. E proprio quest'estate lo hanno fermato. È successo a inizio agosto. Non al mare però, a Prato. Era andato da un fornitore cinese per comprare i teli da vendere sulle spiagge ai turisti. Quando gli hanno chiesto i documenti ha mostrato la carta d'identità rilasciata dal Comune di Albenga, che tiene ancora con sè nel portafogli. Ma è bastato un controllo delle impronte digitali per vedere che aveva già avuto un foglio di via. E così, per un banale controllo di identità in nome della sicurezza degli italiani, Mohamed ha perso tutte le sue ambizioni. E noi italiani, siamo davvero sicuri che saremo più sicuri quando avremo espulso i tanti J.Mohamed dal nostro paese?
ITALIANI NEI CIE Fuori hanno moglie e figli. L'Italia li rimpatria