ROMA – 25 ottobre 2007 – Fortress Europe riceve e pubblica una testimonianza raccolta ieri da Ahcs e Ahei, due associazioni eritree, che sono riuscite a entrare in contatto con alcuni richiedenti asilo eritrei detenuti nel centro di detenzione per migranti di Zawiyah, in Libia. Ecco le testimonianze.
“Siamo in 500 immigrati di cui 103 eritrei, tre dei quali sono minorenni. Siamo continuamente maltrattati dalle guardie carcerarie libiche. Il primo settembre 2007 hanno fatto spogliare nudi tutti noi eritrei e ci hanno frustato e bastonato senza ragione. Molti hanno ricevuto calci negli organi genitali. Tutto questo davanti alle donne, tutto questo senza ragione. Il 22 ottobre 2007 tre eritrei sono stati picchiati dalle guardie sulla pianta del piede al punto che non si reggevano in piedi. Da quattro mesi siamo lasciati senza un cambio di vestiti, tuttora non abbiamo nulla per cambiarci, e non abbiamo la possibilità di fare il bucato perché non ci sono saponi. C’è una puzza insopportabile”.
“Una decina di persone a causa della sporcizia hanno piaghe su tutto il corpo, e ci stiamo contagiando. In quattro mesi non siamo mai stati visitati da un medico e non abbiamo visto la luce del sole. Non abbiamo scarpe, siamo scalzi e di conseguenza prendiamo freddo la notte non avendo coperte”
“Qualche giorno fa, mentre stavamo pregando, sono arrivate le guardie e ci hanno malmenato chiamandoci giudei. Siamo ammassati in una stanza più di 50 persone in pessime condizioni igieniche”
A.H.C.S & A.H.E.I: Chiedono la libertà per gli eritrei attualmente nei carceri in Libia, il rispetto dei loro diritti umani e un piano di resettlement per i richiedenti asilo politico di transito in Libia, pronti a rischiare la vita sulle carrette del mare per raggiungere le coste italiane.
Scarica il rapporto sulla Libia di Human Rights Watch
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