
Operazioni come questa sono soltanto i preparativi del dispositivo di respingimento in mare che l’agenzia Frontex sta preparando per il 2008, non appena avrà il consenso della Libia. Già lo scorso 13 giugno 2007, il peschereccio spagnolo “Nuestra madre de Loreto” salvava 26 naufraghi sub-sahariani 90 miglia al largo di Tripoli, tra cui uno morto, e li riportava nel porto della capitale libica. E il 14 luglio del 2006 il peschereccio “Francisco y Catalina” trascorreva 7 giorni in mare prima che Malta lo autorizzasse ad attraccare con i 51 naufraghi eritrei e sub-sahariani che aveva soccorso nelle acque SAR libiche. Un autorizzazione che arrivò soltanto dopo la sigla di un patto per ripartire l’accoglienza degli immigrati tra Spagna (18), Italia (10), Malta (8) e Andorra (5) e le espulsioni tra Marocco (5), Pakistan (1) e soprattutto Libia (10). Altri 10 di cui non si riesce a sapere che fine hanno fatto una volta rispediti in un Paese, la Libia, i cui abusi contro i migranti proprio oggi sono denunciati senza mezzi termini da Amnesty International, in una lettera spedita alla Commissione europea.
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