Fine della censura. La neo ministra dell'Interno Maria Cancellieri ha riaperto alla stampa le porte dei centri di identificazione e espulsione (Cie). Finisce così l'era della censura. Durata più di otto mesi, da quando lo scorso primo aprile, l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni instaurò il divieto di ingresso della stampa nei Cie, con la famosa circolare 1305. Contro la censura si sono schierati in questi mesi un gruppo di giornalisti a partire da un primo appello lanciato a maggio da Fortress Europe. Il gruppo nel tempo è andato crescendo, grazie al decisivo e convinto sostegno del sindacato e dell'ordine dei giornalisti, e di un gruppo di parlamentari e associazioni che lo scorso 25 luglio hanno dato vita alla campagna lasciateCIEntrare, davanti ai Cie di mezza Italia. I colleghi Raffaella Cosentino e Stefano Liberti, sostenuti dall'Unione Forense per i diritti umani e da Open Society, avevano pure presentato ricorso contro il divieto di ingresso. Ma il ministero dell'Interno ha fatto marcia indietro prima che ci pensassero i giudici. E adesso che la censura è finita, la palla passa nel campo dei giornalisti. C'è da augurarsi infatti che ora, a differenza di quanto accadeva negli anni passati, i giornalisti si diano da fare per richiedere quanto prima le autorizzazioni alle Prefetture interessate per visitare i luoghi di detenzione. E per raccontare. Perché senza quei racconti non si libera l'immaginario dalla frontiera che ci hanno cucito addosso. Noi cominciamo da parte nostra col ripubblicare le foto scattate nei Cie negli anni scorsi, nella gallery in alto. Tutto il materiale raccolto dal 2009, lo trovate invece nello SPECIALE CIE.
Il blog di Gabriele Del Grande. Sei anni di viaggi nel Mediterraneo lungo i confini dell'Europa. Alla ricerca delle storie che fanno la storia. La storia che studieranno i nostri figli, quando nei testi di scuola si leggerà che negli anni duemila morirono a migliaia nei mari d'Italia e a migliaia vennero arrestati e deportati dalle nostre città. Mentre tutti fingevano di non vedere.
13 December 2011
Ritirata la circolare 1305. La stampa torna nei Cie
Fine della censura. La neo ministra dell'Interno Maria Cancellieri ha riaperto alla stampa le porte dei centri di identificazione e espulsione (Cie). Finisce così l'era della censura. Durata più di otto mesi, da quando lo scorso primo aprile, l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni instaurò il divieto di ingresso della stampa nei Cie, con la famosa circolare 1305. Contro la censura si sono schierati in questi mesi un gruppo di giornalisti a partire da un primo appello lanciato a maggio da Fortress Europe. Il gruppo nel tempo è andato crescendo, grazie al decisivo e convinto sostegno del sindacato e dell'ordine dei giornalisti, e di un gruppo di parlamentari e associazioni che lo scorso 25 luglio hanno dato vita alla campagna lasciateCIEntrare, davanti ai Cie di mezza Italia. I colleghi Raffaella Cosentino e Stefano Liberti, sostenuti dall'Unione Forense per i diritti umani e da Open Society, avevano pure presentato ricorso contro il divieto di ingresso. Ma il ministero dell'Interno ha fatto marcia indietro prima che ci pensassero i giudici. E adesso che la censura è finita, la palla passa nel campo dei giornalisti. C'è da augurarsi infatti che ora, a differenza di quanto accadeva negli anni passati, i giornalisti si diano da fare per richiedere quanto prima le autorizzazioni alle Prefetture interessate per visitare i luoghi di detenzione. E per raccontare. Perché senza quei racconti non si libera l'immaginario dalla frontiera che ci hanno cucito addosso. Noi cominciamo da parte nostra col ripubblicare le foto scattate nei Cie negli anni scorsi, nella gallery in alto. Tutto il materiale raccolto dal 2009, lo trovate invece nello SPECIALE CIE.