ROMA – I suoi genitori sono croati, ma lei è nata a Venezia. Nel 1993. Ha sedici anni. Li ha compiuti lo scorso 12 settembre con una festicciola a sorpresa improvvisata dalle detenute più grandi, nel centro di identificazione e espulsione di Ponte Galeria, a Roma. La legge proibisce la detenzione di minori nei centri di espulsione. Ma Elvira, così chiameremo la ragazza senza rivelare il suo vero nome per motivi di privacy, non ha documenti che provino la sua minore età. E la radiografia del polso – obbligatoria in questi casi - ha dato un responso negativo. Secondo la medicina Elvira ha 25 anni. Elvira parla perfettamente l’italiano, perché è cresciuta nel nostro paese. I suoi genitori erano scappati dalla guerra scoppiata in Croazia nel 1991. Ed erano tornati soltanto alcuni anni dopo la fine del conflitto. Elvira non ricorda le date, ma dice che era ancora bambina. A casa sua però hanno sempre guardato la tv italiana e i suoi genitori hanno insegnato l’italiano a lei e a suo fratello maggiore. È stato con il fratello di 26 anni che Elvira era partita per la sua vacanza estiva in Italia, tre mesi fa. Sono entrati regolarmente, con un timbro sul passaporto alla dogana. Il problema è sorto a Messina.
Lì Elvira è stata fermata dalla polizia con l’accusa di tentato furto, e le hanno sequestrato il passaporto per verificarne la validità. Quel passaporto sarebbe bastato a farla uscire, ma non si riesce a recuperare. Il fratello, che è ancora Roma, ospite dagli zii, ha avvisato la madre, in Croazia, che pochi giorni fa è riuscita a spedire i certificati di nascita rilasciati dal comune di residenza. Il pacco è arrivato a Ponte Galeria alla fine della settimana scorsa. E finalmente Elvira è tornata libera. L'hanno trasferita in una comunità per minori, da dove è scappata due giorni dopo per raggiungere il fratello e gli zii a Roma e per tornare a casa. Una volta tanto la storia è a lieto fine. Ma quei 47 giorni passati dietro le gabbie di Ponte Galeria a 16 anni, non li dimenticherà facilmente.