01 October 2009

Proteste al Cie di Crotone. Immigrati sui tetti

CROTONE - Protesta al centro di identificazione e espulsione (Cie) di Crotone. Contrari ai sei mesi di trattenimento previsti dal pacchetto sicurezza, martedì due immigrati sono saliti sui tetti minacciando di buttarsi. Altri due immigrati sono saliti sulle recinzioni metalliche alte quattro metri che circondano la struttura. Mentre un altro detenuto si è tagliato le mani e la pancia con una lametta. In serata è rientrata la calma. Abbiamo raggiunto telefonicamente uno dei protagonisti della protesta: “La gente è nel buio, vuole sapere cosa succederà. Non sappiamo quanto tempo rimarremo detenuti qua dentro. Non sappiamo se chi ha fatto domanda per la sanatoria sarà rilasciato oppure no. Uno dei due saliti sul tetto, Nabil, ha fatto la sanatoria con un datore di lavoro due settimane fa. Eppure è ancora chiuso qua dentro. Queste persone hanno paura di essere presi in giro”. In tutto sono sei gli immigrati reclusi nel Cie di Crotone ad aver fatto richiesta per la sanatoria di colf e badanti. Solo uno però finora è stato rimesso in libertà.



Altri invece la richiesta di sanatoria non potranno più farla. Oggi sono scaduti i termini. E sono ancora più disperati. Mohamed, marocchino, è uno di loro. “È arrivato in Italia nel 2005 – ci racconta al telefono un suo compagno di sezione -. Ti immagini uno che fa tanti sacrifici per quattro anni e poi, quando finalmente arriva l’opportunità per una sanatoria, viene fermato dalla polizia e rinchiuso in questo centro. Una persona, così è come se l’ammazzi”. Non è la prima protesta che si verifica a Crotone dal momento dell’entrata in vigore del pacchetto sicurezza. Già ad agosto c’era stato uno sciopero della fame di tre giorni, concluso con un niente di fatto. La protesta di ieri si è comunque conclusa senza nessuno scontro con le forze dell’ordine. Al contrario, l’ispettore capo si è impegnato a inviare nel Cie un funzionario della Questura per analizzare i singoli casi di chi ha fatto richiesta della sanatoria. Vedremo come va a finire