19 October 2009

Algerino sì o no? Alì, rimbalzato tra Algeri e Milano e da 9 mesi nei Cie

BARI – Avete mai spedito un pacco postale? Se l'indirizzo del destinario è sbagliato o se per qualche motivo il destinatario non è presente e nessuno ritira il pacco, dopo un po' il pacco viene rispedito al mittente. E se il mittente non lo ritira entro un tempo prestabilito, dopo un po' viene mandato al macero. Alì è uno di quei pacchi. L'Italia lo ha rispedito in Algeria, ma l'Algeria lo ha rimandato al mittente, in Italia. Intanto però sono passati nove mesi, nove mesi che Alì ha passato in stato di detenzione. In questo momento si trova al centro di identificazione e espulsione di Bari. E ci ha raccontato telefonicamente la sua vicenda.


Sostiene di essere stato rimpatriato in Algeria per errore. E da lì di essere stato rispedito in Italia dalla polizia di frontiera, dopo tre mesi di carcere. È iniziato tutto alla fine del 2008. Classe 1970, tunisino, dopo otto anni in Italia trascorsi tra lavori in nero e qualche precedente penale, Ali venne fermato senza documenti a Verona nel mese di dicembre 2008. Dopo due mesi di detenzione nel centro di identificazione e espulsione al Cie di Gradisca, in provincia di Gorizia, fu trasferito al Cie di Milano, dove rimase altri 59 giorni prima di essere rimpatriato, per errore, in Algeria.

Lo scambiarono per un algerino per via del suo dialetto – sostiene -, molto simile a quello di Annaba, la città algerina al confine con la Tunisia da dove qualche migliaio di algerini sono salpati verso la Sardegna negli ultimi anni, talvolta dichiarando nazionalità diverse per evitare il rimpatrio. Per questo, sostiene Ali, il Consolato algerino di Milano pensò che mentisse. Fu soltanto a Algeri che si accorsero del misfatto e lo sbatterono in carcere per tre mesi. Tre mesi che non dimenticherà mai. Tre mesi di violenze e di torture, di cui porta ancora le cicatrici addosso: le bruciature delle sigarette sulle braccia e le dita dei piedi ancora senza le unghie. Dopo quei tre mesi, Alì venne rispedito a Milano dall'aeroporto di Algeri. Da lì, dopo la rivolta del 15 agosto è stato trasferito con una quarantina di reclusi al Cie di Bari.

Nove
mesi di trattenimento, lo ricordiamo, senza aver commesso nessun reato. Se fosse un italiano e avesse un buon avvocato, quanto potrebbe valere una causa per risarcimento danni?