LA VALLETTA – Più sbarchi, più richieste d’asilo e meno rimpatri. È questa in estrema sintesi la situazione dell’isola di Malta. Nei primi nove mesi del 2008 sono sbarcati 2.559 persone, contro i 1.702 di tutto il 2007 e i 1.780 del 2006. Un trend simile a quello registrato a Lampedusa e in Sicilia. In particolare il numero dei rifugiati somali è cresciuto progressivamente negli ultimi anni, a riprova della terribile situazione che vive la Somalia dilaniata dalla guerra. Nei primi nove mesi di quest’anno ne sono sbarcati già 1.266 contro i 613 del 2007, i 311 del 2006 e i 146 del 2005. In totale, dal 2002, sono arrivati a Malta un totale di 3.221 somali. Sono la prima nazionalità del totale di 11.273 migranti e rifugiati sbarcati sull’isola dal 2002 a oggi. Di questi, soltanto 204 (1,8%) hanno avuto lo status di rifugiato politico, 3.761 (33%) una protezione umanitaria e 3.241 (29%) un diniego. La seconda nazionalità è rappresentata dagli eritrei. In sei anni ne sono sbarcati sull’isola 1.583.
Ma a rimanere sull’isola sono in pochi. Dei 4.804 eritrei e somali arrivati dal 2002, solo 2.134 (44%) vivono ancora sull’isola. Una minima parte sono stati reinsediati con progetti di resettlement nell’Ue (84) e negli Usa (173). Gli altri probabilmente sono riusciti ad andarsene in un altro paese dell’Unione europea dove di sicuro vivono senza documenti – a causa della Convenzione di Dublino che obbliga il rifugiato a vivere nel primo paese Ue dove ha fatto ingresso.
E molti di quelli che si trovano sull’isola probabilmente sono ancora nei campi di detenzione. Sull’isola, che conta una popolazione di circa 400.000 abitanti, 2.001 migranti vivono nei campi di detenzione e 2.432 nei campi aperti. I campi di detenzione maltesi sono stati criticati duramente da Amnesty International, dal Comitato di Prevenzione della Tortura, dal Parlamento Europeo e dall'Unhcr. Il limite di detenzione è di 18 mesi, dopodichè si viene rilasciati, con o senza documenti. Per farvi un’idea di cosa stiamo parlando guardatevi il video che abbiamo postato su Youtube sul campo di Safi Barracks, realizzato da Sergio Serraino.
Un altro discorso è quello dei rimpatri. In sei anni ne sono stati fatti 5.192, tra cui anche molti rifugiati politici. Ricordiamo soltanto il caso documentato dei 200 eritrei deportati ad Asmara nel 2002 e lì torturati dal regime, di cui parla il video Eritrea – Voices of torture. Tuttavia i rimpatri sono in calo. Dal settembre 2007 all’agosto 2008 sono stati soltanto 269. Da un lato sono cambiate le nazionalità di chi sbarca. Meno egiziani, più somali e cittadini dell’Africa occidentale e centrale. Paesi le cui ambasciate spesso non si trovano a Malta o se ci sono non collaborano. Così anche a Malta si è iniziato a proporre i rimpatri volontari. Il progetto si chiama Dar e interesserà una cinquantina di persone.
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