24 October 2009

A Torino ha una figlia di otto mesi e la moglie. Ma rischia il rimpatrio

TORINO – Alla fine la vittima sarà lei. Una splendida bambina di otto mesi. Si chiama Mlek, che in arabo significa Angela. È nata a Torino, dove fino al 30 settembre viveva felice con la mamma e il papà. Poi però è successo che hanno portato via il padre. È successo a un posto di blocco all'uscita dell'autostrada a Torino. Il papà non ha il permesso di soggiorno e allora l'hanno portato al centro identificazioni e espulsioni (Cie) di Torino, da dove sarà presto rimpatriato. Lui si chiama Raffa, viene da Khouribga, la capitale dell'emigrazione marocchina in Italia. Ha 35 anni, e in Italia vive qui da quando era un ragazzo. È arrivato a Torino nel 1997, dodici anni fa. Nel 2007 si è sposato con J.I., una ragazza di Casablanca (che ci ha chiesto l'anonimato). E poi è arrivata Angela, Mlek. Una bambina innocente che adesso rischia di essere separata dal padre.

Il primo permesso di soggiorno Raffa lo ottenne nel 2002, con la sanatoria Bossi-Fini. Due anni dopo però, il permesso gli venne ritirato per una condanna che ha pagato con due anni di carcere. Con la nascita della bambina Raffa avrebbe sistemato anche i propri documenti. Sua moglie infatti aveva trovato un datore di lavoro per la sanatoria delle badanti. Fece la domanda il 7 settembre. Mi mostra le carte mentre sorseggiamo un tè alla menta a casa della sorella e del cognato, dove vive da quando hanno portato dentro Raffa. Suo marito avrebbe potuto richiedere il permesso di soggiorno per la coesione familiare e farsi fare un contratto dalla ditta dove stava lavorando in nero come imbianchino. Ma le cose sono andate diversamente e adesso è tutto molto più difficile.

A spiegarmelo è il suo avvocato difensore. Ha presentato ricorso contro l'espulsione chiedendo la coesione familiare con la moglie. La partita però si gioca sul filo di lama. Per chiedere la coesione familiare con il marito infatti, la signora J.I. deve avere un permesso di soggiorno. E il marito deve aver avuto un documento di soggiorno valido nell'ultimo anno. Ora, la signora J.I. non ha un permesso di soggiorno. Però ha fatto richiesta di sanatoria e ha la ricevuta in mano. Una ricevuta che la rende inespellibile e quindi in qualche modo regolarmente soggiornante. Dal canto suo Raffa nell'ultimo anno non ha avuto un permesso di soggiorno, ma aveva diritto ad averlo, essendo il padre di una bambina neonata. E infatti a suo tempo aveva chiesto alla Questura di Torino un permesso di sei mesi per cure mediche, che in questi casi è il permesso che si dà ai padri nei primi sei mesi dalla nascita del figlio. La Questura ha accettato la sua richiesta, ma non ha mai stampato il permesso, che nel frattempo è scaduto. Adesso tutto si gioca sull'abilità dell'avvocato e la sensibilità del giudice. Intanto però il giudice non ha sospeso l'ordine di espulsione in attesa del giudizio. E ogni giorno che passa, Raffa rischia sempre più di essere espulso e separato dalla propria famiglia e da tutto quello che ha costruito in 13 anni di vita a Torino.

PS Raffa è stato rimpatriato il 23 ottobre 2009. La moglie I.J. e la figlia Mlek sono rimaste da sole