TORINO - La legge italiana sull'immigrazione vieta le espulsioni di minori. Eppure nei centri di identificazione e espulsione (Cie) i minori continuano a finirci. Anche al Cie di Torino. Nell'ultimo mese è successo due volte, a due ragazzini marocchini. Entrambi arrestati in flagranza di reato e trasferiti a Corso Brunelleschi con una denuncia a piede libero. Il primo si chiama Mahdi, 17 anni e una denuncia per false generalità. Il secondo è Yosief, 15 anni, una denuncia per spaccio e un'altra per furto. A difenderli è l'avvocato Pier Franco Bottacini. Che è riuscito a far uscire Mahdi e ci sta provando con Yosief. Sono entrambi ragazzi soli, arrivati in Italia da adolescenti e finiti in giri di microcriminalità più grandi di loro.
Mahdi l'hanno arrestato il 19 agosto scorso, per aver fornito false generalità. Al momento dell'arresto, il test del polso, che consiste in una radiografia che verifica lo stato di calcificazione delle ossa, ha sancito la maggiore età del ragazzo, che quindi è stato scarcerato, con un processo pendente, e inviato al Cie torinese. L'8 settembre l'avvocato Bottacini ha depositato il ricorso contro l'espulsione. Il giudice di pace ha accettato di rifare il test del polso soltanto dopo che la difesa – in collaborazione con l'ufficio minori del Comune di Torino e con il Consolato marocchino – è stata in grado di farsi inviare dal Marocco i documenti che certificavano la minore età del ragazzo. E il nuovo test ha contraddetto il precedente. Mahdi non mentiva, ha davvero 17 anni, come peraltro risultava dai suoi documenti. Il 23 settembre Mahdi è tornato in libertà, e il 2 ottobre il giudice di pace ha annullato il provvedimento di espulsione nei suoi confronti. Nessuno però annullerà nella sua memoria e nel suo vissuto i 35 giorni di ingiusta detenzione a cui è stato sottoposto.
La storia di Yosief è diversa. È un ragazzo di 15 anni, viene da Tangeri. In Italia è arrivato nascosto sulla nave di linea per Genova, sei mesi fa. E in pochi mesi si è guadagnato una discreta serie di precedenti penali. Il primo arresto risale al giugno 2009, per spaccio. In quel caso la polizia fece fare la radiografia del polso e vista la minore età, il fascicolo venne affidato al tribunale dei minori, che ne ordinò la scarcerazione. Un mese dopo, a luglio 2009, subì un altro arresto, e in quel caso il tribunale dei minori lo affidò a una comunità d'accoglienza per minori a Savona, in Liguria. Comunità da cui Yosief scappò presto per tornare a Torino. Di nuovo da solo, trovandosi in mezzo a una strada, tornò a delinquere. E fu di nuovo arrestato. Il 17 agosto, per furto: aveva strappato una collanina d'oro al collo di una passante. Stavolta però gli accertamenti radiografici lo dettero per maggiorenne. “Ma come? - dice l'avvocato – A giugno era stato accertato minorenne, a luglio era stato accertato minorenne, e un mese dopo diventa maggiorenne?”. Ad ogni modo, Yosief fu scarcerato e inviato al centro identificazioni e espulsioni di Torino. L'avvocato ha fatto ricorso al giudice di pace e al tribunale, che ha accettato di disporre una perizia presso l'Istituto di medicina legale di Torino. I risultati degli esami dovrebbero arrivare a fine ottobre. Nel frattempo, in attesa dell'esito del ricorso, l'espulsione è stata sospesa.