ROMA, 17 dicembre 2007 (tratto da Msf)- Cinquantasei persone sono morte in seguito a un tragico sbarco avvenuto sabato 15 Dicembre nei pressi di Arqa, sulla costa dello Yemen. La drammatica scoperta è stata fatta da un team di Medici Senza Frontiere (MSF) che si trovava sul posto per assistere i rifugiati e i migranti sbarcati dopo la traversata del golfo di Aden. Quando il team di MSF è arrivato sul posto ha inizialmente individuato un gruppo di 49 sopravvissuti, 10 dei quali donne. Poco più lontano si trovavano decine di corpi sparsi su uno spazio di costa lungo 5 km. Il team di MSF ha contato 56 morti, oltre la metà dei quali erano donne e cinque bambini, alcuni molto piccoli. I sopravvissuti hanno raccontato agli operatori di MSF che la barca sulla quale stavano viaggiando si è rovesciata e molti passeggeri sono rimasti intrappolati. Un numero imprecisato di persone potrebbero dunque aver perso la vita.
Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, il 12 dicembre i migranti si sono imbarcati a Bossasso, in Somalia, e viaggiavano su un’imbarcazione in vetroresina, lunga circa 8 metri con a bordo 148 persone ammassate. I passeggeri erano somali ed etiopi. A bordo c’erano molte donne, circa 40, e almeno 5 bambini, di cui il più piccolo di appena 8 mesi. I passeggeri non avevano cibo né acqua durante il viaggio. Una ventina di persone, tutte etiopi, erano stipate nello scafo della barca. Almeno 4 persone sono morte durante la traversata a causa delle durissime condizioni a bordo. I sopravvissuti hanno spiegato che intorno a mezzanotte la barca è arrivata a destinazione e si è fermata al largo della costa. I passeggeri sono stati costretti a buttarsi in acqua. Chi si rifiutava veniva duramente picchiato. Le persone prese dal panico si sono spostate in massa su un lato della barca e questa si è capovolta.
Sulla spiaggia il team di MSF ha incontrato molte persone traumatizzate che cercavano i loro parenti. Un uomo somalo di 25 anni proveniente da Merca ha riferito di aver perso la moglie, due figli e altri due parenti stretti. Un altro uomo proveniente da Mogadiscio ha raccontato: “Non avevo scelta, anche se sapevo di poter morire in mare dovevo cercare di raggiungere lo Yemen. Forse ho una possibilità di sopravvivere, ma se torno a Mogadiscio morirò”. L’equipe di MSF ha curato i sopravvissuti, molti avevano ferite da arma da taglio sul corpo. Il team ha effettuato 30 medicazioni e distribuito cibo e altri beni d’aiuto. È stato inoltre offerto supporto psicologico ai sopravvissuti poiché molti di loro hanno perso più di un parente stretto nella tragedia.
Nel settembre 2007 MSF ha avviato un progetto per portare assistenza sanitaria e umanitaria ai rifugiati e ai migranti che sbarcano sulle coste dello Yemen, nelle regioni di Abyan e Shabwa. Dall’inizio del 2007 circa 28mila persone sono arrivate in Yemen attraversando il golfo di Aden in condizioni estremamente pericolose. Almeno 593 persone sono morte in questo tentativo e 659 sono scomparse
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Somalia: 20.000 profughi sbarcati in Yemen nel 2007, 921 morti
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