ROMA – Non hanno ancora 18 anni e attraversano da soli il Mediterraneo alla volta dell’Europa. Sono alcune migliaia i minori non accompagnati che ogni anno rischiano la vita sulle rotte dell'immigrazione. Ragazzi poco più che adolescenti: afgani e iraqeni in Grecia; eritrei, somali e tunisini in Italia; marocchini, senegalesi e nigeriani in Spagna. Il loro numero aumenta di anno in anno. A Lampedusa, nei soli mesi di maggio, giugno e luglio, ne sono arrivati 635, il 7% del totale di 8.954 migranti giunti in Sicilia nello stesso periodo. I dati sono stati diffusi dalla ong
Save the Children, presente al centro di prima accoglienza di Lampedusa dal maggio 2008, insieme a UNHCR, IOM e Croce Rossa. La maggior parte proviene da Eritrea(19%); Somalia (17,1%); Nigeria (16,8%), Ghana (12,5%), Togo (3,5%), e Sudan (1, 3%). Un 12, 6% infine si dichiara palestinese, sebbene spesso si tratti di ragazzi dei paesi del Maghreb. Con la bella stagione, gli arrivi di minori sono aumentati, passando dai 174 di maggio, ai 228 di giugno, e ai 373 di luglio. Numeri che il sistema di seconda accoglienza fatica ad assorbire. Altrove il problema l’hanno risolto alla radice. In Spagna ad esempio. Dove i centri per minori non accompagnati alle isole Canarie sono al collasso, e i minori si è cominciato a rimpatriarli.
Proprio così, gli accordi di riammissione firmati dalla Spagna con
Marocco e
Senegal riguardano anche i minori non accompagnati. Chi entra senza regolare visto di ingresso viene rimpatriato. Allla faccia del principio del “superiore interesse del minore” stabilito dalla
Convenzione di New York del 1989 sui diritti del fanciullo. Nei primi sette mesi del 2008 sono sbarcati alle Canarie
368 minori non accompagnati: marocchini, saharawi e di vari paesi sub-sahariani. Ma nei centri di accoglienza delle isole vivono
1.202 ragazzi: 260 nei vari centri gestiti dalle amministrazioni insulari (
80 a Gran Canaria,
87 a Tenerife,
30 a Lanzarote,
19 a Fuerteventura,
23 a La Palma,
17 a La Gomera e
4 a El Hierro) e altri 942 alloggiati in situazioni emergenziali. Il governo canario ha addirittura chiesto alle famiglie spagnole dell’arcipelago di
adottare alcuni dei ragazzi. 94 dormono in una palestra del
collegio La Laguna, a Tenerife, che però il 25 agosto riprende le lezioni e dovrà essere liberato. Da Madrid intanto il governo ha previsto lo
spostamento di un centinaio di ragazzi verso la penisola iberica. Ma con i nuovi accordi di riammissione recentemente firmati, è chiaro che la ricetta è il respingimento alla frontiera di grandi e piccini.
(21/08/08)