Intanto Human Rights Watch, ha lanciato nuove accuse contro la Grecia. L’organizzazione afferma che un gruppo di migranti sbarcati sull'isola di Chios sarebbero stati deportati in una zona alla frontiera con la Turchia, e costretti ad attraversare il confine. “Temiamo - ha detto Bill Frelick, direttore di Hrw per i rifugiati - che si impedisca agli immigrati di chiedere asilo politico, che i bambini che arrivano soli non ricevano protezione, che gli immigrati siano tenuti in inaccettabili condizioni di detenzione e anche che siano espulsi in Turchia”. Dall’isola di Creta invece l’allarme riguarda la situazione di 45 profughi kurdi. Secondo l’associazione greca Clandestina, il gruppo di potenziali rifugiati sarebbe sulla via dell’espulsione. Altri casi simili arrivano dall'isola di Mitilini, dove si terrà un "noborder camp" dal 25 al 31 agosto.
Ricordiamo che la Corte europea dei diritti dell'uomo ha chiesto a Italia e Grecia delucidazioni rispetto al ricorso SHARIFI (ricorso n. 16643/09), presentato il 25 marzo 2009 da 35 persone, tra cui 10 minori, di nazionalità afgana, eritrea e sudanese, che denunciano di essere state respinte in epoche diverse al momento dell’arrivo in Italia nei porti di Venezia, Ancona e Bari e di essere state rimandate in Grecia. I ricorrenti denunciano inoltre di aver subito violenze da parte dei poliziotti italiani greci, di non aver potuto richiedere alcuna protezione internazionale, di non aver avuto modo di prendere contatto con avvocati o interpreti per capire quali fossero i loro diritti a livello nazionale e internazionale. Tuttavia i tempi della corte sono lunghissimi, e difficilmente si avrà una sentenza prima del 2010. E nel frattempo la polizia greca ha disposto la distruzione della baraccopoli di Patrasso, lo scorso 12 luglio.
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