BOLOGNA - “E' un momento veramento buio per la storia della nostra democrazia e per la tutela dei diritti umani, un attacco ai principi costituzionali di uguaglianza e libertà”. Questo il commento di Lorenzo Trucco, presidente di Asgi, l'Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, “un monstrum giuridico di cui soffriremo le conseguenze negli anni a venire”. Già negli scorsi mesi Asgi aveva espresso forti critiche ai provvedimenti contenuti nel disegno di legge. In particolare l’associazione aveva lanciato l’allarme sui cosiddetti “bambini invisibili”: per un genitore straniero senza permesso di soggiorno sarebbe infatti impossibile registrare il proprio figlio all’anagrafe. Ma le preoccupazioni riguardano anche gli adulti, a partire dal prolungamento della permanenza nei Cie.
Pacchetto sicurezza, il Naga: ''Razzismo e discriminazione sono legge''
MILANO – “Con l'approvazione da parte del Senato in via definitiva del cosiddetto ‘Pacchetto sicurezza’, si conclude l’iter della legge più razzista e discriminatoria in materia d’immigrazione emanata dal dopo guerra ad oggi”. Così il Naga, secondo il quale “l'introduzione del reato di immigrazione clandestina chiude infine il cerchio della scellerata legislazione italiana in materia”. Afferma Pietro Massarotto presidente del Naga: “L'approvazione di tale ‘indegno’ reato nonché di alcune norme specifiche come l’obbligo di dimostrazione della regolarità del soggiorno ai fini dell'accesso e del perfezionamento degli atti di stato civile (matrimonio, registrazione della nascita, riconoscimento del figlio, registrazione della morte), l’obbligo di dimostrazione della regolarità del soggiorno per la celebrazione del matrimonio in Italia, l’introduzione del permesso a punti e la legalizzazione delle ronde minano nel profondo l’esercizio dei diritti fondamentali da parte dei cittadini stranieri presenti nel nostro Paese; minano, altresì, le basi della società democratica e quelle dello stato di diritto, peggiorando in definitiva la condizione di ognuno di noi, italiano o meno".
Sicurezza, don Ciotti: ''Questa legge ci fa scivolare ai tempi della discriminazione razziale''
TORINO – “Non sicurezza, crudeltà. Non c’è altra parola per definire le misure sull’immigrazione approvate oggi in Senato. Non c’è altra parola per definire questo accanimento contro chi fugge dalla miseria, dalla discriminazione, dall’oppressione, dalle guerre. Sono persone, prima che immigrati, quelle che chiedono di essere riconosciute e accolte nella legalità, nei diritti e doveri di ogni cittadino parte attiva del consorzio sociale”. Così don Luigi Ciotti, presidente di Libera e fondatore del Gruppo Abele. “E’ doloroso constatare come questa legge ci faccia scivolare indietro, ai tempi della discriminazione razziale, negando i valori della Carta universale dei diritti umani, della nostra Costituzione, della Convenzione di Ginevra sui rifugiati. Baluardi contro il ritorno della barbarie e della guerra, antidoti perché legge sia tutela del bene comune a partire dai più deboli, non legge del più forte”. "Sono vittime della povertà, gli immigrati – precisa -. Ma la povertà più grande, oggi, è la nostra. Povertà di coraggio, di senso, di umanità, di capacità di scommettere sugli altri, di costruire insieme a loro"
Hammarberg (Ue): ''In Italia misure a rischio xenofobia''
ROMA - "Le draconiane misure in materia d'immigrazione e di asilo già adottate o in esame in Italia, contenute nel ddl sicurezza al terzo e ultimo voto di fiducia oggi in Senato, produrranno inevitabilmente un ulteriore aggravamento del clima xenofobo contro gli immigrati". Lo dichiara il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg, ospite di Klaus Davi per il programma di approfondimento politico "KlausCondicio", in onda su YouTube
Pacchetto sicurezza: Save the Children esprime forte disappunto
ROMA - "I bambini stranieri nati da genitori non regolarmente soggiornanti sul territorio e i bambini italiani nati da un genitore straniero non regolarmente soggiornante sul territorio non potranno più essere riconosciuti dal proprio genitore, una persona senza permesso di soggiorno non potrà più contrarre matrimonio nel territorio dello Stato, neanche in presenza di figli con cittadinanza italiana, gli adolescenti soli che provengono da altri Paesi non potranno più avere la sicurezza di continuare il percorso di vita iniziato in Italia, una volta divenuti maggiorenni, vanificando investimenti personali e della società di accoglienza".
Cir: ''Parola d'ordine, esclusione sociale''
ROMA - “D'ora in poi la parola d'ordine sarà: esclusione sociale''. Lo dice il Presidente del Cir, Savino Pezzotta. “Le nuove norme renderanno più difficile la convivenza civile, pacifica e reciprocamente proficua tra italiani e stranieri” continua Pezzotta. Il Cir, ente di tutela di rifugiati, è particolarmente preoccupato per il clima generale di criminalizzazione del “diverso”, del “sospetto”, della marginalizzazione che da questa legge viene alimentato. “Cambierà profondamente il contesto nel quale si svolge il percorso di integrazione non solo degli immigrati, ma anche dei rifugiati”, denuncia l’associazione. “E’ da ricordare che la nuova legge introduce una tassa pesante su rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno; limita l’ottenimento della cittadinanza italiana, nonché il diritto al ricongiungimento familiare; in molti casi rende impossibile l’iscrizione anagrafica. Tali norme riguardano esclusivamente cittadini stranieri regolarmente presenti e non hanno alcun nesso con la sicurezza”, dichiara Christopher Hein, Direttore del Cir”.
Antigone: ''Triste ritorno alle leggi razziali''
ROMA - “La legge approvata oggi è una legge infame, in quanto individua nello straniero il nemico. E’ una legge che criminalizza coloro i quali vivono in una condizione di mera irregolarità formale". E' il commento di Patrizio Gonnella, presidente dell'Associazione Antigone. "Con il reato di clandestinità ci saranno ora centinaia di migliaia di processi penali che ingolferanno il sistema della giustizia. I Giudici di Pace saranno invasi da centinaia di migliaia di processi contro inermi badanti o lavoratori edili i quali, se non pagheranno la multa e non andranno via dall’Italia, rischieranno il carcere. Questa norma, insieme a quella che legittima le ronde o a quella che estende la permanenza degli immigrati nei Cie fino a 6 mesi, costituisce un primo passo verso un diritto speciale per gli immigrati che tanto assomiglia a quello del 1938”.
Acli Colf: ''Le famiglie continueranno a tenere le badanti irregolari''
ROMA - "Noi rispettiamo la legge, ma a questo punto è necessario un decreto flussi o comunque l'introduzione di altre modalità che permettano di regolarizzare tutti quei lavoratori che si trovano in Italia e che sono titolari di rapporti di lavoro non strumentali”. Lo dice Raffaella Maioni, responsabile nazionale dell"Acli Colf. “Molte di queste persone si trovano all’interno di famiglie che hanno necessità di un’assistente familiare. E pensiamo che, malgrado il pacchetto sicurezza, le famiglie continueranno a tenere le lavoratrici”.
Forti (Caritas): ''E' un pacchetto insicurezza''
ROMA - “Un pacchetto 'insicurezza' che non sarà di beneficio a nessuno, che con il reato di clandestinità andrà a colpire anche le badanti irregolari e i lavoratori stranieri in nero, che inciderà negativamente sulla salute della collettività e che farà aumentare i costi di gestione dei centri di identificazione ed espulsione”. E’ questo il commento di Oliviero Forti, responsabile dell’Ufficio immigrazione della Caritas italiana, che si domanda: “le forze dell’ordine e gli uffici giudiziari saranno in grado di dare seguito alla norma, dal momento che già ora sono in affanno?”. Rischione l’espulsione “più di mezzo milione di badanti” senza permesso di soggiorno e “oltre 600 mila lavoratori stranieri irregolari”. I dati sono desunti dall’ultimo decreto-flussi: “700 mila domande presentate a fronte di 70 mila posti disponibili”, dice Forti. “Quindi, d’ora in poi, anche un operaio straniero che viene sfruttato commetterà reato: datore di lavoro e lavoratore saranno entrambi perseguibili per legge”.
Cnca: ''Politica immorale e profondamente sbagliata''
Roma - "Il ddl sicurezza avrà una sola conseguenza: rendere la vita ancora più difficile a centinaia di migliaia di persone immigrate che sono una ricchezza imprescindibile per il nostro Paese”. È questo il commento di Lucio Babolin, presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, all"approvazione oggi in Senato di un provvedimento che già in passato la Federazione ha definito “una vergogna” per l’Italia. “L’introduzione del reato di clandestinità segnerà duramente l’esistenza degli immigrati, che ora dovranno aver paura anche quando si rivolgono ai servizi sociali, alle strutture sanitarie, alla scuola”.
Pacchetto sicurezza, la preoccupazione di Amnesty International
ROMA - Afferma oggi Amnesty: “Prevedere la natura penale dell’ingresso e della residenza irregolare in Italia rende obbligatoria la denuncia del migrante che si trovi in tale situazione da parte di ogni pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio che ne venga a conoscenza”. L’organizzazione per i diritti umani torna oggi a sottolineare che “i migranti, per timore di essere denunciati con conseguenze di rilievo penale, saranno perciò indotti a sottrarsi al contatto con tutti gli uffici pubblici, in qualunque ambito, piombando così in un'allarmante situazione di mancato accesso ai servizi e di compromissione dei loro diritti umani”.
Anaao Assomed: ''Urge chiarezza su medici spia''
ROMA - L'Anaao Assomed (Associazione dei medici dirigenti) insieme ad altre associazioni e sindacati medici (Cimo Asmd, Aaroi, Fp Cgil Medici, Fvm, Federazione Cisl Medici, Fassid, Fesmed, Federazione Medici Uil Fpl) esprimono "preoccupazione" per il ddl sicurezza. "Siamo fortemente preoccupati- denunciano i medici- e ci vediamo costretti a lanciare un serio allarme per il vulnus alla nostra deontologia professionale, per la tutela della salute degli immigrati privi del permesso di soggiorno e per la salute di tutti i cittadini". Con l'odierno voto di fiducia del Senato al pacchetto-sicurezza non e' stato infatti possibile emendare il testo "con una norma che avrebbe introdotto, definitivamente e senza equivoci, una precisa e specifica esenzione dall'obbligo di denuncia di situazioni di irregolarità relative alla cittadinanza o immigrazione di persone sottoposte a trattamento sanitario". Per questo i medici chiedono ai ministri dell'Interno e della Giustizia, al ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali e al vice ministro della salute di "emanare con urgenza una circolare interpretativa di questa legge che stabilisca i confini dell'agire dei professionisti sanitari in modo da spazzare via ogni possibile e pericoloso equivoco".
Sicurezza, l'Arci: ''E ora disobbedienza civile!''
ROMA - L’Arci, dopo l’approvazione definitiva del Ddl 733 al Senato, lancia la campagna di disobbedienza civile “Porte Aperte”. A lanciarla è Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell’Arci: “A partire da oggi in Italia cittadini che vivono nello stesso Paese non saranno più tutti uguali di fronte alla legge né godranno delle stesse garanzie. La maggioranza modifica di fatto la Costituzione negando l’articolo 3 e la pari dignità a cui ogni cittadino senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, avrebbe diritto”. “E’ per tutelare i diritti di quanti subiscono le misure razziste e discriminanti di questo Ddl – continua - che l’Arci darà ospitalità nei propri circoli ai migranti, aprendo le porte a quelli regolari e agli irregolari, proprio come dopo il 1938 fecero molti ‘giusti’ sottraendo gli ebrei alle leggi razziali. Invitiamo gli esponenti del mondo della politica e della cultura a sostenere, diventandone portavoce, questa campagna, così come chiediamo alle amministrazioni democratiche di non obbedire a questa legge”.
(3 luglio 2009)