LUCCA, 30 aprile 2009 - Non ci sarà l'ampliamento del Centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa, nella vecchia base Nato Loran. Lo ha deciso ieri la Conferenza dei servizi, che ha riunito alla Prefettura di Palermo rappresentanti del Comune di Lampedusa, della soprintendenza di Agrigento, degli assessorati regionali al territorio e ai beni culturali, della guardia forestale e del ministero dell'Interno. E oggi il Dipartimento libertà civili del Viminale ha disposto la chiusura del cantiere. Il Cie, che provvisoriamente funziona come centro di prima accoglienza - sarà comunque utilizzato nei preesistenti fabbricati in muratura della Loran. Il parere negativo della Conferenza dei servizi infatti riguarda soltanto la messa in opera dei prefabbricati che dovevano essere fissati su piattaforme di cemento preesistenti, realizzati a suo tempo in funzione di campi da tennis ed eliporto.
Una decisione che dà la misura della tensione tra il Comune di Lampedusa e il Viminale. «Il Comune di Lampedusa - ha detto il sindaco Dino De Rubeis - che ha sempre sostenuto che i 300 metri quadrati di opere realizzate nell'ex base militare Loran erano abusive adesso dovrà emettere una ordinanza di demolizione. Il comandante della polizia municipale Elio Desiderio quattro giorni fa ha denunciato alla Procura per abusivismo edilizio i due tecnici ai quali il ministero aveva affidato il riadattamento dell'ex base Loran con pannelli e container premontati».
Una decisione che dà la misura della tensione tra il Comune di Lampedusa e il Viminale. «Il Comune di Lampedusa - ha detto il sindaco Dino De Rubeis - che ha sempre sostenuto che i 300 metri quadrati di opere realizzate nell'ex base militare Loran erano abusive adesso dovrà emettere una ordinanza di demolizione. Il comandante della polizia municipale Elio Desiderio quattro giorni fa ha denunciato alla Procura per abusivismo edilizio i due tecnici ai quali il ministero aveva affidato il riadattamento dell'ex base Loran con pannelli e container premontati».