27 January 2009

Don Pino Varra, il parroco rosarnese che a Natale mise un Gesù nero nel presepe

ROSARNO – All'inizio del ventesimo secolo, suo nonno emigrò in America. Quando tornò comprò della terra, ci piantò degli aranci e la lasciò in eredità ai fratelli. Anche la famiglia di don Pino, parroco della chiesa di San Giovanni Battista, a Rosarno, è proprietaria di un giardino di aranci. Il sacerdote ha fatto discutere in paese, quando a Natale, in segno di solidarietà con gli immigrati della Cartiera, ha messo un Gesù nero nel presepe. La Caritas, di cui è responsabile, da una decina d'anni offre una mensa agli immigrati, tre sere a settimana. “I primi arrivarono alla fine degli anni Ottanta, erano tutti maghrebini”, racconta don Pino nel suo studio, sotto il ritratto di una Madonna della Romania. Lui è parroco a Rosarno dal 1972. E di braccianti stranieri ne ha visti passare migliaia. Ogni anno. All'inizio erano marocchini, tunisini e algerini. Poi arrivarono gli africani, negli anni Novanta. E ultimi gli est europei. Prima ukraini e polacchi, poi bulgari e rumeni, oggi preferiti perché in quanto neocomunitari fanno passare meno rischi nel caso di controlli dell'ispettorato del lavoro.


Ma l'arrivo stagionale dei braccianti per la raccolta delle arance c'era anche prima. Negli anni Sessanta e Settanta arrivavano dalla costa ionica calabrese, e le maestranze salivano dalla Sicilia. Ne è una prova – sostiene il sacerdote - il fatto che molte dei 15.000 abitanti del paese hanno origine di altre province. Don Pino conosceva anche Andrea Fortugno, il ragazzo accusato di aver sparato ai due ragazzi ivoriani lo scorso 12 dicembre, dopo una rapina andata male. Veniva in parrocchia. Non crede si tratti di un atto razzista. E non crede che Rosarno si possa definire razzista. “La gente aiuta nel limite del possibile”. Le aggressioni sono opera di pochi giovani, “cresciuti all'interno di una cultura mafiosa e delinquenziale, nella logica di andarsene in giro a fare quello che vogliono impunemente e di ottenere tutto con la violenza, anche rapinando uno di quei poveretti”. Al momento dei saluti, incontriamo Norina Ventre, 85 anni, meglio conosciuta come Mama Africa. Già perchè nonostante l'età, ogni domenica dà da mangiare a cento persone, alla rognetta. Anche lei è uno dei volti dell'altra Rosarno di cui parlava don Pino.

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(27/01/09)