ROMA, 9 luglio 2009 - Una settimana dopo l'approvazione del pacchetto sicurezza, il governo studia una sanatoria per le badanti. Ma chi sono queste centinaia di migliaia di donne? Se ne parla poco. Arrivano senza fare rumore. In modo regolare, con dei visti turistici, dai paesi dell'Est Europa. E poi rimangono ostaggio del nostro Paese. E non perché i datori di lavoro siano schiavisti. Ma per il semplice fatto che in Italia è impossibile fare un contratto di lavoro a uno straniero, a meno che non si voglia assumere qualcuno a scatola chiusa dall'altro lato del mondo e prima del suo ingresso in Italia. E allora si aspettano i decreti flussi, anno per anno, lavorando in nero, per poi fare carte false per raggirare le leggi xenophobe. Ma intanto gli anni passano. Lontano dalle famiglie che questo esercito di donne abbandona a casa, per assistere i nostri anziani e i nostri malati e potere così garantire un futuro ai propri figli.
Proponiamo un'inchiesta mandata in onda da RAI TRE nel febbraio 2009, su Presa Diretta, di Riccardo Iacona. Un viaggio da Ferrara in Ucraina per raccontare il mondo sommerso delle badanti. Un mondo che ha garantito la tenuta del sistema di welfare. Ma a caro prezzo. Al prezzo del sequestro burocratico di centinaia di migliaia di donne, per anni. Perché quando sei senza permesso non puoi tornare in patria. Nemmeno se ti muore un parente o se tuo figlio si sposa. Perché se ti prendi un'espulsione in frontiera, rischi di perdere il lavoro.