Con sentenza depositata il 18 maggio scorso, il TAR del Lazio ha dichiarato illegittimo il divieto di opporre ai giornalisti un generico diniego di accesso ai Centri d’identificazione e Espulsione (CIE).
Il ricorso contro i ripetuti dinieghi all’accesso ai CIE era stato introdotto dai giornalisti Raffaella Cosentino e Stefano Liberti e promosso dagli avvocati Anton Giulio Lana e Andrea Saccucci in collaborazione con Open Society Justice Initiative (OSJI).
I ricorrenti avevano richiesto l’annullamento della censura imposta dall’ex Ministro dell’Interno Roberto Maroni, che con la circolare 1305 del primo aprile 2011 vietò alla stampa l’accesso nei centri di detenzione “fino a nuova disposizione”, motivando genericamente tale divieto con il fine di non intralciare le attività dei centri “in considerazione del massiccio afflusso di immigrati provenienti dal Nord Africa”.
"Anche volendo condividere l’opinione secondo la quale l’accesso ai centri di accoglienza non è libero ma deve essere regolamentato – si legge nella sentenza - appare chiaro che l’esclusione della stampa non può avvenire in termini assoluti e, comunque, senza motivazione alcuna".
La sentenza del TAR giunge al termine della campagna nazionale LasciateCIEntrare, lanciata nell’estate 2010 da un gruppo di ONG italiane e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana per garantire l’accesso dei giornalisti ai centri di detenzione amministrativa, che aveva già ottenuto l'importante risultato della revoca della circolare 1305 disposta dal nuovo ministro dell'Interno Cancellieri.
"Anche volendo condividere l’opinione secondo la quale l’accesso ai centri di accoglienza non è libero ma deve essere regolamentato – si legge nella sentenza - appare chiaro che l’esclusione della stampa non può avvenire in termini assoluti e, comunque, senza motivazione alcuna".
La sentenza del TAR giunge al termine della campagna nazionale LasciateCIEntrare, lanciata nell’estate 2010 da un gruppo di ONG italiane e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana per garantire l’accesso dei giornalisti ai centri di detenzione amministrativa, che aveva già ottenuto l'importante risultato della revoca della circolare 1305 disposta dal nuovo ministro dell'Interno Cancellieri.