Rilancio in rete questa mia intervista a Global Tv girata a inizio ottobre al festival del giornalismo di Ferrara. A qualcuno sembrerà delirante parlare di libertà di circolazione. Eppure è arrivato il momento di aprire seriamente un dibattito. A partire dal doppio stereotipo. Che è quello di chi nei harraga non riesce a vedere altro se non delinquenti o poveri beati. Sempre lontani, sempre distanti. E mai invece così dannatamente vicini come lo sono in realtà. Giovani tagliati fuori dai giochi, vittime del precariato e dello sfruttamento. E perennemente all'inseguimento dei propri sogni e alla ricerca di avventura. Esattamente come noi della riva nord. Ma con un aggiunta di coraggio. Che è quello che serve a ribellarsi. A un regime come a una frontiera.
Il blog di Gabriele Del Grande. Sei anni di viaggi nel Mediterraneo lungo i confini dell'Europa. Alla ricerca delle storie che fanno la storia. La storia che studieranno i nostri figli, quando nei testi di scuola si leggerà che negli anni duemila morirono a migliaia nei mari d'Italia e a migliaia vennero arrestati e deportati dalle nostre città. Mentre tutti fingevano di non vedere.
26 October 2011
La gioventù, la frontiera e il doppio stereotipo
Rilancio in rete questa mia intervista a Global Tv girata a inizio ottobre al festival del giornalismo di Ferrara. A qualcuno sembrerà delirante parlare di libertà di circolazione. Eppure è arrivato il momento di aprire seriamente un dibattito. A partire dal doppio stereotipo. Che è quello di chi nei harraga non riesce a vedere altro se non delinquenti o poveri beati. Sempre lontani, sempre distanti. E mai invece così dannatamente vicini come lo sono in realtà. Giovani tagliati fuori dai giochi, vittime del precariato e dello sfruttamento. E perennemente all'inseguimento dei propri sogni e alla ricerca di avventura. Esattamente come noi della riva nord. Ma con un aggiunta di coraggio. Che è quello che serve a ribellarsi. A un regime come a una frontiera.