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Eccoli i volti del nemico. Sono i tunisini del centro di accoglienza di Lampedusa. Ragazzi come noi. Che violando la legge sull'immigrazione chiedono il diritto alla liberta' di circolazione negli anni della globalizzazione e della mobilita' internazionale. Lo avevano scritto anche sugli striscioni su cui hanno disegnato una catena spezzata: "Liberta' Freedom". E poi una richiesta di scuse, scritta in italiano: "Scusa Lampedusa". Perche' l'isola non si merita di tornare una colonia penale come all'epoca dei Borboni o come ai tempi del confino durante la dittatura fascista.
Quegli striscioni sono rimasti a terra dopo la violenta carica della polizia in tenuta antisommossa, di cui ieri vi abbiamo mostrato le immagini. Altro che liberta', altro che scusa Lampedusa. Solo violenza cieca di uomini in divisa e comuni cittadini.
Intanto il centro d'accoglienza dell'isola e' stato svuotato nel giro di 24 ore. Circa 700 tunisini per ora si trovano nel porto di Palermo, illegalmente detenuti su tre navi, la “Moby Fantasy” e la "Moby Vincent" della Moby e la “Audacia” di Grandi navi veloci, di fatto trasformate in centri illegali di detenzione galleggianti. A fargli compagnia potrebbero presto arrivare i 98 tunisini detenuti a Linosa, che oggi hanno bloccato per alcune ore il traghetto per Porto Empedocle chiedendo di poter salire a bordo per lasciare l'isola.
Intanto sulla frontiera sembra esserci stata una svolta. Stanotte infatti per la prima volta una imbarcazione con 75 tunisini, tra cui due donne, e' stata dirottata a Porto Empedocle, a Agrigento, anziche' essere sbarcata a Lampedusa. Segno che dal Viminale c'e' stato un ordine preciso di sospendere temporaneamente i trasferimenti sull'isola.