Incendi nella tendopoli, risse tra eritrei e sudanesi, scontri con la popolazione locale, blocchi di protesta del traffico stradale e l'esercito costretto a lanciare lacrimogeni e a sparare in aria per disperdere la folla. La situazione al campo profughi di Choucha, alla frontiera tra Libia e Tunisia, dove si sono rifugiati circa 5.000 sfollati africani scappati dalla guerra in Libia, è definitivamente degenerata.
Da ormai tre giorni il campo è teatro di scontri. Prima tra alcuni gruppi nazionali, con una serie di risse esplose dopo la morte di quattro eritrei nel rogo che ha bruciato – pare per motivi dolosi e non accidentali – alcune tende del campo. La tendopoli si trova a 7 km dal confine libico, qui si trovano ancora circa 5.000 cittadini di varie nazionalità fuggiti dalla Libia in guerra. Da qui sono transitate circa 370.000 persone, molti erano tunisini, gli altri sono riusciti a rientrare nei propri paesi grazie al lavoro dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni e dei loro governi. A essere rimasti sono quelli che non possono rientrare nei propri paesi per motivi politici o di forte instabilità. Tra loro si contano circa 1.200 somali e 700 eritrei, gli altri sono in gran parte sudanesi, nigeriani e ivoriani, ma anche bangladeshi. Tutti chiedono di essere trasferiti in una paese terzo. Molti sono nel campo di Choucha da ormai tre mesi e non hanno davanti nessuna prospettiva.
È questa frustrazione che ha portato lunedì al blocco della statale tra Ras Jdayr e Ben Guerdane. Le fonti parlano sia di scontri tra eritrei e sudanesi, sia di scontri con la popolazione locale di Ben Guerdane. Il bilancio provvisorio è di 2 morti e 23 feriti. A cui si aggiunge una notizia allarmante: il campo profughi sarebbe stato smantellato. Ce lo confermano fonti delle Nazioni Unite. La popolazione locale ha smantellato le tendopoli. E i circa 5.000 sfollati da ieri sono in giro, sparsi nei dintorni. Per il momento non è chiaro dove andranno, alcuni dicevano già nei giorni scorsi di volersi recare in Libia. Oggi si trova sul posto una delegazione del governo tunisino. Non è da escludere che una parte di loro decida di raggiungere Zuwara e da lì di tentare l'imbarco per l'Italia in questi ultimi giorni di saldi sul biglietto della traversata, visto che ormai offre il regime.
Per saperne di più sul campo di Choucha, consigliamo il recente rapporto Cimade-Gadem