La notizia diffusa dalla comunità somala a Roma. Sgomento a Lampedusa, dove stanotte era arrivata un´altra barca partita da Tripoli con 600 passeggeri a bordo. Tra cui alcuni avevano familiari sulla nave affondata. Il naufragio sarebbe avvenuto a pochi metri dalla spiaggia. La maggior parte dei 600 passeggeri si sarebbero salvati raggiungendo a nuoto la riva. Ma già sono stati recuperati 16 corpi senza vita e altri 32 risultano dispersi. L´incidente è avvenuto all´alba di ieri. Dal 1988 sono più di 16.000 le vittime alle frontiere europee documentate da Fortress Europe, sulla base di una rassegna delle notizie tratte dalla stampa internazionale.
tratto da La Repubblica
ROMA - Un'altra tragedia dell'immigrazione, dopo quella avvenuta il 7 aprile in acque maltesi. Un barcone con oltre 600 migranti è naufragato all'alba di ieri mattina davanti alle coste libiche, nei pressi di Tripoli. Sarebbero morti decine di migranti; altri si sarebbero salvati raggiungendo a nuoto la riva. L'imbarcazione sarebbe colata a picco subito dopo la partenza, a poche decine di metri dalla spiaggia, perché sovraccarica. Secondo le testimonianze raccolte dal giornalista somalo Aden Sabrie, che collabora con la Bbc, sarebbero stati recuperati 16 cadaveri di suoi connazionali, tra cui alcune donne e tre neonati, mentre altri 32 risultano ancora dispersi. Ma il numero complessivo delle vittime, provenienti anche da altri Paesi dell'area sub sahariana, sarebbe di gran lunga superiore. La notizia del naufragio è stata confermata al giornalista della Bbc anche dall'ambasciatore somalo in Libia, Mohamed Abdiqani.
Secondo una prima ricostruzione, fatta attraverso le testimonianze di alcuni sopravvissuti, il barcone con oltre 600 migranti sarebbe partito un'ora dopo un altro che aveva un numero analogo di persone a bordo. Quasi certamente si tratta dell'imbarcazione con 655 profughi approdata in nottata a Lampedusa 2 dopo essere stata soccorsa a circa venti miglia dall'isola dalle
motovedette della Guardia Costiera.
La notizia si è subito diffusa nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, provocando commozione e sgomento. Una donna somala giunta ieri sta è scoppiata in un pianto dirotto dopo avere appreso telefonicamente da alcuni parenti che il figlio, partito con il secondo barcone, sarebbe tra le vittime.
tratto da La Repubblica
ROMA - Un'altra tragedia dell'immigrazione, dopo quella avvenuta il 7 aprile in acque maltesi. Un barcone con oltre 600 migranti è naufragato all'alba di ieri mattina davanti alle coste libiche, nei pressi di Tripoli. Sarebbero morti decine di migranti; altri si sarebbero salvati raggiungendo a nuoto la riva. L'imbarcazione sarebbe colata a picco subito dopo la partenza, a poche decine di metri dalla spiaggia, perché sovraccarica. Secondo le testimonianze raccolte dal giornalista somalo Aden Sabrie, che collabora con la Bbc, sarebbero stati recuperati 16 cadaveri di suoi connazionali, tra cui alcune donne e tre neonati, mentre altri 32 risultano ancora dispersi. Ma il numero complessivo delle vittime, provenienti anche da altri Paesi dell'area sub sahariana, sarebbe di gran lunga superiore. La notizia del naufragio è stata confermata al giornalista della Bbc anche dall'ambasciatore somalo in Libia, Mohamed Abdiqani.
Secondo una prima ricostruzione, fatta attraverso le testimonianze di alcuni sopravvissuti, il barcone con oltre 600 migranti sarebbe partito un'ora dopo un altro che aveva un numero analogo di persone a bordo. Quasi certamente si tratta dell'imbarcazione con 655 profughi approdata in nottata a Lampedusa 2 dopo essere stata soccorsa a circa venti miglia dall'isola dalle
motovedette della Guardia Costiera.
La notizia si è subito diffusa nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, provocando commozione e sgomento. Una donna somala giunta ieri sta è scoppiata in un pianto dirotto dopo avere appreso telefonicamente da alcuni parenti che il figlio, partito con il secondo barcone, sarebbe tra le vittime.