18 February 2011

Fughe e autolesionismo. Si scalda l'atmosfera nei Cie

Lo avevamo già scritto. Con i trasferimenti in massa dei ragazzi tunisini sbarcati a Lampedusa la settimana scorsa, i centri di espulsione d'Italia rischiano di scoppiare. La situazione era già tesa prima. E adesso arrivano le prime avvisaglie, nei cie di Modena e Brindisi.
A Modena, dove 50 dei 60 detenuti fanno parte del gruppo dei tunisini di Lampedusa, mercoledì scorso ci sono stati i primi cinque episodi di autolesionismo. La cronaca locale descrive così la scena, per voce del direttore del centro di espulsione emiliano, il gemello dell'ex ministro, Daniele Giovanardi: "Hanno divelto, strappato le reti dei letti e con le molle metalliche si sono procurati tagli e varie ferite. Sangue ovunque: tre sono stati medicati sul posto. Per due invece si sono aperte le porte del pronto soccorso. Qui hanno rifiutato flebo, creato più volte confusione nel reparto. Uno è stato ricoverato per il taglio profondo ed è rimasto al Policlinico. L'altro, che ha pure ingoiato un corpo estraneo, è riuscito a scappare. E' stato ritrovato ieri e nel pomeriggio riportato in ospedale e piantonato".
Notizie simili arrivano dalla Puglia, dove venerdì al centro di espulsione di Brindisi - secondo il sito Macerie - ci sarebbe stato l'ennesimo tentativo di fuga, finito con tre tunisini arrestati e uno riuscito a fuggire e tornare in libertà.