Credevo che nel Mediterraneo gli unici regimi pronti a ricorrere ai cecchini per risolvere i problemi sociali fossero i destituiti governi di Mubarak in Egitto e Ben Ali in Tunisia. E invece mi devo ricredere. Perchè oggi la Guardia di Finanza italiana ha fatto lo stesso. E per poco non ci è scappato il morto. Proprio così, un finanziere ha aperto il fuoco su un peschereccio con una trentina di egiziani a bordo al largo di Ragusa ferendo il comandante al braccio. A mia memoria è la prima volta che succede. Il peschereccio aveva appena sbarcato nel ragusano una trentina di persone e ne trasportava altrettante a bordo. E quando la Guardia di finanza l'ha intercettato si è dato alla fuga. Per porre fine all'inseguimento, dopo aver sparato una serie di colpi in aria, la motovedetta della Finanza ha affiancato il peschereccio e uno degli agenti ha sparato al comandante. Avete capito bene! Ha preso la mira e ha aperto il fuoco sul comandante, per porre finalmente fine all'inseguimento. Fortunatamente la ferita è lieve. E se l'avessero ammazzato? Dico ma quali sono le regole d'ingaggio della Finanza nei pattugliamenti in frontiera? Stiamo tutti impazzendo? Di seguito la notizia raccontata nei dettagli sulla cronaca locale ragusana. Gli avvocati sul posto possono vedere se ci sono gli estremi per una denuncia? Ma davvero stiamo tutti impazzendo? Se ci legge un finanziere ci vuole spiegare quale mutazione antropologica sia avvenuta? Fino a due anni fa la Finanza si è distinta per lo straordinario lavoro di salvataggio in mare, lo dico col cuore in mano. E poi nel 2009 i respingimenti, i pestaggi a bordo, e infine gli spari sulla gente! Fermatevi!
Inseguimento in mare aperto tra finanzieri e scafisti con colpi d´arma da fuoco e un ferito
tratto da Corriere di Ragusa
RAGUSA, 15 febbraio 2011 - Inseguimento in mare aperto a tre miglia a sud di Marina di Ragusa tra finanzieri e scafisti con l´esplosione di diversi colpi d´arma da fuoco a scopo intimidatorio e un immigrato ferito al braccio. Il presunto scafista del grosso motopeschereccio di ferro, lungo 30 metri e battente bandiera egiziana, che aveva lasciato sulle coste iblee un carico umano di 31 clandestini, mentre altri 32 erano a bordo, è stato fermato dalla guardia di finanza in alto mare con un colpo d’arma da fuoco al braccio per abbordare l’imbarcazione.
E’ il dato saliente dell’ennesimo viaggio della speranza, stavolta lungo l’asse Egitto – Sicilia. I finanzieri, a bordo delle unità navali e coadiuvati da aerei di ricognizione, hanno inseguito per parecchie miglia il motopeschereccio, sparando parecchi colpi di fucile e pistola in aria per indurre lo scafista a fermarsi. Quest’ultimo aveva invece accelerato, costringendo i finanzieri ad affiancare il motopeschereccio per colpire l’immigrato che lo governava al braccio destro e completare l’abbordaggio.
Il clandestino ferito, un sedicente egiziano di 25 anni, ha difatti fermato i motori. Adesso il giovane si trova ricoverato all’ospedale Maggiore di Modica con una prognosi di un mese per la leggera causata dal proiettile. Le sue condizioni non destano preoccupazione. Gli altri 62 immigrati, tutti sedicenti egiziani, sono invece stati trasferiti nel centro di prima accoglienza del porto di Pozzallo. Tra loro, tutti maschi di giovane età, anche alcuni minorenni tra i 14 e i 17 anni.
...
Tornando all’abbordaggio del grosso motopeschereccio, gli scafisti avevano fermato la nave madre a poche miglie dalla costa di Caucana, dalla quale partiva una piccola barca che faceva la spola tra il motopeschereccio e la terraferma per far approdare i clandestini. 31 di loro erano già riusciti a guadagnare la riva e a disperdersi per le campagne di Santa Croce Camerina, ma sono stati tutti fermati dai finanzieri, coadiuvati dai militari della capitaneria di porto di Pozzallo.
Altri 32 immigrati, compreso il presunto scafista ferito, erano ancora sul motopeschereccio. Controlli sono in corso in queste ore per accertare la eventuale presenza di altri scafisti. I particolari dell’operazione sono stati resi noti in tribunale a Modica dal procuratore Francesco Puleio, dal questore Filippo Barboso, dal comandante provinciale dei carabinieri Nicodemo Macri e dal suo omologo della guardia di finanza Francesco Fallica...
Leggi la notizia anche sul sito del Tg1
Inseguimento in mare aperto tra finanzieri e scafisti con colpi d´arma da fuoco e un ferito
tratto da Corriere di Ragusa
RAGUSA, 15 febbraio 2011 - Inseguimento in mare aperto a tre miglia a sud di Marina di Ragusa tra finanzieri e scafisti con l´esplosione di diversi colpi d´arma da fuoco a scopo intimidatorio e un immigrato ferito al braccio. Il presunto scafista del grosso motopeschereccio di ferro, lungo 30 metri e battente bandiera egiziana, che aveva lasciato sulle coste iblee un carico umano di 31 clandestini, mentre altri 32 erano a bordo, è stato fermato dalla guardia di finanza in alto mare con un colpo d’arma da fuoco al braccio per abbordare l’imbarcazione.
E’ il dato saliente dell’ennesimo viaggio della speranza, stavolta lungo l’asse Egitto – Sicilia. I finanzieri, a bordo delle unità navali e coadiuvati da aerei di ricognizione, hanno inseguito per parecchie miglia il motopeschereccio, sparando parecchi colpi di fucile e pistola in aria per indurre lo scafista a fermarsi. Quest’ultimo aveva invece accelerato, costringendo i finanzieri ad affiancare il motopeschereccio per colpire l’immigrato che lo governava al braccio destro e completare l’abbordaggio.
Il clandestino ferito, un sedicente egiziano di 25 anni, ha difatti fermato i motori. Adesso il giovane si trova ricoverato all’ospedale Maggiore di Modica con una prognosi di un mese per la leggera causata dal proiettile. Le sue condizioni non destano preoccupazione. Gli altri 62 immigrati, tutti sedicenti egiziani, sono invece stati trasferiti nel centro di prima accoglienza del porto di Pozzallo. Tra loro, tutti maschi di giovane età, anche alcuni minorenni tra i 14 e i 17 anni.
...
Tornando all’abbordaggio del grosso motopeschereccio, gli scafisti avevano fermato la nave madre a poche miglie dalla costa di Caucana, dalla quale partiva una piccola barca che faceva la spola tra il motopeschereccio e la terraferma per far approdare i clandestini. 31 di loro erano già riusciti a guadagnare la riva e a disperdersi per le campagne di Santa Croce Camerina, ma sono stati tutti fermati dai finanzieri, coadiuvati dai militari della capitaneria di porto di Pozzallo.
Altri 32 immigrati, compreso il presunto scafista ferito, erano ancora sul motopeschereccio. Controlli sono in corso in queste ore per accertare la eventuale presenza di altri scafisti. I particolari dell’operazione sono stati resi noti in tribunale a Modica dal procuratore Francesco Puleio, dal questore Filippo Barboso, dal comandante provinciale dei carabinieri Nicodemo Macri e dal suo omologo della guardia di finanza Francesco Fallica...
Leggi la notizia anche sul sito del Tg1