17 January 2011

Eritrei: l'eurodeputato Watson chiede l'intervento della delegazione Ue al Cairo

Qualcosa si muove. Dopo la denuncia del Gruppo EveryOne e del Gruppo Facebook “Per la liberazione dei prigionieri nel Sinai”, l’eurodeputato Graham Watson ha chiesto l’intervento della delegazione UE al Cairo, per sbloccare la situazione dei duecento eritrei - in parte respinti dall'Italia - da due mesi sequestrati nel deserto del Sinai dai contrabbandieri a cui si erano affidati per attraversare la frontiera egiziana con Israele. Di seguito il comunicato stampa del Gruppo Every One. Intanto online si può firmare una petizione per la loro liberazione.

Parlamento e Commissione Ue in campo per liberare gli africani nel Sinai

tratto dal sito di Gruppo Every One
Firenze, 11 gennaio 2011. Dopo una denuncia inviata dal Gruppo EveryOne e del Gruppo Facebook “Per la liberazione dei prigionieri nel Sinai” alle autorità egiziane e internazionali, l'on. Graham Watson, eurodeputato per l'Inghilterra del Sud-Ovest e Gibilterra, membro del gruppo ALDE e massima autorità europea nella lotta al traffico internazionale di esseri umani, ha inviato una lettera al Gruppo EveryOne in riferimento al caso dei profughi eritrei ostaggio dei trafficanti di esseri umani nel Sinai del Nord, in Egitto.

Ringraziando l'on. Watson per il suo impegno e l'interesse dimostrato, pubblichiamo in forma integrale il messaggio inviato dal parlamentare agli attivisti di EveryOne, augurandoci che la delegazione dell'Unione europea a Il Cairo saprà portare avanti con urgenza ogni iniziativa e procedura utile a scongiurare il perpetrarsi di abusi nei confronti di profughi somali, eritrei, sudanesi ed etiopi da parte dei beduini Rashaida di Abu Khaled.

“Gentili amici del Gruppo EveryOne,

grazie per la vostra e-mail riguardo al traffico di rifugiati eritrei.


Sono consapevole di questo problema e sono d'accordo che qualcosa deve essere fatto per risolvere questa situazione. Ho portato avanti campagne contro la tratta di esseri umani e ogni forma di schiavitù per decenni.


La Convenzione sulla lotta al traffico di esseri umani è un trattato pan-europeo, cui sono soggetti tutti gli Stati membri dell'UE, che lo hanno ratificato.


I passaggi che sottolineate nella vostra denuncia sono stati notificati alla delegazione dell'Unione europea in Egitto. Mi auguro che la delegazione che ha sede a Il Cairo potrà essere in una posizione migliore per salvare i profughi eritrei ancora prigionieri dei predoni.


Il Commissario europeo per la Giustizia, i Diritti Fondamentali e la Cittadinanza Viviane Reding è stata invitata dai miei colleghi liberaldemocratici a relazionare su quali azioni la Commissione europea stia portando avanti per porre fine a questa prigionia.


Vi assicuro che solleverò personalmente la questione in ogni occasione possibile. Graham Watson”





Riguardo alla condizione dei profughi prigionieri a Rafah, vi è un altro aggiornamento da parte del Gruppo EveryOne. “Nel pomeriggio di oggi,” riferiscono gli attivisti, “un funzionario del ministero dell'Interno della Repubblica Araba d'Egitto ci ha chiesto alcuni dati per integrare la nostra denuncia, oltre che di formalizzarla via posta (cosa che avevamo già fatto). Abbiamo fornito generalità di alcune vittime e nomi e cognomi di giovani eritrei torturati dai predoni nonché di ragazze vittime di stupro nel frutteto di Rafah. Pensiamo che la pressione della Commissione europea stia già dando qualche frutto e le autorità egiziane stiano considerando la denuncia con molta attenzione. Sicuramente l'impegno di Watson, che più di ogni altro si batte da anni nell'Ue e nel mondo contro il traffico di esseri umani e che ha già aiutato il Gruppo EveryOne in importanti campagne per i rifugiati in diversi paesi può dare una svolta importante alla vicenda”.