Qualcuno ha perso la ragione. E non parlo soltanto del ministro Ignazio La Russa, che c'ha messo una settimana prima di raccontare la verità sul povero caporal maggiore Matteo Miotto, che in Afghanistan non è morto durante una missione di pace ma durante uno scontro a fuoco con i ribelli. Parlo di questa Italia. Talmente provinciale da non ricordare che il paese da dove rientrano di mese in mese le salme dei militari italiani caduti in guerra, è lo stesso da dove ogni mese partono verso l'Europa centinaia di ragazzi e ragazzini. La Grecia è una tappa obbligata. Ma siccome la Grecia non riconosce l'asilo politico quasi a nessuno, da lì ci si inventa mille modi per proseguire il viaggio. L'ultimo è decisamente il più fantasioso: una finta gita turistica con documenti falsi su un aereo privato per Genova. Ancora una volta il cronista di turno ha dimenticato di dare la notizia. Che non è l'arresto dei complici del viaggio, ma il fatto che un ragazzo in fuga da un paese in guerra sia costretto a continuare a fuggire anche dopo essere arrivato in Europa.
Grecia/ Inviavano afghani con documenti falsi in Italia, 5 arresti
tratto da Affari Italiani
8 Gennaio 2011
La polizia greca ha arrestato cinque persone che stavano tentando di inviare in Italia 15 afghani con falsi documenti di identita' a bordo di due volicharter. Tra i cinque, bloccati all'aeroporto di Kavala, nel nord-est del Paese, c'e' una 19enne marocchina legalmente residente in Italia e impiegata in un agenzia di viaggi milanese. Secondo gli investigatori la donna procurava i documenti falsi. Gli altri quattro arrestati sono tassisti greci, che secondo l'accusa trasportavano i clandestini da Atene a Kavala dietro un compenso di 700 euro ciascuno. Gli afghani avevano carte d'identita' danesi false ed erano diretti a Genova, meta' che avrebbero raggiunto volando su voli charter dell'agenzia di viaggi. La polizia e' a caccia dei complici del gruppo.