I reclusi della sezione maschile confermano. “Non riusciamo a dormire, rinchiusi qua dentro tutto il giorno senza fare nulla, ci fanno impazzire”. La richiesta è talmente diffusa, che la somministrazione è organizzata in tre turni. Le donne prendono la terapia al mattino, dalle 9 alle 10, al pomeriggio dalle 15 alle 16 e alla sera dalle 21 alle 22. Gli uomini invece al mattino dalle 10 alle 12, al pomeriggio dalle 16 alle 18 e alla sera dalle 22 a mezzanotte. I farmaci distribuiti sono diversi a seconda dell’orario. Durante il giorno Diazepam (Valium) e Lorazepam (Tavor), alla sera Lormetazepam (Minias). Per evitare che le pasticche possano essere rivendute, sedativi e ipnotici vengono somministrati in gocce e consumati direttamente in infermeria.
Per non passare come quelli che sedano i propri reclusi – G.E. lo ripete due volte – gli operatori sanitari della Croce rossa italiana fanno firmare un modulo di consenso informato a ogni “paziente”. G.E. ci tiene a rassicurare: l’orientamento suo e di tutto il personale sanitario è quello di ridurre il più possibile il consumo delle benzodiazepine da parte dei trattenuti. Tuttavia, come confermano i trattenuti, la maggioranza degli uomini reclusi fa uso di psicofarmaci e la sera ci sono code di 60-80 persone in attesa della somministrazione. Il tutto senza nessuna prescrizione da parte di uno psichiatra o di un servizio specializzato.
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