20 September 2009

Brevi dalla frontiera n°9

SCAFISTI MALTESI ERANO INDAGATI DA 18 MESI
PALERMO, 20 SET 2009 - I tre scafisti maltesi Joseph Scerri, 43 anni, Michael Aquilina, 36, e Kurt Buhagiar, 25, arrestati l'altra notte dall'equipaggio di una motovedetta della Guardia di Finanza dopo aver sbarcato 19 migranti lungo la costa ragusana erano sott'osservazione della polizia maltese da almeno 18 mesi. Vicino al molo di St. Paul Bay, nel Nord di Malta, gli investigatori hanno scoperto e poi sequestrato un furgone appartenente a Scerri con cui l'uomo potrebbe aver effettuato il trasporto degli extracomunitari fino alla baia da dove poi è partito il motoscafo con 4 motori da mille cavalli col suo carico umano verso la Sicilia. Gli investigatori maltesi hanno anche perquisito le case dei tre arrestati. Da tempo le forze dell'ordine dell'isola-Stato sospettavano che fosse ripreso il traffico di emigranti dai centri di accoglienza locali all'Italia.(ANSA)

SBARCO NEL SIRACUSANO, BLOCCATI IN 138 MA FORSE SONO 230
PORTOPALO DI CAPO PASSERO (SIRACUSA), 20 SET 2009 - Sarebbero partiti da un porto libico, utilizzando una rotta alternativa, che prevede un passaggio al largo dell'isola di Malta, i 138 migranti bloccati la notte scorsa sulla costa di Portopalo di Capo Passero, nel siracusano. Sono 72 uomini, 53 donne, e 13 bambini, quasi tutti di nazionalità eritrea a eccezione di due etiopi e di due egiziani. Dieci di loro sono stati ricoverati in ospedale per lo stress subito nel viaggio. I due egiziani, di 24 e 25 anni, sono stati fermati dal Gruppo interforze di contrasto all'immigrazione clandestina su disposizione del sostituto procuratore di Siracusa, Antonio Nicastro, perchè ritenuti gli 'scafistì del viaggio della speranza. Ci sarebbero stati loro alla guida del motopesca lungo 13 metri, di colore azzurro senza alcun nome o sigla sulle fiancate, che sospinto da un robusto motore entrobordo da 1.800 cavalli sarebbe salpato tre giorni fa dal porto libico di Zleten, un centinaio di chilometri da Tripoli. Gli immigrati avrebbero pagato per la traversata, svoltasi con un mare in buone condizioni, una somma compresa tra i 700 ed i mille dollari a persona. Parte dei soldi sono stati trovati addosso ai due presunti scafisti egiziani. La loro nazionalità aveva indotto gli investigatori a ipotizzare, in un primo momento, che il natante fosse partito dall'Egitto, ma gli interrogatori dei migranti hanno permesso agli investigatori di ricostruire la rotta seguita dagli extracomunitari. Complessivamente gli investigatori ritengono che siano circa 150 i migranti che si trovavano sul barcone: una supposizione investigativa che fa leva anche sull'analisi di un precedente sbarco avvenuto a metà dello scorso mese di luglio sulla costa di Vendicari che presenta numeroso analogie con quello della scorsa notte, a cominciare dal tipo di motopesca utilizzato. Secondo il sindaco di Portopalo di Capo Passero, Michele Taccone, «potrebbero essere circa 230». (ANSA)

ANCONA: IN 44 STIPATI DOPPIOFONDO TIR, ANCHE 2 MINORI
ANCONA, 20 SET 2009 - In 44, stipati nel doppiofondo di un tir che ufficialmente trasportava verdura, tentavano di entrare illegalmente in Italia, dopo un viaggio di oltre 20 ore su un traghetto greco partito da Patrasso. Ma per loro, tutti giovani uomini appartenenti ad almeno cinque etnie, in prevalenza pachistani, turchi e bengalesi, compresi due adolescenti, la speranza si è infranta nel porto di Ancona. Agenti della Guardia di finanza e della Polizia di frontiera hanno ispezionato l'automezzo allo sbarco dalla Superfast (il traghetto di linea Patrasso-Ancona), scoprendo così il nascondiglio con i migranti. L'autista, un cittadino turco di 41 anni, è stato arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione illegale. Ci sono volute ore per fotosegnalare i migranti, tutti in discrete condizioni di salute, prima di respingerli in Grecia con un'altra nave. Solo i due ragazzini resteranno in Italia, affidati ai Servizi sociali del Comune e sistemati in un centro di accoglienza. L'autotreno era diretto in Germania, e gli investigatori stanno ancora cercando di ricostruire il percorso seguito dagli extracomunitari prima dell'imbarco nel porto greco, e la loro destinazione finale. Non si sa ancora se qualcuno di loro sia nelle condizioni per chiedere asilo nel nostro Paese, ed evitare dunque il rimpatrio. (ANSA)

SBARCO IN SICILIA,FERMATI SCAFISTI MALTESI DOPO INSEGUIMENTO
(di Mimmo Trovato) RAGUSA, 19 SET 2009 - Si intensificano le rotte dell'immigrazione clandestina verso la Sicilia: a quelle del Nord Africa si aggiungono i collegamenti 'velocì da Malta a opera di spericolati e spregiudicati scafisti. La conferma al sospetto che da tempo avevano gli investigatori italiani è arrivata la notte scorsa da Punta Braccetto, nel Ragusano, dove sono arrivati 19 migranti, 18 uomini e una donna, su un mezzo navale veloce. Portano storie di miseria e disperazione dal Burkina Faso e dalla Nigeria e potrebbe sembrare uno dei tanti viaggi della speranza. Ma non è così. Non almeno, questa volta, per gli scafisti: tre maltesi, che a bordo di un motoscafo con quattro potenti motori off shore - uno dei quali andrà perduto in mare, che sviluppano una potenza da mille cavalli - finita la 'consegnà, hanno girato la prua per tornare all'Isola dei Cavalieri, ma sono stati intercettati, bloccati e arrestati dall'equipaggio di una motovedetta della guardia di finanza. È la conferma della tesi della tratta alternativa per gli sbarchi in Sicilia con extracomunitari che partono dai porti dell'isola di Gozo, della baia di St. Paul o di Marsascala dove poi fanno ritorno. I clienti abituali potrebbero essere immigrati detenuti nel centro di accoglienza di Malta che riescono a fuggire: nell'ultimo anno sarebbero circa 500 le persone 'scomparsè. L'operazione che ha portato alla cattura dei tre scafisti maltesi è scattata poco prima della mezzanotte. I militari delle Fiamme gialle avevano notato lo sbarco di capo Braccetto, nel Ragusano, dopo avere 'agganciatò il natante sul radar hanno seguito la parte finale dell'operazione ma non sono intervenuti per motivi di sicurezza: temevano che una reazione degli scafisti potesse mettere in pericolo i migranti. L'inseguimento è scattato appena tutte e 19 gli extracomunitari hanno toccato terra. Il motoscafo 'Cigares', registrato a Malta, ha dato potenza ai motori e ha virato: ha visto la motovedetta italiana e ha tentato di speronarla per non farsi bloccare. Il natante della guardia di finanza è pero un classe Levriero, il più veloce in dotazione alle Fiamme gialle, e ha potuto così guadagnare 'terrenò nei confronti dei fuggitivi e, dopo un inseguimento durato un'ora e mezza e colpi di arma da fuoco sparati in aria a scopo intimidatorio, li ha bloccati. La certezza che il motoscafo arrivasse da Malta gli investigatori l'hanno avuta subito: il Gps di bordo aveva memorizzato le rotte abituali, comprese diverse in direzione delle coste siciliane mete di sbarchi. Gli scafisti fermati da personale della sezione operativa navale della guardia di finanza di Pozzallo e della squadra mobile della Questura di Ragusa sono Joseph Scerri, di 43 anni, Michael Aquilina, di 36, e Kurt Buhagiar, di 25. I reati ipotizzati nei loro confronti sono favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, resistenza a nave da guerra e tentativo di speronaggio. I tre si sono difesi dichiarandosi estranei alle accuse contestate loro. Uno degli scafisti ha riportato la frattura di un braccio, un altro una contusione alla testa. Entrambi sono stati accompagnati in ospedale e medicati. Sulla vicenda ha aperto un'inchiesta anche la magistratura maltese. Intanto anche oggi in Sicilia c'è stato un altro sbarco: nell'isola di Linosa sono arrivati 16 migranti. (ANSA)

MECACCI (RADICALI), SERVE COMMISSIONE SU STRAGI NEL MEDITERRANEO
Roma, 19 set 2009 - «Le notizie emerse in questi giorni relative a nuove stragi del mare avvenute nel tratto di mare tra l'Italia e la Libia rendono urgente che il Parlamento si riappropri del proprio ruolo istituzionale di controllo e istituisca una Commissione di Inchiesta Parlamentare sulle stragi che avvengono nel Mediterraneo e sui rapporti tra Italia e Libia». È quanto afferma il deputato radicale, Matteo Mecacci, relatore Osce per i diritti umani, democrazia e questioni umanitarie. «Le inchieste pubblicate due giorni fa dall'Unità e oggi da Repubblica -aggiunge Mecacci- su possibili nuove stragi di centinaia di immigrati nel Mediterraneo, l'ultima con possibili responsabilità di una motovedetta italiana, impongono di verificare con urgenza quale sia l'effetto del contrasto all'immigrazione clandestina sbandierato dai ministri Maroni e La Russa». «Se il contrasto all'immigrazione clandestina e i respingimenti si traducono anche in affondamenti di imbarcazioni di cui si vuol far ignorare l'esistenza, come sembra ormai più che ipotizzabile -prosegue Mecacci- è impensabile che il Parlamento che ha ratificato il Trattato con la Libia possa stare a guardare in silenzio. Nei prossimi giorni -conclude- sottoporrò ai colleghi deputati una proposta di legge per l'istituzione di una commissione di Inchiesta Parlamentare sulle stragi nel Mediterraneo e sui rapporti con la Libia e spero che ci sia il sostegno di tutti i gruppi parlamentari». (Sin/Ct/Adnkronos)

GUARDIA COSTIERA, NEL GIUGNO 2008 SALVAMMO 17 EXTRACOMUNITARI
Roma, 19 set 2009 - «Diciassette degli extra-comunitari che occupavano la piccola imbarcazione, con apparentemente 20 persone a bordo, rovesciatasi in prossimità della nostra unità, sono stati salvati da uomini dell'equipaggio i quali, a rischio della propria incolumità, si sono anche gettati in mare, e tre di loro sono anche stati proposti per riconoscimenti al valore». È quanto precisa, in un comunicato, il Comado generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, in merito «alle notizie apparse su alcuni quotidiani nazionali relative a una operazione condotta nel giugno 2008 dalla Guardia Costiera nelle acque del Canale di Sicilia di giurisdizione maltese». Ricordando che, «Il soccorso in mare, come noto, è compito primario della Guardia Costiera», il Comando precisa: «L'episodio citato riguarda un intervento di un nostro pattugliatore avvenuto nelle acque Sar (Search and Rescue) maltesi e coordinato dalle stesse autorità, a favore di un'imbarcazione in pericolo di perdersi nelle acque di giurisdizione di quell'isola, a circa 67 miglia SSW della stessa». Si precisa, infine -conclude il Comando- che è da tempo in corso un'indagine giudiziaria volta ad appurare la dinamica dei fatti e che tutti gli atti relativi sono stati posti a disposizione di tale Autorità«. (Sin/Pn/Adnkronos)

MATTEOLI, PIENA FIDUCIA IN GUARDIA COSTIERA
ROMA, 19 SET 2009 - «In attesa di conoscere gli esiti dell'indagine in corso su quanto accaduto in acque maltesi nel giugno del 2008» il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, desidera «riconfermare piena fiducia nell'operato del Corpo della Guardia Costiera e del suo Comandante Generale, Ammiraglio Raimondo Pollastrini». Lo si legge in una nota del ministero. «Alla Guardia Costiera - aggiunge Metteoli - va dato atto di svolgere un'encomiabile attività di soccorso e di salvataggio anche delle innumerevoli imbarcazioni con a bordo extracomunitari che tentano di raggiungere le nostre coste. Sono certo - conclude il ministro - che la magistratura chiarirà le modalità e la dinamica dei fatti escludendo ogni responsabilità per la Guardia Costiera».(ANSA)

SBARCATI A LINOSA 16 IMMIGRATI
Palermo, 19 set 2009 - Mini sbarco di immigrati nella notte a Linosa (Agrigento). Sedici uomini sono stati bloccati a terra dai carabinieri, che non hanno trovato, però, l'imbarcazione usata per l'ennesimo viaggio della speranza. I migranti, che sono tutti in buone condizioni di salute, saranno trasferiti a Porto Empedocle, nell'agrigentino

SBARCO IN SICILIA;GPS CONFERMA,PARTITI DA MALTA
RAGUSA, 19 SET 2009 - Gli scafisti fermati da personale della sezione operativa navale della guardia di finanza di Pozzallo e della squadra mobile della Questura di Ragusa sono Toseph Xerry, di 43 anni, Michael Aquilino, di 36, e Kurt Buhagiar, di 25. Sono accusati di avere fatto sbarcare a Punta Braccetto 18 uomini e una donna provenienti dal Corno d'Africa. I reati ipotizzati nei loro confronti sono favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, resistenza a nave da guerra e tentativo di speronaggio. Quest'ultima contestazione si riferisce al tentativo compiuto dall'equipaggio di presunti scafisti di speronare la motovedetta classe 6.000 Levriero della guardia di finanza durante l'inseguimento che si è concluso a 18 miglia dalla costa siciliana del natante Cigares, iscritto nel registro navale di Malta. Sulla vicenda guardia di finanza e squadra mobile terranno alle 12 una conferenza stampa nella Questura di Ragusa.(ANSA)

MIGRANTI UCCISI DA NAVE GUARDIA COSTIERA, IENE
ROMA, 18 SET 2009 - «A noi - racconta Pelazza - è arrivata la copia di una lettera indirizzata ai primi di giugno di quest'anno alla procura di Messina in cui si parla della nave Fiorillo Cp904. A scrivere - dice la 'ienà - sembrerebbe un militare che ha vissuto quell'esperienza e che offre parecchi particolari sulla dinamica del fatto. Secondo la ricostruzione contenuta nella lettera, la piccola barca dei migranti si sarebbe avvicinata alla Fiorello, che ha calato la scaletta di banda lungo la murata della nave, una scala che non si dovrebbe mai usare nelle operazioni di soccorso: la scala prima ha picchiato sulle teste dei migranti poi sula loro barca facendola capovolgere, complice anche un mare forza 4. Chi scrive dà la colpa alla manovra del comandante Pignatale della Guardia Costiera di Messina. I migranti caduti in mare, tutti africani, non sapevano nuotare e alcuni sono stati, secondo la ricostruzione, perfino risucchiati dalle eliche del motore della Fiorillo rimasto acceso». A questo punto l'autore della lettera, racconta ancora Pelazza, spiega che il comandante è stato preso dal panico e si è chiuso in cabina: è dovuto intervenire il vice per farlo uscire. Solo dopo sono state soccorse le altre 17 persone e portate a Malta«. Le Iene hanno allora chiesto alle autorità di Malta se avessero un registro degli arrivi, »cosa che ovviamente - sottolinea Pelazza - avevano. E ci hanno così confermato dell'arrivo dei 17 migranti il 10 giugno 2008. Siamo dunque andati a Malta con le foto allegate a lettera dove si vede chiaramente la nave della Guardia costiera e alcuni primi piani degli occupanti. Abbiamo intervistato 4 delle 17 persone sopravvissute: una in particolare riconosce nelle foto al nave e le persone e ci dice che tutto è accaduto il 10 giugno 2008 raccontando le cose per filo e per segno sono scritte nella lettera. Ma la cosa più assurda - sottolinea Pelazza, che metterà in evidenza questa circostanza nel servizio in onda martedì prossimo su Italia 1 - è che il migrante intervistato a Malta racconta che i 17 si sono accorti solo all'arrivo sull'isola che gli altri 10 erano morti perchè era stato detto loro che erano sottocoperta per essere curati. Non solo: il comnandante avrebbe requisito foto e video che in questi casi la Guardia Costiera è solita scattare e girare«. Pelazza è dunque andato a Taranto, la città del comandante dove Pignatale era stato intanto trasferito. 'Braccatò all'uscita di casa, si è rifiutato di parlare con noi dicendo che doveva andare in ufficio: in realtà è salito in auto poi è tornato indietro e si è barricato in casa». (ANSA)

COMMISSARIO ONU RIFUGIATI SARÀ A CONSIGLIO UE
BRUXELLES, 18 SET 2009 - L'alto commissario Onu per i rifugiati Antonio Guterres parteciperà al Consiglio Ue de ministri dell'Interno dell'Ue nella mattinata di lunedì prossimo. La riunione sarà dedicata ai temi dell'immigrazione e dell'asilo L'Italia sarà rappresentata dal sottosegretario agli Interni Francesco Nitto Palma. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni non sarà a Bruxelles per partecipare ai funerali di Stato per i sei militari italiani uccisi a Kabul. (ANSA).

MARONI INCONTRA MINISTRO INTERNO CIPRO
ROMA, 18 SET 2009 - L'immigrazione e il contrasto alla criminalità organizzata sono stati i temi al centro dell'incontro, al Viminale, tra il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e il suo collega cipriota, Neoklis Sylikiotis. Nel corso del colloquio, come informa il Viminale, i ministri, hanno convenuto sulla necessità di rendere operative, in sede comunitaria, le misure già previste dal Patto europeo sull' immigrazione e l'asilo in un'ottica di fermezza, solidarietà e responsabilità condivisa. È stata, inoltre, evidenziata l'opportunità di un rafforzamento della collaborazione operativa e investigativa tra le Forze di polizia per arginare i fenomeni criminali e i traffici illeciti. (ANSAmed)

CARTA INDICE “CLANDESTINO DAY” IL 25 SETTEMBRE IN 60 CITTÀ
Roma, 17 sett 2009 - Il settimanale «Carta» ha indetto per il 25 settembre il «Clandestino Day». Una manifestazione mirata a, si legge in una nota, «informare i cittadini, a stabilire legami con le comunità e le persone migranti, a contrastare il clima razzista creato dal 'pacchetto sicurezzà e dall'introduzione del reato di clandestinità. In circa sessanta città italiane centinaia di associazioni, sindacati, circoli di partito, reti antirazziste e coordinamenti di migranti organizzeranno, nello stesso giorno, ogni genere di attività: tornei di calcio e proiezioni di film, dibattiti e sit in, lettere di autodenuncia come disobbedienti alla legge che discrimina gli irregolari e cene in piazza… Un modo, anche, per preparare la manifestazione nazionale antirazzista che si terrà a Roma il 17 ottobre«, spiegano ancora gli organizzatori. L'elenco completo delle attività del »Clandestino Day«, si trovano sul nuovo sito clandestino.carta.org e nel prossimo numero del settimanale Carta, in uscita domani venerdì 18 settembre. (Sin/Zn/Adnkronos)

29 IMMIGRATI IN PORTO ANCONA
ANCONA, 17 SET 2009 - Ventinove immigrati sono stati scioperti nel porto di Ancona dai funzionari dell'Ufficio delle Dogane di Ancona, con la collaborazione dei militari della Guardia di Finanza, in due distinte operazioni, Ventotto (21 di nazionalità irachena, 3 afgana e 4 palestinese) erano nascosti, in condizioni disumane, all¨interno di un autoarticolato con targa svedese, che trasportava pannelli isolanti, proveniente dalla Grecia, sbarcato dalla motonave Europa Palace. L'autista, un siriano, è stato arrestato. Un altro clandestino, di nazionalità afgana, è stato scoperto in un autoarticolato cipriota che trasportava vasetti di vetro, proveniente dalla Grecia con la motonave Anek Lines. Il mezzo pesante era diretto in Germania. Tutti gli immigrati sono stati affidati, tramite la polizia di frontiera, ai comandanti delle due navi.(ANSA).

MECACCI (RADICALI), COMMISSIONE D'INCHIESTA SU RAPPORTI CON LIBIA
Roma, 17 set 2009 - «Una Commissione di inchiesta parlamentare sulle tragedie nel Mediterraneo e sui rapporti, oscuri, tra l'Italia e il regime di Gheddafi». È quanto chiede il deputato radicale Matteo Mecacci a seguito, spiega, dell'«inchiesta pubblicata oggi dall'Unità sulle indagini in corso da parte della Direzione distrettuale di Bari sul traffico di esseri umani dalla Libia all'Italia, farebbe emergere uno scenario ancora più tragico di quello che era noto fino ad oggi. Infatti, nella notte tra il 28 e il 29 marzo scorsi sarebbero morti, a causa dell'affondamento di due imbarcazioni e non di una come finora era stato reso noto, ben oltre 600 migranti e non i 253 finora accertati». «Occorre -continua Mecacci- che il governo renda immediatamente note le informazioni di cui è in possesso sulla tragedia del mare e chiarisca per quali ragioni la richiesta di collaborazione della Dda di Bari al governo libico di rogatoria internazionale per le indagini sul traffico di persone finalizzato alla prostituzione tra la Libia e l'Italia non abbia ancora ricevuto risposta». Annunciando in merito un'interrogazione a risposta orale in Commissione Esteri, per Mecacci, «si tratta di una tragedia di grandi proporzioni, avvenuta, lo sottolineo, dopo l'entrata in vigore del 'Trattato di Amicizià con la Libia che il nostro paese ha ratificato consegnando un assegno in bianco, politico ed economico al regime di Gheddafi». «Questi episodi -afferma ancora il deputato radicale- testimoniano l'inadeguatezza del Trattato di Amicizia con la Libia a creare un quadro giuridico che consenta di applicare le norme sul rispetto dei diritti umani e per l'accertamento delle responsabilità in sede giudiziaria. È giunto il momento -conclude- di proporre l'istituzione di una Commissione di inchiesta parlamentare sulle tragedie nel Mediterraneo e sui rapporti, oscuri, tra l'Italia e il regime di Gheddafi». (Sin/Pn/Adnkronos)

ANCHE PROCURA SIRACUSA INDAGA SU RESPINGIMENTI
SIRACUSA, 17 SET 2009 - Anche la Procura di Siracusa, oltre a quella di Agrigento, sta indagando sui respingimenti di migranti nel Canale di Sicilia. L'indagine, che anche in questo caso ipotizza il reato di violenza privata, è coordinata dal procuratore Ugo Rossi. I magistrati hanno già ascoltato il comandante della motovedetta della Guardia di Finanza che il 31 agosto scorso intercettò a largo di Capo Passero un barcone con 75 immigrati, che furono riportati in Libia. L'ufficiale sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati. (ANSA)

UNHCR, RESPINGIMENTI IN MARE VIOLANO LEGGE ITALIANA
Roma, 16 set 2009 - «Il respingimento così come viene oggi messo in atto nel Mediterraneo non è in regola neanche con la legislazione nazionale perchè la legge nazionale italiana, il testo unico dell'immigrazione, prevede sì il respingimento, ma con delle garanzie: la persona deve essere identificata, deve ricevere un decreto di respingimento e questa persona può anche ricorrere. Il respingimento in alto mare, indiscriminato e collettivo mette a dura prova la fruibilità del diritto d'asilo». Lo ha affermato Laura Boldrini, portavoce della sezione italiana dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ai microfoni di Cnr media. Sulle condizioni di quanto vengono repinti in Libia, Laura Boldrini ha raccontato poi: «Se una persona che fugge da una guerra o da zone in cui sono violati i diritti umani, arriva in Libia senza documenti, anche se è un richiedente asilo, viene messa in detenzione. Il problema che non si sa per quanto tempo: non esiste una legge che regoli l'asilo e quindi queste persone sono in detenzione per anni senza aver commesso alcun crimine». Quanto alla possibilità che l'atteggiamento libico cambi essendo assegnata a quel Paese la presidenza di turno dell'Assemblea generale dell'Onu, Laura Boldrini ha espresso dubbi sul miglioramento delle condizioni dei migranti: «La situazione potrà cambiare nel momento in cui le autorità libiche accetteranno di vedere la questione dell'asilo come una questione con cui fare i conti. Al momento ritengono di avere un problema di immigrazione», ha concluso Boldrini. (Sin/Gs/Adnkronos)

SPAGNA, PROSEGUONO PROTESTE MIGRANTI A CEUTA
MADRID, 16 SET 2009 - Per il terzo giorno consecutivo, circa duecento migranti di origini sub-sahariane che si trovano nel Centro di permanenza temporanea di immigrati (Ceti), sono tornati a mobilitarsi pacificamente davanti alla prefettura di Ceuta, l'enclave spagnola in Marocco, chiedendo di essere trasferiti alla penisola iberica. Gli immigrati, secondo quanto riferito dalla tv nazionale spagnola, sono bloccati in alcuni casi da due anni nel territorio autonomo, in attesa che vengano definite le pratiche di accoglienza o rimpatrio. Chiedono di lasciare il centro di permanenza temporanea, preoccupati anche per vari casi di influenza comune che si sono registrati nel recinto. Attraverso il portavoce, il congolese Gabriel Ylunga, hanno assicurato ai media che non fermeranno la protesta fino a che non verrà data una soluzione alla loro situazione. (ANSAmed).

SICUREZZA: PRIME CONDANNE PER CLANDESTINITÀ A MILANO
MILANO, 16 SET 2009 - Due le certezze: quattro condanne ad ammende pecuniarie e il fatto che per il giudice di pace di Milano la norma che prevede il reato di clandestinità non è inconstituzionale. Una grande dubbio, però: può essere eseguita immediatamente l'espulsione dell'immigrato condannato, quando è in corso un'altro processo per un altro reato? È il risultato della prima giornata di processi milanesi che per la prima volta vedevano imputati immigrati per il nuovo reato di immigrazione clandestina, previsto dal Pacchetto sicurezza. Lo spiacevole primato della prima condanna spetta a un algerino, Omar Rouis, a cui il giudice di pace ha inflitto una condanna a cinquemila euro, sostituita dall'espulsione dall' Italia per almeno cinque anni. Rouis è comunque in carcere per spaccio di droga; è già stato condannato in agosto a un anno e due mesi. Proprio per questo, per il suo difensore, Gabriele Sartirana, l'algerino non può essere espulso. «È ancora pendente un procedimento - ha spiegato il legale -. Ha riportato una condanna nel processo per direttissima, ma a questo punto bisogna celebrare ancora il processo in appello». In mattinata altre tre condanne: un immigrato è stato condannato a 5000 euro, sostituita anche in questo caso dall' espulsione; altri due condannati a 7500 euro ma che potrebbero essere 5000, qualora, ma appare difficile, possano pagare l'ammenda entro 60 giorni. L'ammmenda non è stata sostituita, in questi due casi, con l'espulsione. È stata respinta l'eccezione di costituzionalità della norma che prevede il reato di clandestinità. Per il giudice, si tratta di questioni «interamente demandate al legislatore» e il giudice non può che prendere atto dell'esistenza dell' articolo previsto anche in altre legislazioni europee. È accaduto nel processo a un ucraino arrestato perchè aveva picchiato la convivente, mandandola in ospedale. Il dibattimento è stato rinviato al prossimo 23 settembre. Più 'problematicò il rinvio di un processo a carico di un egiziano, l'unico accusato del solo reato di clandestinità. L' uomo non si è presentato e questo ha aperto una serie di altre difficoltà. «Il problema - ha spiegato il suo legale, Alessandro Freddi - è che non sappiamo dove si trovi: non sappiamo quindi se si trova a piede libero o invece trattenuto in un centro di identificazione ed espulsione. Il dato di fatto è che la citazione in giudizio deve essere notificata nelle sue mani e, nel caso di notifica al difensore, è necessario che l'imputato ne sia informato, cosa che non è stata possibile fare in questo caso». Che la vicenda non fosse facile era stata preannunciata dal responsabile dei giudici di pace milanesi, Vito Dattolico: «Ci aspettavamo di essere sommersi di lavoro ma in effetti la legge è più complessa di quella che viene sommariamente descritta», ha ribadito oggi. E riguardo le difficoltà di espulsione immediata, ha spiegato che per dare esecuzione al provvedimento «le forze di polizia dovrebbero essere già pronte con i mezzi di trasporto per il rimpatrio degli immigrati e questo non è preventivabile». (ANSA).

LEGGE SICUREZZA: A BOLOGNA SOLLEVATE ECCEZIONI COSTITUZIONALITÀ
BOLOGNA, 16 SET 2009 - Primo giorno di udienze a Bologna davanti al giudice di pace per il reato di immigrazione clandestina introdotto dal pacchetto sicurezza. Ma ad aprire la giornata è stata l'eccezione di costituzionalità sollevata dal pm Massimiliano Serpi, alla quale il giudice Mario Luigi Cocco si è riservato di pronunciarsi rinviando l'udienza al 21 ottobre. Entro quella data il giudice dovrà decidere se nell'istanza del pm ci sono rilievi di fondata incostituzionalità e quindi trasmetterla alla Corte costituzionale. In questo caso, tutti i procedimenti che riguardano immigrati irregolari saranno 'congelatì in attesa dell'esame della Consulta. In ogni caso, i processi simili sono di fatto in stand-by fino al 21 ottobre. Nell'eccezione sollevata dal magistrato e sintetizzata in quattro punti, si propone di valutare se la nuova normativa viola gli articoli 3, 24 comma II e III e 97 comma I della Costituzione. (ANSA).

GOMMONE IN DIFFICOLTÀ SOCCORSO A SUD DI MALTA
LA VALLETTA (MALTA), 14 SET 2009 - Un gommone con 70 migranti a bordo, tra i quali 14 donne e sette bambini, in difficoltà a causa del mare forza 6, è stato soccorso a circa 70 miglia a Sud di Malta. L'imbarcazione è stata intercettata da un pattugliatore, di stanza nell'isola Stato, impegnato nella missione Frontex, il controllo congiunto del Mediterraneo da parte di diversi Paesi dell'Ue. Gli immigrati, in gran parte eritrei e somali, sono già stati trasbordati sull'unità che sta facendo rotta verso il porto della Valletta. L'arrivo è atteso in nottata. (ANSA).

UNHCR INSISTE, RESPINGIMENTI CONTRARI A DIRITTO
ROMA, 15 SET 2009 - «Sappiamo benissimo che l'Italia è sempre stata in prima fila per salvare le vite. Il problema è che la politica del respingimento non consente alle persone di essere identificate: a tutti quelli che si trovano sullo stesso gommone viene esteso lo stesso provvedimento in maniera indiscriminata e collettiva. E questo è contrario all'ordinamento internazionale ma anche a quello nazionale». Così Laura Boldrini, portavoce dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati - ai microfoni di Econews - risponde alla Farnesina che ha negato che le accuse del Commissario Onu per i Diritti umani Navi Pillay siano dirette all'Italia. «Se è vero che il respingimento è previsto dall' ordinamento italiano, è anche vero che è regolato da garanzie specifiche», prosegue Boldrini. «La politica dei respingimenti bypassa queste garanzie, respingendo tutti. Questo va in rotta di collisione con l'art.33 della Convenzione di Ginevra sui rifugiati, che dice esattamente il contrario, cioè che il richiedente asilo non può essere respinto». E in risposta a chi sostiene che l'identificazione viene comunque effettuata, Laura Boldrini, osserva: «Ma come si fa ad effettuare un'identificazione su un'imbarcazione che non è equipaggiata per questo? In ogni caso l'Unhcr ha avuto dei colloqui con le persone respinte in Libia e non risulta che siano state identificate, così come non risulta che abbiano potuto presentare domanda d'asilo, nonostante l'avessero richiesto».

SCOPERTI 28 IRREGOLARI AD ANCONA
ANCONA, 15 SET 2009 - I finanzieri del Comando Gruppo di Ancona, e i funzionari della Dogana, hanno individuato 28 cittadini irregolari - curdi, palestinesi e afghani - nascosti nel semirimorchio di un autoarticolato dove erano stati ricavati tre box in legno truciolato coperti da polistirolo. L'autoarticolato era appena sbarcato da una motonave della Minoan Lines, proveniente dalla Grecia. All'interno dei box c'erano anche dei ventilatori alimentati da batterie per consentire un minimo ricambio d'aria. Il conducente del mezzo, di origine bulgara, è stato arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e portato nel carcere di Montacuto. (ANSA).

CARCERI: RADICALI, INTERROGAZIONE AD ALFANO SU IMMIGRATI DETENUTI
Roma, 15 set 2009 - I senatori radicali eletti nelle liste del Pd, Donatella Poretti e Marco Perduca, hanno presentato un'interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia Angelino Alfano, in merito alle dichiarazioni del sottosegretario Alberta Casellati, rilasciate in un intervento nella trasmissione «Radio Anch'io» pochi giorni fa. Nell'intervento, la Casellati, riferendosi alla presentazione, a breve, del piano carceri in Consiglio dei ministri, aveva detto di «essere favorevole a far sì che i detenuti stranieri scontino la pena nei loro Paesi d'origine e per questo il governo sta lavorando ad accordi bilaterali con i singoli Paesi». Per queste ragioni, dichiara la Poretti in una nota, «considerato che la popolazione dei detenuti stranieri presente in carcere al 9 settembre 2009 è stimabile in 23.785, pari al 37,06% del totale, si chiede di sapere: quanti detenuti, e di quali nazionalità, hanno fatto richiesta di scontare la pena nel Paese d'origine; quali Paesi rispondono, con quali si verifichino dei problemi in merito, e a quali non vengono inoltrate le richieste; che tipo di accordi bilaterali si stanno mettendo in essere e con quali Paesi, e con quali Paesi si siano già stipulati degli accordi in merito e per quali reati». (Sin/Ct/Adnkronos)

ANCONA, UNA DENUNCIA PER FAVOREGGIAMENTO INGRESSO CLANDESTINI
Ancona, 15 set 2009 - Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Ancona hanno denunciato una brasiliana di 38 anni per aver favorito la permanenza di extracomunitari non in regola con il permesso di soggiorno. La donna, infatti, ospitava da tempo alcuni immigrati senza documenti in un'abitazione di Falconara Marittima (Ancona). Gli agenti hanno fatto irruzione ieri pomeriggio nell'abitazione trovandoci quattro viados e una donna, tutti brasiliani senza permesso di soggiorno, alcuni già espulsi dal territorio nazionale. Una di queste persone ha cercato di fuggire ma è stato subito bloccato dai poliziotti. I cinque sono stati accompagnati in Questura per le pratiche di espulsione dall'Italia. (Ama/Ct/Adnkronos)

EUROPA-REGIONI: IMMIGRAZIONE; BARROSO, COMMISSARIO AD HOC
BRUXELLES, 15 SET 2009 - Nella prossima Commissione europea ci sarà un commissario 'ad hoc' per l'immigrazione. Questa la 'promessà formulata dal presidente uscente dell'esecutivo comunitario davanti al Parlamento Ue alla vigilia di un voto cruciale per la sua riconferma. Il compito di questo commissario, ha spiegato Barroso, «sarà quello di favorire un approccio comune» alla lotta contro l'immigrazione clandestina e di «stimolare la solidarietà» tra tutti. «I Paesi mediterranei dell'Unione - ha aggiunto - non possono essere lasciati da soli nell'affrontare questa sfida».(ANSA)

UE, NO A RESPINGIMENTI SENZA TUTELE
(di Enrico Tibuzzi) STRASBURGO, 15 SET 2009 - Respingere gli immigrati mettendone a rischio l'incolumità viola il diritto comunitario. Lo ha sottolineato oggi il commissario europeo per la giustizia, la libertà e la sicurezza Jacques Barrot intervenendo al dibattito sull'immigrazione svoltosi oggi al Parlamento Ue. La Commissione ha ricevuto dall'Italia la lettera di risposta alla richiesta di chiarimenti sulle operazione di respingimento inviata da Bruxelles a Roma lo scorso luglio e «la stiamo studiano in modo accurato», ha detto Barrot. Il quale ha voluto ricordare a questo proposito che «la legislazione comunitaria stabilisce il principio del non respingimento», cioè vieta il rinvio degli immigrati verso quei Paesi dove possono essere sottoposti a trattamenti degradanti o inumani. Così come vieta di mettere a rischio l'incolumità dei richiedenti asilo. E «questo dovere di protezione - ha detto ancora il commissario - deve essere rispettato». Le parole di Barrot arrivano nel giorno in cui l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Navi Pillay, pronuncia a Ginevra un discorso molto duro nei confronti della politica dei respingimenti, i cui contenuti erano stati anticipati ieri. Pillay parla di discriminazioni e «diritto internazionale violato». Mentre da Seul - dove si trova in visita con il capo dello Stato Giorgio Napolitano - Franco Frattini sottolinea invece come l'Italia rispetti «tutte le regole internazionali». E quindi, osserva il titolare della Farnesina, «non è a noi che si deve indirizzare critica o qualsiasi tipo di rilievo». D'altra parte, aggiunge l'ambasciatore italiano presso l'Onu di Ginevra Laura Mirachian in risposta alla Pillay, dall'inizio del 2007 ad oggi le autorità italiane hanno soccorso in mare oltre 52mila migranti e sono consapevoli che «ogni singolo migrante è titolare di diritti umani, al di là del suo status legale». Oggi, davanti agli europarlamentari, Barrot - così come il ministro della Giustizia svedese Tobias Billstrom, intervenuto a nome della presidenza Ue - ha però riconosciuto la necessità di una «strategia europea e di una solidarietà più attiva» tra i Paesi Ue, perchè il tema dell'immigrazione irregolare «riguarda tutti». Una solidarietà che resterà «su base volontaria - ha poi aggiunto - ma deve diventare una vera risposta al problema». L'Ue ha anche avviato contatti con Libia e Turchia per affrontare insieme la questione. Ma da Tripoli, ha sottolineato Barrot, le risposte tardano ad arrivare e le autorità turche si sono rese protagoniste di alcune azioni di disturbo nei confronti delle forze di Frontex, l'agenzia europea che si occupa della cooperazione e del coordinamento delle azioni di controllo delle frontiere esterne dell'Ue. Tanto Billstrom quanto Barrot hanno quindi annunciato che all'inizio del 2010 Bruxelles presenterà delle proposte per rafforzare il ruolo di Frontex in materia sia di rimpatri e sia di cooperazione con Paesi terzi. Auspicando poi che l'ufficio Ue per l'asilo possa essere operativo entro l'anno prossimo. David Sassoli, capo della delegazione del Pd (gruppo S&D) all'Europarlamento e promotore del dibattito sull'immigrazione, nel suo intervento ha chiesto all'Ue di «far cessare le violazioni dei diritti fondamentali» da parte dell'Italia. E Rita Borsellino ha sottolineato la necessita di «ristabilire la legalità nel Mediterraneo». Roberta Angelilli (Pdl-Ppe) ha respinto invece operazioni di «strumentalizzazione ideologica» del problema ed ha evidenziato la necessità di «accelerare il processo per arrivare a una vera e propria politica Ue sull'immigrazione». Così come hanno fatto i suoi colleghi di partito Clemente Mastella e Antonio Cancian. Tra gli intervenuti al dibattito anche Sonia Alfano (Idv-Alde), per la quale «il principio del non respingimento non può essere eluso e soprattutto non è mercanteggiabile».(ANSA).

ITALIA A ONU, SOCCORSI OLTRE 52 MILA MIGRANTI
GINEVRA, 15 SET 2009 - Le autorità italiane hanno soccorso in mare oltre 52 mila migranti dall'inizio del 2007 ad oggi e l'Italia è consapevole che «ogni singolo migrante è titolare di diritti umani, aldilà del suo status legale». Lo ha affermato oggi, al Consiglio Onu dei diritti umani, l'ambasciatore italiano presso le organizzazioni internazionali a Ginevra. L'Italia - ha detto l'ambasciatore italiano presso l'Onu di Ginevra, Laura Mirachian - è «pienamente consapevole delle situazioni drammatiche e delle tragedie che si verificano nel mare Mediterraneo. Siamo di fronte ad una sfida senza precedenti», ha insistito rispondendo all'intervento dell'Alto commissario dei diritti umani Navi Pillay. Nel suo discorso - anticipato ieri ma pronunciato solo oggi davanti ai rappresentanti dei 47 Paesi membri del Consiglio - la responsabile Onu ha, tra l'altro, stigmatizzato le discriminazioni dei Rom in Europa e in Italia ed ha denunciato la politica dei respingimenti in mare di migranti. Sui Rom, l'ambasciatore Mirachian ha sottolineato le numerose iniziative «recentemente prese dal governo italiano» per migliorare le loro condizioni di vita e la loro integrazione sociale ed economica. «Milioni di euro sono stati stanziati» per interventi in tal senso, ha affermato. (ANSAmed).

GIUDICE PACE MILANO, ESPULSIONI NON FACILI
MILANO, 15 SET 2009 - «Sarà abbastanza problematico procedere alle espulsioni degli immigrati accusati di clandestinità in quanto la nuova legge prevede l'immediatezza dell'esecuzione di tale provvedimento, il che non è facilmente attuabile». È la previsione del coordinatore dei giudici di pace di Milano, Vito Dattolico, in vista dei processi che si apriranno a Milano nei confronti di otto immigrati indagati per clandestinità, 'trattenutì o arrestati in quanto in questo caso oltre ad essere sprovvisti dei documenti avevano commesso qualche altro reato. Dattolico ha spiegato che «obiettivamente ci aspettavamo di essere sommersi di lavoro ma in effetti la legge è più complessa di quella che viene sommariamente descritta». Il coordinatore dei giudici di pace, a proposito delle difficoltà di espulsione immediata, ha osservato che per dare esecuzione a tale provvedimento «le forze di polizia dovrebbero essere già pronte con i mezzi di trasporto per il rimpatrio degli immigrati e questo non è preventivabile». Il giudice parla anche di un'altra difficoltà per dare esecuzione all'espulsione: l'identificazione dell'extracomunitario che definisce «un'impresa notoriamente non facile». (ANSA).

LEGALE, VIOLATI DIRITTI MIGRANTI RESPINTI
ROMA, 15 SET 2009 - «I miei assistiti sono persone che sono fuggite da situazioni di grandissima difficoltà. Sono somali ed eritrei: in Somalia, è notorio, c'è la guerra, scontri fra bande, gente minacciata tutti i giorni. In Eritrea c'è il servizio militare a tempo indeterminato, in condizioni impossibili». Lo dichiara ai microfoni di CNRmedia, l'avvocato Anton Giulio Lana, che ha presentato alla Corte Europea il ricorso di 24 delle 227 persone che si trovavano a bordo dei primi gommoni respinti in Libia lo scorso 6 maggio. «Il Governo italiano - secondo il legale - ha pensato bene di interrompere una fuga dall'inferno verso la speranza e la legge che lo consente viola la normativa internazionale, la convenzione europea di diritti dell'uomo, la convenzione di Ginevra del '51 sui rifugiati e la nostra Carta costituzionale». (ANSA)

SPAGNA: SOLO BAMBINI SU GOMMONE MIGRANTI TRATTO IN SALVO
Algeciras, 15 set 2009 - Un gommone con a bordo soltanto cinque bambini e un ragazzo è stato tratto in salvo a largo della costa spagnola. I migranti, tutti maschi di apparente origine nordafricana, hanno un'età compresa fra i 10 e gli 11 anni, salvo il più grande che sembra averne circa 16. È la prima volta che le autorità spagnole intercettano un'imbarcazione con a bordo solo minori. Il gommone, lungo tre metri, è stato soccorso tre chilometri a largo della città meridionale spagnola di Tarifa. I sei ragazzi erano partiti dalla costa marocchina e hanno compiuto la traversata a remi per dieci chilometri in difficili condizioni, con un vento forza quattro. Al loro arrivo sono stati presi in carico dalla Croce rossa e portati in un centro medico. Qui è stato riscontrato il loro buono stato di salute ed è stata verificata la loro età con gli esami dello sviluppo delle ossa. (Cif/Gs/Adnkronos)

BARROT, RISPETTARE PRINCIPIO NON RESPINGIMENTO
STRASBURGO, 15 SET 2009 - La necessità di rispettare il «principio di non respingimento fissato dalla legislazione comunitaria nei confronti di chi vuole varcare le frontiere esterne dell'Ue» è stata sottolineata oggi dal commissario europeo per la Libertà, la Giustizia e la Sicurezza, Jacques Barrot, a conclusione del dibattito sull'immigrazione svoltosi al Parlamento Europeo. Questo principio, ha spiegato Barrot, prevede che «i rinvii non avvengano verso Paesi dove le persone rischiano di essere soggette a trattamenti degradanti o inumani». Così come occorre salvaguardare, ha aggiunto il commissario, la sicurezza di chi vuole chiedere asilo. «Questo dovere di protezione deve essere rispettato», ha detto ancora Barrot. Il commissario Eu ha anche detto che la Commissione sta «studiando in modo accurato» la risposta ricevuta dall'Italia alla richiesta di chiarimenti inviata a luglio a proposito dei respingimenti di immigrati verso la Libia. (ANSAmed).

UNHCR,GOLFO ADEN 65 MIGRANTI MORTI O SCOMPARSI
GINEVRA, 15 SET 2009 - Almeno 65 migranti sono morti o scomparsi nel Golfo di Aden in tre singoli incidenti che hanno coinvolto nelle ultime 48 ore le imbarcazioni di trafficanti che le stavano trasportando. Lo ha affermato oggi a Ginevra un portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). (ANSAmed).

BARROT, SPERO UFFICIO UE PER L'ASILO OPERATIVO NEL 2010
Bruxelles, 15 set 2009 - La Commissione Europea spera che l'ufficio Ue per l'asilo, proposto dal vicepresidente Jacques Barrot, possa essere operativo entro il 2010. Lo ha detto lo stesso Barrot, intervenendo in un dibattito nel corso della plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, ritrasmessa in diretta anche a Bruxelles. L'ufficio dovrà servire a fornire sostegno al coordinamento delle politiche degli stati membri Ue nell'accoglienza di cittadini di paesi terzi bisognosi di protezione internazionale. «Spero -ha detto Barrot- che si possa avere un accordo in materia tra Parlamento e Consiglio Ue (che rappresenta i governi), già sotto la presidenza svedese dell'Unione», che si conclude il 31 dicembre. Questo, ha spiegato ancora il responsabile Ue, «in modo che l'ufficio possa essere operativo già nel 2010». (Gdr/Gs/Adnkronos)