14 September 2009

Brevi dalla frontiera n°8

DA MARTEDÌ ALLA CAMERA CONFRONTO SU LEGGE CITTADINANZA
Roma, 13 set 2009 - Si preannuncia un autunno molto caldo per la legge che modificherà le regole in materia di cittadinanza. Prima ancora della pausa estiva era stata già accesa la miccia della polemica per la presentazione, il 30 luglio, sul filo di lana, della proposta di legge bipartisan firmata da Andrea Sarubbi del Pd e dal parlamentare finiano del Pdl Fabio Granata. Una proposta che prevede la prevalenza dello ius soli sullo ius sanguninis (è italiano, pur se a certe condizioni, chi nasce nel nostro Paese da genitori stranieri) e il dimezzamento da 10 a 5 anni del tempo necessario ad ottenere lo status di cittadino italiano. Due ipotesi che la Lega ha immediatamente respinto con decisione: «la nostra posizione -spiega il capogruppo del Carroccio alla Camera Roberto Cota- è chiara, sempre la stessa e corrisponde a quello che ci chiede la gente che ha votato per noi e per questo governo». In altre parole e un 'nò allo ius soli «perchè non si può dare la cittadinanza a chi nasce per caso sul nostro territorio e perchè così attireremmo milioni di immigrati che non possiamo gestire». Ed è 'nò anche alla cittadinanza 'abbreviatà: «il termine attuale di dieci anni è più che ragionevole. La sinistra invece -sottolinea Cota- ha il progetto di sostituire il consenso che non ha più pescando in un nuovo bacino di voti». La commissione Affari costituzionali di Montecitorio riprenderà da martedì prossimo l'esame dei provvedimenti, e sarà il comitato ristretto a dover verificare per primo l'impatto che la proposta Sarubbi-Granata avrà sui lavori della commissione. Al momento sembra difficile, per non dire impossibile, giungere ad un testo unificato che possa contenere al suo interno le modifiche alla legge del 1992 portate all'attenzione del Parlamento dalla proposta bipartisan. (Pol-Fer/Zn/Adnkronos)

ITALIA RISPONDE A UE, RESPINGIMENTI IN REGOLA (2)
BRUXELLES, 11 SET 2009 - La risposta italiana a Bruxelles è stata trasmessa nella giornata di oggi, dunque entro i termini stabiliti. Nella lettera - si apprende sempre da fonti della Rappresentanza - il governo ha fornito i chiarimenti richiesti il 15 luglio scorso in merito agli episodi di riaccompagnamento in Libia di gruppi di migranti irregolari intercettati in alto mare. La nota - si spiega - contiene sia elementi di fatto relativi alle modalità di effettuazione di tali operazioni, sia chiarimenti in merito alla piena conformità delle stesse al diritto comunitario ed alle convenzioni internazionali vigenti in materia, con particolare riguardo alla tutela delle persone richiedenti asilo o protezione internazionale. Nella stessa nota - fanno notare le stesse fonti - si sottolinea inoltre come, grazie anche alla riduzione di oltre il 90% degli sbarchi di immigrati sulle coste italiane, sia stato possibile prevenire la perdita di molte vite umane.(ANSA).

ITALIA RISPONDE A UE, RESPINGIMENTI IN REGOLA
BRUXELLES, 11 SET 2009 - L'Italia ha risposto alla richiesta di chiarimenti della Commissione Ue sui respingimenti di immigrati irregolari nel Canale di Sicilia, sottolineando come tali azioni sono state «conformi al diritto comunitario ed alle convenzioni internazionali vigenti, con particolare riguardo alla tutela delle persone richiedenti asilo o protezione internazionale». È quanto si apprende da fonti della Rappresentanza permanente d'Italia presso la Ue.(ANSA).

TORINO TROVA SISTEMAZIONE A 400 PROFUGHI SOMALI
TORINO, 11 SET 2009 - Si sono svolte senza particolari incidenti le operazioni di trasferimento di poco meno di 400 rifugiati, prevalentemente di nazionalità somala, che avevano occupato abusivamente l'ex clinica San Paolo di corso Peschiera a Torino. L'operazione, coordinata dalla prefettura e che ha visto la partecipazione congiunta di tutte le forze dell'ordine, di mediatori culturali e di diverse associazioni di volontariato, è iniziata questa mattina e si è conclusa soltanto nel tardo pomeriggio. I profughi sono stati trasferiti in due strutture: circa 150 sono finiti nel centro Fenoglio di Settimo Torinese (Torino), mentre i restanti 250 sono stati alloggiati nel capoluogo, nell'ex caserma di via Asti, strutture ritenute idonee a ospitare gli stranieri, a differenza della ex clinica che presentava numerosi problemi di sicurezza. La situazione è rimasta sotto controllo per tutta la giornata soprattutto grazie al lavoro di mediazione svolto dalle associazioni, prima fra tutte il Gruppo Abele, che si è impegnato in prima persona nel trovare la soluzione affinchè per tutti i rifugiati fosse trovato un tetto, ma anche agli autonomi del vicino centro sociale Gabrio, che hanno portato avanti un prezioso lavoro di assistenza. In particolare, durante la giornata si è dovuto risolvere il problema di circa 30 persone presenti nell'ex clinica che però non erano state registrate nei giorni precedenti l'operazione di sgombero. Inizialmente si è pensato di individuare una terza struttura, mentre nel pomeriggio, dopo un attento censimento dei posti e degli spazi nelle due già impegnate, si è riusciti a ricavare lo spazio disponibile per ospitarle. Sempre durante la giornata si era fatta strada l'ipotesi di sgomberare anche la «casa bianca», un fabbricato vicino all'ex clinica e occupato da circa 50 persone (in parte rifugiati e in parte semplici immigrati senza documenti), ma questa è stata accantonata per monitorare meglio anche quella situazione.(ANSA)

RIENTRO ASSISTITO PER MAROCCHINI INCONTRO TRA REGIONE CAMPANIA E OIM
NAPOLI, 11 SET 2009 - Continuare ed incrementare la collaborazione tra la Regione Campania e l'Organizzazione Internazionale Migranti (Oim, braccio operativo dell'Onu) per mettere a punto nuovi progetti di rimpatrio assistito per gli immigrati che vivono in Campania. Questo l'obiettivo dell'incontro fra l'assessore regionale all'Immigrazione, Alfonsina De Felice ed il capo missione dell'Oim in Italia, Peter Schatzer. «Con l'assistenza dell'Oim - ha detto l'assessore De Felice, al termine del confronto - abbiamo accompagnato con successo il rientro di 29 giovani braccianti marocchini che hanno scelto di ritornare nella regione di Beni Allal». «Insieme all'Oim - continua la De Felice - valuteremo quali sono gli strumenti che possiamo mettere a punto per costruire dei progetti-modello di rimpatrio per gli immigrati che si trovano in Campania, spesso vittime di un indegno mercato di braccia e che desiderano rientrare nei loro Paesi d'origine a testa alta». Il direttore Schatzer che oggi ha visitato la comunità di San Nicola Varco, dove continuano le attività socio-sanitarie per monitorare le esigenze degli immigrati, ha ribadito che obiettivo primario dell'Oim è quello di sconfiggere il traffico illegale di persone. L'incontro è stato ripreso dall'emittente pubblica marocchina 2M che sta realizzando un reportage per documentare le condizioni di vita e di lavoro dei marocchini in Campania e di coloro che scelgono il percorso di rientro assistito in Marocco. (ANSA)

PORTO ANCONA: NOVE RESPINTI IN GRECIA
ANCONA, 10 SET 2009 - Nel corso di controlli a campione condotti dalla polizia di frontiera allo sbarco dei traghetti nel porto di Ancona sono stati rintracciati sei tra iracheni, afghani e pakistani. Altri tre stranieri non in regola, un ghanese, un cingalese e un liberiano, sono stati denunciati per possesso di documenti contraffatti. Tutti sono stati reimbarcati sulle stesse navi in partenza per la Grecia.(ANSA)

MARTEDÌ A STRASBURGO DIBATTITO SU FRONTEX
Bruxelles, 10 set 2009 - Martedì prossimo a Strasburgo il Parlamento Europeo, riunito in assemblea plenaria, discuterà della lotta all'immigrazione clandestina e di Frontex, l'Agenzia Ue per le frontiere esterne dell'Unione Europea. Lo ha deciso questa mattina la conferenza dei gruppi politici all'Europarlamento. (Gdr/Zn/Adnkronos)

BLOCCATO FURGONE CON SENEGALESI NEL FOGGIANO
CERIGNOLA (FOGGIA), 10 SET 2009 - Un furgone in cui c'erano nove senegalesi senza documenti di soggiorno è stato intercettato e bloccato da agenti della polizia stradale di Cerignola sulla statale 16, nelle vicinanze di Orta Nova. Il mezzo era guidato da un senegalese di 52 anni, residente a Foggia, con un permesso di soggiorno scaduto da tre anni. A conclusione dei controlli, un senegalese è stato arrestato perchè in possesso di diversi nomi falsi e perchè nei suoi confronti erano stati emessi un decreto di espulsione dalla questura di Brescia e l'ordine di lasciare il territorio nazionale dal questore di Genova. L'autista e uno degli immigrati sono stati posti a disposizione della questura di Foggia, altre due senegalesi dovranno presentarsi all'Ufficio immigrazione della questura di Bergamo e un altro all'Ufficio immigrazione della questura di Gorizia. Gli ultimi quattro extracomunitari, inoltre, non sono risultati in regola con la nuova normativa e sono stati denunciati. (ANSA)

EGITTO, AMNESTY CONDANNA UCCISIONE IMMIGRATI
CAIRO, 9 SET 2009 - L'organizzazione umanitaria Amnesty International ha oggi chiesto all'Egitto di esercitare un maggiore controllo sulle proprie forze di sicurezza per evitare che venga aperto il fuoco contro gli immigranti che cercano di varcare clandestinamente il confine con Israele. L'iniziativa di Amnesty fa seguito al recente caso di quattro migranti provenienti dall'Africa sub-sahariana che sono stati uccisi dalla polizia egiziana mentre stavano cercando di passare la frontiera con lo stato ebraico. «Il troppo è troppo e questo nuovo incidente lo dimostra», ha detto in un comunicato Malcolm Smart, responsabile di Amnesty per l'Africa e il medio Oriente. «Le autorità egiziane evidentemente devono ancora insegnare alle loro forze di sicurezza come evitare di uccidere i migranti che cercano di attraversare il confine», ha aggiunto. «La polizia di frontiera non sembra essere stata addestrata per far fronte a situazioni simili e spesso procede ad un uso letale della forza invece di ricorrere a altri sistemi», aggiunge ancora Amnesty. Non è la prima volta che l'Egitto viene criticato da organizzazioni per la difesa dei diritti umani per il trattamento riservato agli immigranti. Dall'inizio dell'anno, per ammissione delle forze di sicurezza egiziane, ne sono stati uccisi 12. (ANSA-AFP)

CURDI SBARCATI IN CALABRIA, TUTTI DENUNCIATI
BIANCO (REGGIO CALABRIA), 9 SET 2009 - Sono stati tutti denunciati per il reato di clandestinità i 42 immigrati turchi di etnia curda sbarcati nel corso della notte a Bianco. Le loro condizioni di salute, secondo quanto si è appreso, sono buone. Gli immigrati sono stati portati nel porto di Roccella Jonica, in attesa di essere trasportati nel centro di identificazione ed espulsione di Crotone. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, gli agenti della polizia di stato, i militari della guardia di finanza ed i vigili del fuoco. Le operazioni di soccorso sono partite nella tarda serata di ieri quando i carabinieri di Africo (nella Locride) hanno trovato sulla spiaggia sette migranti. I carabinieri hanno quindi chiesto l'intervento della Guardia costiera perchè, ad alcune decine di metri dalla spiaggia, c'era una barca a vela arenata e che , probabilmente, era il natante sul quale erano giunti nello Jonio calabresi i migranti. Nell'impossibilità di raggiungere via mare la barca, questa mattina è intervenuto un elicottero - giunto da Catania - che ha portato soccorso a quattro migranti. Gli altri sono stati trasbordati questa mattina da alcune motovedette. (ANSAmed)

BARCA A VELA IN CALABRIA, SALVATI 40 MIGRANTI TRE BAMBINI SOCCORSI CON ELICOTTERO
ROMA, 9 SET 2009 - La Guardia costiera ha salvato stamani 42 migranti, tra cui 7 donne e 6 bambini. Tre bambini sono stati soccorsi con un elicottero, che erano a bordo di una barca a vela rimasta incagliata non distante dalle coste calabresi. I fatti, secondo quanto si è appreso al Comando generale delle Capitanerie di Corpo, risalgono alla tarda serata di ieri, quando i carabinieri di Africo hanno rinvenuto sulla spiaggia sette immigrati. I militari dell'Arma hanno quindi chiesto l'intervento della Guardia costiera perchè, a circa 30 metri dalla riva, c'era una barca a vela di una trentina di metri arenata e con la quale erano verosimilmente giunti in Italia anche i migranti trovati a terra. Subito sono cominciate le operazioni di soccorso, rese però particolarmente difficili dalle condizioni del mare, che era agitato. Le motovedette non potevano avvicinarsi alla barca a vela e quindi stamani alle 7 è stato fatto decollare da Catania un elicottero, sempre della Guardia costiera, che durante la notte ha tratto in salvo con un verricello un uomo e tre bambini che si trovavano sull'imbarcazione a vela. Successivamente anche le motovedette sono riuscite ad affiancarsi, trasbordando il resto dei migranti, una trentina. Terminata la difficile operazione di soccorso, gli uomini della Guardia costiera stanno ora indagano sull'episodio ritenuto piuttosto anomalo, sia per la rotta, sia per il tipo di imbarcazione usata dagli immigrati. (ANSA)

DA TUNISIA RAGGIUNGONO PANTELLERIA IN JET SKY
TUNISI, 8 SET 2009 - Da Kelibia (Capo Bon) a Pantelleria in sella a due jet sky. Con questi mezzi due giovani tunisini sono riusciti a raggiungere l'isola, distante da Kelibia (località balneare della Tunisia sul golfo di Hammamet) sole venticinque miglia marine. I due, secondo quanto riporta oggi il francofono Le Quotidien, fingendosi turisti hanno affittato i due veloci mezzi per duecento dinari (poco più di cento euro) ed hanno preso il largo. Secondo Le Quotidien, sono stati bloccati in mare dalla Guardia Costiera italiana poco prima di approdare a Pantelleria. La loro impresa ricorda quella di quattro algerini tra i 22 e i 30 anni che, secondo quanto riportato nel luglio scorso dal quotidiano algerino Echouroukda, sarebbero riusciti ad arrivare in Sardegna a bordo di 4 moto d'acqua rubate. I quattro sarebbero partiti dalle coste tunisine dopo aver soggiornato in un hotel di lusso ed aver affittato i jet ski, muniti di Gprs e di taniche di gasolio. (ANSAmed)

RADICALI: «POCHI OPERATORI CRI PER CIE PONTE GALERIA»
Roma, 08 set 2009 - «Abbiamo verificato la presenza di 272 persone trattenute, 128 donne e 144 uomini, su una capienza di 364 posti di cui 306 sono quelli effettivi per via della chiusura di alcuni settori. L'aspetto critico è quello relativo all'organico degli operatori della Croce Rossa che sono in tutto solo 45, un numero che consente una copertura di 15 persone nei turni diurni e 6 i quelli notturni. Ne servirebbero almeno 10 in più. Pur non essendoci, anche per la politica che persegue la Croce Rossa, una situazione di sovraffollamento, abbiamo però verificato la presenza di un elevato numero di persone che provengono dal carcere che convivono con richiedenti asilo e con persone che non hanno precedenti penali. Abbiamo riscontrato un caso di maltrattamenti, quello nei confronti del cittadino tunisino Toujani Hanihem di 25 anni giunto in Italia dalla Libia». Lo affermano Elisabetta Zamparutti, deputata radicale e tesoriera di Nessuno tocchi Caino, e Massimiliano Iervolino, responsabile per i diritti umani della Provincia di Roma, che oggi hanno visitato il Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria. «Il Cie, nonostante il nuovo direttore abbia un atteggiamento molto comprensivo nei confronti delle persone trattenute, vive una situazione di sofferenza propria di una struttura nata per far fronte a restrizione della libertà personale di 2 mesi e che ora si è prolungata a 6 mesi - continuano - Un prolungamento che rappresenta per molti dei trattenuti una vera e propria tortura che li porta anche a compiere gesti estremi come l'autolesionismo. Molti dei trattenuti non sono infatti al corrente della nuova normativa e la notizia di ulteriori proroghe li coglie di sorpresa. Il prolungamento dei tempi di reclusione contribuisce certamente a degradare la dignità umana dei trattenuti ma non sembra aver minimamente risolto il problema della identificazione, pre-condizione all'espulsione, che dipende dalla collaborazione delle rappresentanze dei paesi di provenienza e che non risulta risolta» (OMNIROMA)

A TRIPOLI 43 ERITREI, TEMEVAMO DI MORIRE
ROMA, 8 SET 2009 - Sono arrivati nel porto di Tripoli intorno alle 19.30 di questa sera i 43 immigrati soccorsi da una motovedetta libica a 50 miglia dalla costa. Ad aspettarli al porto c'erano le autorità libiche con alcuni sanitari che hanno giudicato le condizioni dei sopravvissuti «non da ospedalizzazione». Si tratta di dieci donne, un bambino e 32 uomini che, secondo una fonte locale «si sono dichiarati tutti di nazionalità eritrea». La stessa fonte riferisce che malgrado le condizioni di salute dei migranti non fossero da ospedalizzazione, tutti al loro arrivo hanno affermato di avere pensato che sarebbero morti in balia delle onde che da due giorni scuotevano il Canale di Sicilia. L'imbarcazione su cui si trovavano gli eritrei era un gommone di una lunghezza inferiore ai dieci metri che, a causa della forte mareggiata, ha iniziato a imbarcare acqua. I 43 eritrei sono stati poi prelevati dalle autorità libiche.(ANSA)