ROMA - Mentre a Palazzo Chigi fervono i preparativi per il primo anniversario del trattato di amicizia firmato lo scorso 30 agosto 2008 da Berlusconi e Gheddafi a Benghazi, sui banchi del parlamento arriva il dossier della strage commessa dieci giorni fa proprio a Benghazi, nel centro di detenzione di Ganfuda, costata la vita a 20 cittadini somali, uccisi dalla polizia libica durante un fallito tentativo di evasione e una rivolta, secondo quanto riferito dal sito Shabelle Media Network, e verificato da Fortress Europe. I deputati radicali hanno infatti presentato oggi un'interrogazione urgente al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Esteri riguardo a questo massacro. Ricordando che soltanto lo scorso 12 agosto il nostro paese ha respinto in Libia un'0ttantina di cittadini somali richiedenti asilo politico, i Radicali hanno chiesto al presidente del consiglio di rinunciare alla visita in Libia il 30 agosto.
Ecco il testo completo dell'interrogazione
Interrogazione a risposta orale in Commissione
Mecacci, Beltrandi, Bernardini, Farina-Coscioni, Maurizio Turco, Zamparutti
Al Presidente del Consiglio
Al Ministro degli Affari Esteri
Considerato che:
Varie fonti di stampa internazionali e nazionali hanno riportato la notizia, fornita da testimoni oculari, che nella prima settimana di agosto almeno 20 tra cittadini somali rifugiati in Libia e detenuti presso il centro di detenzione di Ganfuda a Bengasi, sono stati uccisi, e almeno 50 di loro feriti, dalla polizia libica dopo un tentativo di evasione.
5 dei venti rifugiati sarebbero morti sotto gli spari della polizia mentre gli altri 15 a seguito delle violenze inferte loro dagli agenti di polizia che erano armati di manganelli e coltelli;
L'ambasciatore libico di stanza a Mogadiscio, Ciise Rabiic Canshuur ha definito la notizia una “menzogna” e ai giornalisti ha chiesto: “prima di parlare o scrivere dovrebbero confrontarsi con noi”;
Il Presidente del Consiglio Italiano Silvio Berlusconi si appresta a celebrare il prossimo 30 agosto il primo anniversario della firma del Trattato di Partenariato, Amicizia e Cooperazione tra Italia e Libia;
Il Trattato di “Amicizia” con la Libia richiede ad entrambe le parti di rispettare i diritti umani riconosciuti a livello internazionale;
La Libia non ha ratificato la Convenzione ONU sui Rifugiati del 1953 che garantisce il diritto di asilo ai rifugiati;
In Somalia e’ in corso da molti anni una sanguinosa guerra che lo rende uno dei paesi più pericolosi al mondo e dove l’affermarsi al potere di gruppi che negano in modo feroce il rispetto dei diritti umani fondamentali e’ spesso una realtà quotidiana;
Lo scorso 12 agosto l’Italia ha respinto in Libia 80 richiedenti asilo di nazionalità somala;
L’Italia nel corso degli ultimi mesi ha respinto in Libia centinaia di potenziali richiedenti asilo politico e rifugiati che cercavano di arrivare sulle nostre coste su imbarcazioni, senza che vi fosse alcuna verifica della sussistenza dei requisiti che consentono a queste persone di avere – legittimamente ai sensi del nostro ordinamento - lo status di rifugiato nel nostro paese;
Chiede di sapere
Quanti dei migranti provenienti verso il nostro paese e respinti sulle coste libiche dalla ratifica del Trattato di “amicizia” con la Libia erano di nazionalità somala?
Se non ritenga essenziale, anche alla luce e in attesa della verifica dei fatti sopraesposti, garantire che i richiedenti asilo di nazionalità somala non siano più respinti in Libia?
Intendono il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro egli Esteri ottenere che il Governo libico ratifichi la Convenzione ONU del 1953 sui Rifugiati, quale condizione essenziale per la continuare l’applicazione del Trattato firmato dall’Italia e dalla Libia lo scorso 30 agosto a Bengasi?