ROMA - È stata respinta in Libia l'imbarcazione con 75 rifugiati somali a bordo, tra cui 15 donne e 3 bambini, intercettata oggi a circa 24 miglia a Sud di "Capo Passero", in provincia di Siracusa. L'imbarcazione era stata avvistata e soccorsa il giorno prima a 35 miglia a sud est di Malta, da una motovedetta della marina maltese che però si è limitata a rifocillare i passeggeri e a scortarli fino alle acque territoriali italiane, mentre un aereo italiano sorvolava la zona monitorando quanto accadeva. I passeggeri sono stati tutti respinti, comprese le donne e i bambini, con l'eccezione di un uomo che è stato trasferito all'ospedale di Pozzallo, in provincia di Ragusa, perchè aveva delle costole rotte e altri quattro rifugiati - tra cui una donna e un neonato - sono stati ricoverati ieri a Malta all'ospedale Mater Dei. Una domanda sorge spontanea. Se cinque persone erano in condizioni tali di salute da necessitare un ricovero in ospedale, come stavano gli altri che sono stati deportati in tutta fretta? Da quanti giorni erano in mare? E i due bambini?
Intanto non si hanno ancora notizie del peschereccio con circa 150 persone a bordo che sarebbe partito alcuni giorni fa dalle coste libiche. L'allarme è stato lanciato da un rifugiato somalo detenuto nel centro di Safi a Malta, che venerdì scorso ha ricevuto una telefonata. Le autorità maltesi hanno detto di non avere intercettato fino ad ora sui radar l'imbarcazione. Le condizioni meteo nel Canale di Sicilia sono in peggioramento. Ci auguriamo che stavolta si possa evitare una tragedia simile a quanto già accaduto il 20 agosto con la strage degli eritrei
Intanto a Malta è stato recuperato un altro cadavere al largo di Bizzerbugia