
Il coordinamento Baobab, nato nel 2005, riunisce associazioni della provincia di Cosenza che si occupano delle problematiche riguardanti il mondo dei migranti (Azione Cattolica, Comunità di Sant’Egidio, Suore di Maria Bambina, Movimento Giovanile Missionario, Kasbah, InformaImmigrati, comunità rumena, filippina, albanese e brasiliana). Le associazioni cosentine, oltre alle critiche, propongono un maggiore investimento nelle strutture di seconda accoglienza del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). “Le strutture Sprar – sostiene il coordinamento Baobab -, a differenza delle strutture di detenzione, avviano percorsi di accoglienza volti ad un pieno inserimento socio-economico delle persone”. E costano di meno. Accogliere un richiedente asilo in strutture di seconda accoglienza costa, secondo Baobab - in media il 60% in meno che trattenere uno straniero all’interno di strutture di carattere detentivo o semi detentivo. Tuttavia la capacità ricettiva dello Sprar è troppo esigua rispetto alle reali esigenze. A fronte delle 14.050 richieste di asilo presentate nel 2007 infatti, i posti disponibili sono solamente 3.000.
Gabriele Del Grande, pubblicato il 5/8/08 da Redattore Sociale