Per presentare "Mamadou va a morire" con l'autore basta scrivermi a gabriele_delgrande@yahoo.it . Consiglio sempre di appoggiarvi ad associazioni locali e soprattutto di portare testimonianze dirette di migranti o rifugiati, sia sui viaggi che sulla detenzione.
Buon lavoro!
Mamadou va a morire, Gabriele Del Grande. Le vittime dell’immigrazione clandestina, l’invasione che non c’è e i nuovi gendarmi di un cimitero chiamato Mediterraneo. Raccontati da un giornalista che ha seguito per tre mesi le rotte dei giovani harragas lungo tutto il Mediterraneo, dalla Turchia al Maghreb e fino al Senegal, nello sforzo di custodire i nomi e la memoria di una generazione vittima di una mappa. Il suo è anche un grido d’allarme su una tragedia negata, che chiama in causa l’Europa, i governi africani e le società civili delle due sponde del Mare di Mezzo. |
Solo Andata, di Erri de Luca. Il drammatico viaggio di un gruppo di emigranti verso i "porti del nord". Un poema scabro e tragico. La scommessa della parola poetica di fronte a una materia (umana, civile, sociale) quasi "intrattabile" ma che qui diventa disegno delle sorti del mondo. Erri De Luca obbedisce all'urgenza lirico-tragica ampiamente presente nella sua scrittura e disegna un paesaggio sociale e umano profondamente interiorizzato |
Lager Italiani, di Marco Rovelli. "Storie di uomini e donne presi a calci e pugni, in molti contro uno, storie di vigliaccherie nostre autorizzate e commesse di nascosto, contro ogni legge prima che contro ogni umanità. Ecco qui un fascio di racconti e di nomi che non si fanno cancellare. Si imprimono nella fragile superficie delle pagine e da lì sprofondano in chi ha cuore di leggerle. Mai contare gli esseri umani, mai ridurli a mucchio, sommatoria: sono singole vite, uniche e strapiene di ragioni per affrontare lo sbaraglio di deserti e mari, naufragi e schedature, impronte digitali e pestaggi." (dalla premessa di Erri De Luca) |
Un'eternità a Tangeri, fumetto a colori, di Faustin Titi e Eyoum Nganguè. Gawa, un ragazzo africano di Gnasville (luogo immaginario e rappresentativo di tutte le città africane), arriva a Tangeri, in Marocco, dopo un lungo viaggio pieno di peripezie, compiuto a piedi, a cavallo e in macchina attraverso i tanti paesi, sfidando il deserto e i controlli della polizia. Racconta dei trafficanti senza scrupoli che aiutano gli emigranti a passare la frontiera, delle condizioni di vita a Tangeri, in balia dei mafiosi che obbligano le ragazze a prostituirsi e si accaparrano i soldi che gli emigranti ricevono dalle famiglie rimaste nell'Africa sub-sahariana. |
L'orda. Quando gli albanesi eravamo noi, di Gian Antonio Stella. Ricca di fatti, personaggi, aneddoti, documenti, storie ignote o sconvolgenti, compare l'altra faccia della grande emigrazione italiana. Quella che abbiamo rimosso per ricordare solo gli "zii d'America" arricchiti e vincenti. Una scelta fatta per raccontare a noi stessi, in questi anni di confronto con le "orde" di immigrati in Italia e di montante xenofobia, che quando eravamo noi gli immigrati degli altri, eravamo "diversi". Eravamo più amati. Eravamo "migliori". Non è esattamente così. |
Dossier statistimo sull'immigrazione 2007, Caritas Migrantes. Oltre 100 i redattori per 512 pagine di analisi e tabelle statistiche che si aprono con una introduzione di Caritas e Migrantes sull’importanza dell’incontro tra le culture. Le cinque parti sono così articolate: il contesto internazionale ed europeo; gli stranieri soggiornanti in Italia; l’inserimento socio-culturale; il mondo del lavoro; i contesti regionali. Precede una scheda riepilogativa e conclude un inserto speciale dedicato ai rifugiati. |
Sunugaal, di Awadi e Kirikou. Vous m'aviez promis que je n'aurais plus jamais faim/Vous m'aviez promis de vraies occupations et un avenir/En vérité jusqu'ici je ne vois toujours rien/Voilà pourquoi j'ai décidé de fuir, voilà pourquoi je me casse en pirogue/Je le jure ! Je ne peux rester ici une seconde de plus/Mieux vaut mourir que de vivre dans de telles conditions, dans cet enfer |