di Roman Herzog
SIRACUSA, 18 aprile 2008 - Dal 2005 almeno 30 agenti delle forze speciali di intervento rapido (SEK) e delle brigate antiterroristiche (GSG 9) della polizia tedesca e graduati militari hanno addestrato a Tripoli unità militari e forze di polizia libiche in tecniche di interrogatorio ed esercitazioni antiterroristiche. Secondo fonti tedesche, le operazioni erano ancora in corso all’inizio del 2008 e potrebbero esserlo tutt’ora. I corsi di addestramento sono stati affidati all’impresa privata di sicurezza BDB Protection GmbH, con sede a Wiesmoor, fondata da un ex-agente SEK. Il programma di addestramento, tenutosi in una caserma a Tripoli, comprendeva interventi di forze speciali su edifici, arrembaggi e operazioni con elicotteri. La BDB è stata pagata 1,6 milioni di euro dal governo libico, tra il 2005 e il 2006, e ogni agente militare ha ricevuto in media 50.000 euro. Alle attività della BDB in Libia hanno partecipato sia ex agenti militari e della polizia tedesca sia agenti tuttora in servizio, alcuni dei quali hanno approfittato delle ferie per svolgere questo lavoro.
Il servizio segreto della Germania Bundesnachrichtendienst (BND) accompagnava le operazioni osservandole e la cancelleria tedesca si manteneva informata sulle attività attraverso l’ambasciata tedesca a Tripoli, dove la impresa BDB “è conosciuta da anni”. In vari incontri, funzionari della diplomazia tedesca sono stati dettagliatamente informati sui programmi di addestramento. Nel frattempo, dal 2005, una delegazione del Ministero degli Interni tedesco sta trattando con il governo di Qaddafi futuri programmi di addestramento delle forze libiche, sulla base di una cooperazione diretta fra i due governi. Tutto risale alla visita dell’ex primo ministro tedesco socialista Gerhard Schröder (SPD) a Tripoli nell’ottobre 2004. Fu allora che Qadaffi richiese l’addestramento tedesco. I servizi segreti tedeschi (BND) chiedevano di mantenere un basso profilo, essendo già stati coinvolti in simili scandali con la Libia, già nel 1995. Ma il BND ribadisce: l’addestramento non è né illegale né problematico, “visto che si offrono simili servizi della Germania in tutto il mondo.” La Libia allora era ancora sotto l’embargo. Per aggirarlo Berlino ricorse a imprese private, come apripista di una futura collaborazione bilaterale.
Le prime informazioni sono comparse sulla stampa tedesca il 4 aprile. Ma ben presto, quello che sembrava bastare per uno degli scandali più grossi sulla cooperazione militare tedesca internazionale, nel giro di due settimane si è trasformato in una discussione politica sul futuro della cooperazione tedesco-libica. E lo stesso scandalo è stato archiviato dopo il trasferimento per motivi disciplinari di tre poliziotti il 14 aprile. La procura che aveva avviato l’inchiesta ha inoltre archiviato il caso per la non sussistenza del reato. Mancando una legge sui servizi di sicurezza privati, l’addestramento svolto a Tripoli non viola nessuna legge tedesca. Non esiste nemmeno un obbligo di registrazione delle operazioni internazionali di addestramento militare.
Il capogruppo socialista (SPD) del Parlamento tedesco, Peter Struck, il 14 aprile perorava la causa della cooperazione militare con la Libia: “è benvista la cooperazione con uno stato come la Libia anche nella lotta contro il terrorismo internazionale. Ogni stato disposto a combattere il terrorismo deve ricevere il nostro supporto”. Un supporto che la Germania aveva promesso a Tripoli da almeno due anni. Lo ha ammesso anche l’ex capo dei servizi segreti (BND), August Hanning, dichiarando che già nel giugno 2006 incontrò il figlio di Qaddafi, Saif al Islam, insieme al ministro degli esteri Frank-Walter Steinmeier. Da allora alti funzionari del ministero degli Interni tedesco si sono recati in missione a Tripoli, in assoluta segretezza e senza informare né consultare il parlamento. Anche lo scandalo sollevato in parlamento dopo le rivelazioni della stampa ha avuto come unica conseguenza una riunione della commissione di controllo degli servizi segreti che alla fine ha negato ogni illegalità e ha dichiarato che “il servizio segreto BND si è comportato in forma corretta”.
Anche il capo dell’ufficio criminale federale (BKA), Jörg Ziercke, ritiene la collaborazione tedesca con la polizia libica opportuna e sensata. “È un contributo sostanziale per favorire i processi di riforma in Libia”. Ziercke ha ricordato che la Germania svolge attività di addestramento delle forze di polizia e militari in oltre 80 Paesi, attraverso il BKA e altre istituzioni. È vero. Infatti dagli anni ‘60 la Germania si è distinta collaborando con il Cile di Pinochet, l’Argentina di Videla, il Guatemala. E le oltre 2.500 imprese private di sicurezza della Germania prestano attività in oltre 50 Paesi, alcuni dei quali sotto embargo militare. Il business mondiale della sicurezza, dove trovano impiego imprese leader come la statunitense Blackwater, ha un valore stimato di 200 miliardi di dollari.
Come al solito, la partita militare non è disgiunta dalla questione economica e il controllo delle frontiere. La Germania è il secondo acquirente del gas libico dopo l’Italia. “In più - sottolinea il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung - la Libia ha un ruolo molto importante per la Germania in quanto paese di transito di migliaia di migranti africani. Molti profughi partono dalla Libia verso l’Europa. Già nel 2005 l’allora ministro degli Interni della Germania Otto Schily promosse l’installazione di campi di detenzione in Libia. L’UNHCR e l’Unione Europea collaborano a questo riguardo con la Libia”. Il capo missione in Libia dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni (OIM) Laurence Hart, intervistato dalla Radio pubblica tedesca ARD, ha commentato così: “Le autorità libiche vogliono aumentare le loro capacità per meglio gestire il fenomeno migratorio. Noi svolgiamo formazione a vari livelli. Ai poliziotti, ad esempio, mostriamo come identificare documenti falsi e come trattare le vittime di tratta. Da sempre abbiamo accesso ai centri per i migranti, dove la situazione sicuramente non è di un albergo di cinque stelle. Ma le autorità libiche hanno espresso la volontà di migliorare la situazione e credo che anche qua serva maggiore formazione e più strutture, perché i campi sovraffollati implicano altri problemi ancora.”
Per approfondimenti, in tedesco:
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