ROMA, 29 ottobre 2007 - Fortress Europe ha pubblicato oggi un rapporto in cui accusa la Libia di gravi crimini contro i migranti arrestati sulla rotta per Lampedusa. Il rapporto, intitolato “Fuga da Tripoli” documenta 1.579 morti nel deserto e 2.483 nel Canale di Sicilia, e raccoglie 83 testimonianze dirette di torture, stupri e omicidi commessi dalla polizia libica negli almeno 20 centri di detenzione per migranti, dove 60.000 persone sono detenute ogni anno. Uomini, donne e bambini. Rifugiati e migranti economici. I testimoni dichiarano nel rapporto di aver subito arresti arbitrari, detenzione senza processo in condizioni disumane e degradanti, stipati fino a 70 persone in camerate di 6 metri per 8, senza letti né materassi, tenuti a acqua e riso. Gli immigrati denunciano anche deportazioni di massa nel deserto del Sahara, respingimenti collettivi in mare, e rimpatri di rifugiati, anche sui 47 voli da Tripoli finanziati dall’Italia. Dettagli inquietanti, che confermano e aggiornano le gravi accuse del precedente rapporto sui diritti dei migranti in Libia di “Human Rights Watch” del settembre 2006. Gabriele Del Grande, fondatore di Fortress Europe e curatore del rapporto, dichiara: “L’Unione europea si rende complice dei crimini commessi dalle autorità libiche contro i migranti e i rifugiati arrestati sulle rotte per la Sicilia, dal momento che dal 2008 procederà al respingimento collettivo in mare di tutte le imbarcazioni che saranno intercettate da Frontex, mandando migliaia di uomini, donne e bambini a marcire per mesi o per anni nelle carceri libiche, per poi essere rimpatriati anche se rifugiati”.
Fortress Europe ha creato una mappa dei 20 centri di detenzione per migranti in Libia che è riuscito a individuare grazie alle testimonianze degli immigrati. Il sito dà anche notizia di oltre 600 richiedenti asilo eritrei detenuti da un anno e quattro mesi a Misratah, in Libia, in condizioni degradanti, con un centinaio di donne circa cinquanta bambini, e a imminente rischio di deportazione. Altri 500 candidati all’emigrazione clandestina sono invece detenuti da luglio 2007 a Zawiyah e hanno dichiarato di essere stati spogliati nudi e bastonati all’arrivo in carcere. Sui rapporti Unione Europea – Libia sono state depositate due interrogazioni parlamentari al Consiglio e alla Commissione europea, dall’eurodeputato Giusto Catania, il 16 ottobre 2007. Un’interrogazione ai ministri dell’Interno e degli Esteri italiani è stata presentata il 4 ottobre 2007 dalla deputata Mercedes Frias. Amnesty International, lo scorso 15 ottobre 2007, ha inviato una lettera alla Commissione europea e a Palazzo Chigi in cui si legge: “La cooperazione con la Libia per il contrasto dell’immigrazione clandestina via mare non può crescere senza reali garanzie sul rispetto dei diritti umani dei migranti che saranno respinti”
E oggi Fortress Europe mette on line anche un rapporto sulle condizioni dei migranti di transito in Algeria, che rischia di divenire un nuovo grande carcere alle porte della Fortezza Europa. Almeno 40.000 migranti di 54 nazionalità arrestati dal 2000 al 2007. Lo dicono fonti ufficiali. Detenuti senza processo e in condizioni degradanti. E almeno 27.500 migranti deportati nello stesso periodo, la maggior parte abbandonati alla frontiera con Niger e Mali, in pieno deserto del Sahara. Uomini e donne. Rifugiati e migranti economici. Adulti e bambini. Centinaia di deportati sopravvivono in condizioni precarie alla frontiera, a Tinzaouatine, bloccati per anni nella “città dove dio non esiste”. E a decine muoiono nel deserto tentando di raggiungere a piedi le città più vicine. Le testimonianze del rapporto sono state raccolte dalla "Association des refoulés d'Afrique centrale au Mali", a Bamako, in Mali, tra i migranti centroafricani deportati dall'Algeria.