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Venerdì 12 sarà la volta degli affari. Alle 10.30 il colonnello sarà accolto in Confindustria dalla presidente Emma Marcegaglia che lo introdurrà al ghota degli imprenditori italiani ansiosi di ascoltarlo. Terminato l'incontro in Confindustria, Gheddafi - su sua richiesta - incontrerà all'Auditorium, rappresentanze femminili del mondo politico, della cultura e dell'imprenditoria del nostro Paese. Un evento organizzato dall'ambasciata libica in collaborazione con il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna che rappresenterà il governo. L'ingresso sarà consentito ad un massimo di 700 donne: tra loro il sindaco di Milano Letizia Moratti. Nel suo intervento, il colonnello libico dovrebbe parlare della condizione della donna nel suo Paese, mentre il ministro Carfagna si concentrerà sullo stato delle donne africane.
Sempre mercoledì, alle 16.30 l'agenda del leader libico prevede l'incontro alla Camera con il presidente Gianfranco Fini. Quindi, nella Sala della Lupa, parteciperà ad una tavola rotonda d'eccezione organizzata dalla Fondazione italianieuropei con due ex ministri degli Esteri, lo stesso Fini e Massimo D'Alema. Non risulta - al momento - la possibilità di incontri del colonnello in Vaticano. Così come non è dato sapere quali saranno gli ospiti italiani ammessi nella gigantesca tenda che Gheddafi ha chiesto fosse montata nei giardini di Villa Doria Pamphili, storica depandance del Governo italiano.
Durante la visita inoltre Gheddafi dovrebbe trovare il tempo per ricevere la laurea honoris causa in giurisprudenza all'Università di Sassari. Una scelta, quella del Senato Accademico dell'ateneo sardo, che ha destato le proteste di moltissimi docenti. Sono 563 i professori universitari che hanno già sottoscritto l' appello dei radicali che chiede di non dar seguito alla proposta di conferire la laurea al colonnello. L'appello con la lista dei sottoscrittori sarà inviato per conoscenza anche al Rettore dell'Università di Sassari e ai ministri Mariastella Gelmini e Franco Frattini a cui tre settimane fa i Senatori Radicali hanno rivolto un'interrogazione parlamentare che ancora - sottolinea Casu - attende risposta.
Dal punto di vista politico manca solo un incontro: quello con l'Associazione degli Italiani Rimpatriati dalla Libia (Airl) che rappresenta i connazionali 'cacciatì dalla Libia nel 1970, cui furono confiscati tutti i beni. L'agenda non istituzionale lascia però aperti dei margini. Di certo si sta lavorando ancora a un possibile incontro del colonnello con gli ebrei libici, circa 6000 cacciati dalla Libia a partire dal 1967. Un appuntamento chiesto dallo stesso Gheddafi, ma rifiutato perchè sarebbe caduto in pieno Shabat, ossia sabato 13.
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