Erano partiti una settimana fa dall'Egitto. Settantuno ragazzi. In Italia li aspettavano parenti e amici. La rotta è la stessa battuta da anni, quella che va dai porti di Rashid, Burgh Mghrizil e Alexandria verso le coste orientali della Sicilia e della Calabria. Stavolta però il motore li ha abbandonati a metà strada. A soccorrerli al largo delle coste di Benghazi, lo scorso 6 gennaio, sono stati i mezzi della guardia costiera libica, dopo aver ricevuto diversi sos via radio. Secondo quanto riportato dalla stampa egiziana, e in particolare dal quotidiano Al Masr Al Youm, il naufragio non avrebbe causato vittime sebbene il peschereccio abbia trascorso ben una settimana in mare. Tra tutti i 71 passeggeri, si conterebbe soltanto un ferito. Tale Fattouh Abdellatif, che avrebbe perso quattro dita della mano sinistra in una collisione. La notizia è stata riportata dal console egiziano a Benghazi, che però non ha aggiunto particolari sulla natura della collisione. Sempre secondo quanto riportato dal console, i 70 naufraghi sarebbero già rientrati dalle proprie famiglie in Egitto, dopo il rilascio di una lasciapassare da parte delle rispettive autorità consolari, con l'eccezione del ferito, il signor Fattouh, che è ancora ricoverato in ospedale a Benghazi, per ricevere le cure adeguate.