Ancora una rivolta, la seconda in una settimana, al centro di identificazione e espulsione (Cie) di Bologna. Come se ormai non fosse rimasto altro mezzo se non lo scontro fisico per ristabilire le ragioni fondamentali del diritto, ovvero l'inviolabilità della libertà personale. Perché nell'Italia di oggi basta una carta scaduta o un passaporto senza il timbro del visto di un'ambasciata, per scontare 18 mesi di detenzione in una gabbia. Di seguito trovate i dettagli della notizia come riportata dalla stampa locale. Non sappiamo se ci siano stati feriti negli scontri con le forze dell'ordine di guardia al Cie. Quel che è certo è che un ragazzo tunisino è riuscito a fuggire ed è di nuovo in libertà. Senza documenti per lui sarà comunque una vita difficile. Ma gli facciamo i nostri migliori auguri. Perché a 29 anni, non si possono perdere senza ragione 18 mesi della propria vita dietro a una gabbia. Bentornato in libertà.
Ennesima rivolta al Cie, scappa un tunisino
tratto da Il Resto del Carlino
Bologna, 25 dicembre 2011 - Ennesima rivolta al Cie di via Mattei. Verso le due gli stranieri del centro hanno cominciato a protestare e a lanciare ogni tipo di oggetti contro le forze dell'ordine. Polizia, carabinieri ed esercito sono intervenuti per riportare la calma. Alla fine la situazione è tornata alla normalità, ma durante le concitate fasi dello scontro un tunisino di 29 anni è riuscito a scavalcare la recinzione e a fuggire.
Ennesima rivolta al Cie, scappa un tunisino
tratto da Il Resto del Carlino
Bologna, 25 dicembre 2011 - Ennesima rivolta al Cie di via Mattei. Verso le due gli stranieri del centro hanno cominciato a protestare e a lanciare ogni tipo di oggetti contro le forze dell'ordine. Polizia, carabinieri ed esercito sono intervenuti per riportare la calma. Alla fine la situazione è tornata alla normalità, ma durante le concitate fasi dello scontro un tunisino di 29 anni è riuscito a scavalcare la recinzione e a fuggire.