28 November 2011

La libertà è partecipazione

Elettori in fila davanti a un seggio di Zamalek, Cairo
Sette minuti a passo svelto. È il tempo che serve per percorrere la fila che c'era a mezzogiorno davanti a uno dei seggi elettorali di Zamalek, un quartiere borghese del Cairo. Sono soprattutto donne. Stanno in coda da questa mattina alle sei. E non se ne andranno prima di avere intinto il dito nella boccetta d'inchiostro blu e aver scelto il nome dei loro futuri rappresentanti in parlamento. Ieri in piazza, oggi al seggio. Il messaggio è sempre lo stesso. Ed è quello di un popolo che si riappropria del proprio destino attraverso la partecipazione alla vita politica. Certo, fuori dal seggio accadono cose surreali. Ci sono i militanti dei partiti che continuano a distribuire volantini agli indecisi dell'ultima ora. Candidati che si fermano a stringere mani e rilasciare interviste. E volontari del partito dei Fratelli Musulmani, con tanto di tessera identificativa, che aiutano la polizia a gestire il flusso degli elettori in entrata e in uscita dal seggio. Eppure, tutto intorno, l'emozione che si respira è quella delle grandi occasioni.

Tra le persone in coda c'è chi fino a ieri era in piazza a sfidare i proiettili delle forze di sicurezza. Come Karim, 22 anni, studente di economia, che oggi voterà i liberali di Essawiris. E c'è chi invece in piazza non c'è mai stato, ma che oggi vota per la prima volta nella vita. Come la signora Mona, medico, che in quarant'anni di vita ha sempre scelto il boicottaggio per sfiducia nelle istituzioni, ma che oggi affida il suo voto al partito social democratico di Mohamed Abul Ghar. Per la signora Safi è lo stesso. Anche lei nonostante l'età, vota per la prima volta. Fratelli Musulmani. E dice di avere fiducia, che il conteggio dei voti non sarà truccato. Mentre non è affatto sicura che non ci saranno compravendite dei voti, soprattutto nei quartieri popolari e nelle zone più povere del paese.

Il signor Yasser invece, vestito di tutto punto in giacca e cravatta, è uno di quelli che ha sempre votato. Anche ai tempi di Mubarak. Però un'affluenza così, ammette di non averla mai vista. Per la prima volta, dice, la gente crede che la propria voce sarà ascoltata. La sua è per il partito “Giustizia e libertà”, ovvero per i Fratelli Musulmani. Anche se in famiglia, ammette, ognuno vota un partito diverso. Anche questa è democrazia.

La partecipazione si preannuncia talmente alta, che la commissione elettorale ha deciso di prolungare le operazioni di voto fino a domani sera alle 19:00. Anche perché, con l'eccezione di alcuni attivisti e personalità indipendenti, tutte le correnti politiche e religiose hanno invitato i cittadini a votare. Persino Piazza Tahrir si è svuotata, con l'eccezione di qualche centinaio di accampati, che hanno convocato per il tardo pomeriggio di oggi un'altra manifestazione contro la giunta militare di Tantawi. E anche un quotidiano sempre critico con le forze armate come Al Masry Al Youm, oggi apre la copertina con una fotografia di tre bambini che corrono in mezzo alla campagna, con tanto di titolo rosso a caratteri cubitali: “Alza la tua voce. Oggi si compie il primo passo sulla strada del futuro”.

Quello di oggi è il primo di tre turni per l'elezione di una delle due camere del parlamento. In tutto sono chiamati al voto 17,5 milioni di elettori residenti nelle prefetture del Cairo, Alexandria, Port Said, Damietta, Luxor, Fayum, Kafr Sheykh e Mar Rosso. Nel resto del paese si voterà tra il 14 dicembre e il 6 gennaio. Poi da febbraio altri tre turni per eleggere la seconda camera del Parlamento. Si tratta del primo parlamento dopo la rivoluzione del 25 gennaio, dove non siederà nessun esponente del Partito Nazionale Democratico del vecchio regime di Mubarak.

I favoriti nella corsa al potere sono i Fratelli Musulmani, che ieri hanno fatto sapere di non essere interessati alla presidenza della repubblica e di preferire piuttosto un regime parlamentare. Seguono nei sondaggi la lista dei liberali Kutla, la lista dei salafiti Hizb an Nur, e la lista “La rivoluzione continua”. Tuttavia è molto presto per qualsiasi pronostico, anche perché gli scrutini potrebbero riservare più di una sorpresa. L'unico dato certo finora, è la straordinaria partecipazione popolare alle prime elezioni del dopo Mubarak.

Ps La notizia della liberazione dei tre free lance italiani e della loro collega palestinese, è confermata. I tre, assolti per insufficienza di prove dall'accusa di aver bruciato una palma, sono rientrati questo pomeriggio in Italia.