La violenza fisica contro la violenza istituzionale. Ennesima rivolta nei centri di identificazione e espulsione italiani. Stavolta la sommossa è esplosa nel Cie di Restinco a Brindisi. Ed è finita con la riuscita evasione di 62 degli 80 detenuti, in gran parte tunisini, che finalmente sono ritornati in libertà. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, i disordini sono scoppiati la notte scorsa. L'iniziale agitazione si è presto trasformata in una sassaiola contro gli agenti delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Fino a quando, compatti, i reclusi hanno divelto una panchina di cemento armato e l'hanno usata come ariete per sfondare il cancello e fuggire passando dal cortile dell'adiacente centro di accoglienza per richiedenti asilo politico, da dove sarebbero riusciti a dileguarsi nelle campagne circostanti. Negli scontri, quattro militari del reggimento San Marco sono rimasti feriti. Mentre non si conosce il numero dei feriti tra i reclusi tunisini. Si tratta della terza evasione dal Cie di Brindisi nel corso dell'ultimo mese. Già il 29 agosto erano riusciti a far perdere le proprie tracce 6 reclusi. E il 4 settembre un altro tentativo di fuga era stato bloccato sul nascere dall'immediato intervento delle forze dell'ordine, che in quell'occasione arrestarono Nawake El Hossine, di 26 anni, per resistenza a pubblico ufficiale.
Il blog di Gabriele Del Grande. Sei anni di viaggi nel Mediterraneo lungo i confini dell'Europa. Alla ricerca delle storie che fanno la storia. La storia che studieranno i nostri figli, quando nei testi di scuola si leggerà che negli anni duemila morirono a migliaia nei mari d'Italia e a migliaia vennero arrestati e deportati dalle nostre città. Mentre tutti fingevano di non vedere.
20 September 2011
Brindisi: evasione riuscita dal Cie! In fuga 62 reclusi
La violenza fisica contro la violenza istituzionale. Ennesima rivolta nei centri di identificazione e espulsione italiani. Stavolta la sommossa è esplosa nel Cie di Restinco a Brindisi. Ed è finita con la riuscita evasione di 62 degli 80 detenuti, in gran parte tunisini, che finalmente sono ritornati in libertà. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, i disordini sono scoppiati la notte scorsa. L'iniziale agitazione si è presto trasformata in una sassaiola contro gli agenti delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Fino a quando, compatti, i reclusi hanno divelto una panchina di cemento armato e l'hanno usata come ariete per sfondare il cancello e fuggire passando dal cortile dell'adiacente centro di accoglienza per richiedenti asilo politico, da dove sarebbero riusciti a dileguarsi nelle campagne circostanti. Negli scontri, quattro militari del reggimento San Marco sono rimasti feriti. Mentre non si conosce il numero dei feriti tra i reclusi tunisini. Si tratta della terza evasione dal Cie di Brindisi nel corso dell'ultimo mese. Già il 29 agosto erano riusciti a far perdere le proprie tracce 6 reclusi. E il 4 settembre un altro tentativo di fuga era stato bloccato sul nascere dall'immediato intervento delle forze dell'ordine, che in quell'occasione arrestarono Nawake El Hossine, di 26 anni, per resistenza a pubblico ufficiale.