La procura di Agrigento ha aperto un fascicolo per omicidio plurimo dopo le dichiarazioni rese da un ragazzo ghanese di 16 anni ai mediatori di Save the Children, appena sbarcato a Lampedusa. Suo fratello sarebbe stato gettato in mare da un gruppo di nigeriani come vittima sacrificale di un rito propiziatorio. E la stessa fine avrebbero fatto altri quattro ragazzi ghanesi. Al momento sono al vaglio le dichiarazioni degli altri passeggeri. Se la versione fosse confermata, non sarebbe la prima volta che accade. C'era già stato un caso simile nel 2008, quando sbarcarono a Porto Palo 59 persone che denunciavano l'uccisione di 13 dei 72 passeggeri iniziali.
Anche in quel caso, le vittime erano state gettate a mare uno a uno da quattro nigeriani convinti che quel sacrificio umano potesse placare la furia del mare. Quella volta le indagini portarono all'arresto dei quattro e a un processo, che si è concluso il 30 giugno 2010 in Corte di Assise a Siracusa con quattro condanne a 30 anni di reclusione. Il prossimo 23 maggio, ci sarà il processo d'appello a Catania.
Anche in quel caso, le vittime erano state gettate a mare uno a uno da quattro nigeriani convinti che quel sacrificio umano potesse placare la furia del mare. Quella volta le indagini portarono all'arresto dei quattro e a un processo, che si è concluso il 30 giugno 2010 in Corte di Assise a Siracusa con quattro condanne a 30 anni di reclusione. Il prossimo 23 maggio, ci sarà il processo d'appello a Catania.