19 April 2011

Pantelleria: ripescato un terzo cadavere in mare

Mentre sull'isola di Pantelleria si celebravano i funerali di Leonie e Cinie, le due donne annegate durante il naufragio dello scorso 13 aprile, con la partecipazione del marito e dei cinque figli di Leonie e del fidanzato di Cinie, dal mare é arrivata la triste conferma del terzo decesso. Il corpo dell'uomo che ancora mancava all'appello é stato ritrovato non lontano dalla costa. Di seguito, i dettagli della notizia. Qui invece le statistiche sulle oltre quattromila vittime del Canale di Sicilia in dieci anni di sbarchi

tratto da Repubblica

PALERMO, 19 aprile 2011 - Si aggrava il bilancio del naufragio del 13 aprile a Pantelleria. Poco lontano dal luogo dell'incidente è stato recuperato il cadavere di un uomo, la terza vittima del tragico sbarco di 191 migranti conclusosi sugli scogli di località Arenella mercoledì scorso. A trovare il corpo un sub professionista nell'ambito delle indagini che i carabinieri stanno svolgendo nella zona. Il cadavere è stato trasportato in porto con un gommone dell'Arma e trasferito nella camera mortuaria.

I funerali. Questa mattina sull'isola sono state celebrate le esequie delle due donne congolesi annegate durante il tragico sbarco. Alla cerimonia, oltre al sindaco Alberto Di Marzo erano presenti, tra gli altri, il prefetto di Trapani Marilisa Magno e il questore Carmine Esposito. Il rito funebre è stato officiato dal vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, nella tensostruttura di via Salibi, poiché la nuova chiesa - da cinque anni in costruzione - non è stata ancora ultimata.

Le due bare, quella di Leonie, 38 anni, madre di cinque figli, e quella di Cinie, 28 anni, sono state sistemate al centro dell'altare. Dietro alla bara di Leonie il marito Camille Fuamba, 41 anni, con i suoi cinque figli, Kerene di 15 anni, Aicha di 17, Viani di 9, Raiss di 7 e il più piccolo Ernest di 5 anni. Accanto a loro i profughi di lingua francese. A sinistra, dietro la bara di Cinie, c'era George, il fidanzato di 32 anni e tutti i profughi di lingua inglese. Al termine della cerimonia cinque profughi hanno intonato un canto nella loro lingua in onore delle due defunte. Le salme sono state poi trasportate nel cimitero dell'Arenella, che sorge proprio davanti al luogo dove è avvenuta la tragedia.