Mercoledì 30 marzo, secondo fonti citate da No Cie Brindisi, uno dei reclusi del centro di identificazione e espulsione di Restinco, a Brindisi, avrebbe tentato il suicidio impiccandosi, ma sarebbe stato soccorso in tempo dagli alri detenuti. Intanto nella stessa giornata, altri 4 reclusi si sarebbero tagliati le vene. La situazione nel Cie brindisino resta quindi tesa, a due settimane dalla rivolta che ha devastato il centro la notte tra il 14 e il 15 marzo, quando materassi e lenzuola sono stati dati alle fiamme e parte delle suppellettili distrutte. A distanza di alcuni giorni dall'incendio, una trentina di reclusi continuano a dormire per terra. Mentre è del 20 marzo la notizia di un altro recluso tunisino che si sarebbe tagliato alla gola con una lametta, dopo uno scontro verbale con un ispettore di polizia.