06 January 2011

Capodanno nei Cie

Come se la sono passati la fine dell'anno i circa mille reclusi nei dieci centri di identificazione e espulsione? Di certo c'è poco da festeggiare quando la prospettiva sono sei mesi di detenzione, soprattutto sapendo che non si è commesso nessun reato... E allora la festa degli altri può diventare un'ottima occasione per tentare di tagliare la corda e tornare in libertà. C'hanno provato a Lamezia Terme e a Milano. Ma con pessimi risultati. A Lamezia è finita a lacrimogeni e manganellate, a detta dello stesso direttore del centro, Raffaello Conte, che sulla sua pagina facebook scrive da vero statista: "casini al cie... manganellata sul dito sinistro della mano sinistra, penso si chiami anulare, un'culu che dolore". La notizia è confermata dalla stampa. Su Milano invece si sa poco, perché la polizia ha sequestrato i telefonini ai reclusi. Ma pare che in seguito alla rivolta di capodanno uno dei detenuti sia stato ricoverato in ospedale e dimesso soltanto il 6 gennaio, mentre in tre persone sarebbero state arrestate, secondo la ricostruzione di Macerie. Ecco le notizie come riportate dalla stampa.

Lamezia T. - Bloccata evasione dal Cie
tratto da Lameziattiva.it
Lamezia Terme 2 gennaio 2011 - Approfittando dei festeggiamenti di fine anno gli ospiti del Cie, il Centro d'identificazione ed espulsione di Piano del Duca, hanno tentato di mettere a segno una fuga di massa o quanto meno di favorire qualcuno di essi. Ma il progetto è fallito grazie al tempestivo intervento delle forze di polizia che in pieno coordinamento sono entrate in azione ed hanno bloccato sul nascere il tentativo d'evasione degli extracomunitari in attesa d'essere espulsi dall'Italia. Il tentativo di fuga è partito allo scoccare della mezzanotte, quando un gruppo di circa 40 tunisini, marocchini, iracheni e palestinesi approfittando dei botti di capodanno in massa sono usciti dalle stanze raggiungendo il tetto dell'edificio ed inscenando una protesta attraverso il lancio d'oggetti con l'obiettivo di creare confusione per eludere la sorveglianza e mettere a segno una fuga di massa o favorire l'evasione di qualcuno.Ma il personale di vigilanza aveva predisposto servizi di prevenzione che si sono rivelati efficaci riuscendo a sedare la rivolta. A Pian del Duca sono immediatamente arrivati anche carabinieri e finanzieri che in perfetto coordinamento con le altre forze dell'ordine hanno predisposto all'esterno della struttura una cintura di sicurezza per evitare fughe, consentendo agli addetti alla sorveglianza di bloccare la protesta inscenata con lacrimogeni e idranti. L'operazione è continuata per circa due ore ma senza feriti. Durante la sommossa sono state danneggiate alcune strutture del Centro d'accoglienza.Quello di ieri è l'ottavo tentativo d'evasione che gli extracomunitari hanno messo segno. Cinque sono stati bloccati dall'intervento delle forze di polizia, tre sono finiti con la fuga degli extracomunitari. 13 complessivamente gli immigrati scappati, ma 3 di loro sono stati rintracciati

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Voci di fuga
tratto da Macerie

Da qualche giorno, tra i reclusi di diversi Cie italiani, gira voce che ci sia stato casino al Centro di via Corelli a Milano. In particolare, la notte del 30 (o del 31) dicembre diversi reclusi avrebbero incendiato alcuni materassi, e due di loro sarebbero stati portati via dalla polizia, verosimilmente in carcere. Alcuni prigionieri sono riusciti a far trapelare la notizia, telefonando ai loro amici rinchiusi altrove. Poi, durante una perquisizione, la polizia ha sequestrato gli ultimi cellulari dei prigionieri.

Aggiornamento - 5 gennaio. In seguito alla rivolta di Capodanno, un recluso è stato ricoverato in ospedale e non è ancora stato dimesso. Pare che le sue condizioni siano piuttosto gravi.

Aggiornamento - 6 gennaio. Solo oggi, ad una settimana dai fatti, l’ultimo recluso rimasto ferito a Capodanno è stato dimesso dall’ospedale. Gli arrestati, invece, sono tre e sono ancora in carcere.