24 January 2010

Brevi dalla frontiera n°25

SBARCO IN CORSICA,61 CURDI CHIEDONO ASILO
PARIGI, 24 GEN - Sessantuno degli 81 curdi scoperti venerdì scorso in Corsica hanno deciso di chiedere asilo politico dichiarando di essere curdi di Siria. Lo ha detto il ministro francese dell'immigrazione, Eric Besson. Venerdì scorso un gruppo di 123 migranti, tra i quali 42 bambini, sono stati trovati su una spiaggia di una riserva naturale tra Bonifacio e Pianottoli-Caldarello all'estremità meridionale dell'isola. I migranti hanno dichiarato agli inquirenti di aver pagato cifre tra i 2.500 ed i 10.000 euro a testa per essere trasportati in camion dalla Siria alla Tunisia e da lì di essere imbarcati su un cargo che li ha portati fino in Corsica. I magistrati del tribunale di Ajaccio che si stanno occupando della vicenda sospettano che la nave utilizzata sia un mercantile battente bandiera ucraina che ha attraccato a Fos-sur-Mer, nel sud della Francia. (ANSA-AFP)

PRIMO SBARCO A LAMPEDUSA DOPO TRE MESI
LAMPEDUSA (AGRIGENTO), 24 GEN - Primo sbarco di migranti a Lampedusa nel 2010: un gruppo di 20 magrebini è stato infatti bloccato la notte scorsa a terra dai carabinieri, dopo essere riuscito a raggiungere l'isola con un barcone in legno di otto metri che è stato sequestrato. Gli uomini sono stati trasferiti stamani con una motovedetta della Guardia di Finanza a Porto Empedocle, da dove saranno smistati nel centro di prima accoglienza di Pian del Lago a Caltanissetta. Altri 5 immigrati che facevano parte dello stesso gruppo, sono stati intercettati in mattinata nelle strade del paese e imbarcati sul traghetto di linea della Siremar.Anche loro saranno accompagnati a Caltanissetta, in attesa del trasferimento al Centro di identificazione ed espulsione di Isola di Capo Rizzuto (Crotone). Da tre mesi non si registravano sbarchi nelle Pelagie: l'ultimo risale al 21 ottobre scorso, quando 60 migranti raggiunsero con un barcone l'isoletta di Linosa. (Ter/Ct/Adnkronos)

VIMINALE, 70 RIMPATRIATI NELLA SETTIMANA, CHARTER IN NIGERIA
Roma, 23 gen. (Adnkronos) - Nel corso di questa settimana sono stati rimpatriati, con diversi voli aerei, 70 immigrati non comunitari, soprattutto marocchini, nigeriani, tunisini e senegalesi, rintracciati sul territorio nazionale. Di questi 39, di origine nigeriana, sono stati rimpatriati con un apposito volo charter congiunto con il Regno Unito, partito da Roma il 21 gennaio e diretto a Lagos. Lo rende noto il Viminale in un comunicato. (Sin/Gs/Adnkronos)

28 IMMIGRATI IN TIR, AUTISTA CONDANNATO 8 ANNI
ANCONA, 21 GEN - A metà settembre era sbarcato ad Ancona alla guida di un autoarticolato telonato in cui erano stati ricavati tre box in cui nascondere 28 curdi, afghani e palestinesi. Oggi il tribunale del capoluogo marchigiano ha condannato con rito abbreviato Dinu Rusev Nasik, cittadino bulgaro, a otto anni di carcere e mezzo milione di euro di multa, per traffico internazionale di esseri umani con l'aggravante dell'alto numero di persone trasportate e del trattamento disumano riservato. Nel semirimorchio del tir, proveniente dalla Grecia con la motonave Minonan Lines, gli uomini della Guardia di finanza di Ancona e della Dogana trovarono gli immigrati stipati in box di legno truciolato, coperti da polistirolo, in cui c'erano dei ventilatori alimentati da batterie per garantire un minimo di ricambio d'aria all'interno degli stretti nascondigli. Sfumato il patteggiamento, il collegio ha giudicato in abbreviato irrogando la pesante pena ottenuta, tra l'altro, con lo sconto di un terzo per il rito alternativo. L'accusa era sostenuta dal pm di Ancona Mariangela Farneti.(ANSA)

GHEDDAFI A MALTA A MARZO, SI LAVORA AD ACCORDO MINISTRO ESTERI MALTA PARLA DI POSSIBILE TRATTATO

LA VALLETTA, 20 GEN - Un trattato simile a quello raggiunto tra l'Italia e la Libia per il rimpatrio degli immigrati potrebbe essere firmato il prossimo marzo durante una visita ufficiale del leader libico Muammar Gheddafi a La Valletta. Fonti diplomatiche hanno spiegato che il governo maltese è da mesi impegnato nel tentativo di convincere Tripoli ad includere Malta negli accordi bilaterali raggiunti con l'Italia sulle questioni di immigrazione. Ed il ministro degli Esteri maltese Tonio Borg ha annunciato che la Libia e Malta «sono vicini ad un accordo che rafforzerà la cooperazione reciproca su materia di immigrazione e di scambio di informazioni». La visita di Gheddafi a Malta di marzo sarà la prima dagli inizi degli anni Ottanta. Al settembre scorso invece risale la visita a Tripoli del neo presidente della Repubblica maltese George Abela.(ANSA)

12 IMMIGRATI SCOPERTI IN TIR PORTO ANCONA
ANCONA, 21 GEN - Dodici immigrati irregolari, iracheni, afghani e palestinesi, sono stati scoperti a bordo di un tir greco nel porto di Ancona, nascosti fra le merci trasportate dall'autoarticolato. Il mezzo era appena sbarcato da un traghetto della Anek Lines proveniente da Patrasso, ed è stato fermato per un controllo da Guardia di finanza e Dogana. Erano stipati nel rimorchio del tir, privo di lucchetto. Sono stati rifocillati e sottoposti a visite mediche, e poi affidati agli agenti della Polizia di frontiera. Nessun provvedimento è stato adottato a carico dell'autista, che è risultato all'oscuro di tutto. (ANSA)

RIVOLTA CIE MILANO; 4 CONDANNE, UNO SCARCERATO

MILANO, 19 GEN - Il giudice delle direttissime di Milano, Antonella Bertoja, ha condannato a pene comprese tra i 7 mesi e un anno di reclusione quattro immigrati, due algerini e due tunisini, accusati di resistenza e lesioni in relazione a una rivolta scoppiata nel centro di identificazione ed espulsione di via Corelli nel capoluogo lombardo. Il giudice ha concesso a uno solo dei condannati la sospensione condizionale della pena, disponendo per lui l'immediata scarcerazione. In particolare è stato condannato a un anno di reclusione l'algerino Samai Bernini, mentre Karim Zitouni, Toufik Webet e Sougidi Saiffedin sono stati condannati a 7 mesi di reclusione. Zitouni è stato scarcerato. Il pm aveva chiesto per tutti la condanna a un anno di reclusione con la concessione delle attenuanti generiche, che il giudice non ha riconosciuto. Il magistrato ha disposto anche la trasmissione degli atti alla Procura perchè indaghi su una presunta falsa testimonianza di un responsabile della Croce Rossa che, sentito nel corso del processo, aveva in parte dato una versione diversa rispetto a quella delle forze dell'ordine in merito ai disordini avvenuti nel centro. Il giudice deciderà entro 5 giorni anche sulla richiesta di revoca della misura cautelare, avanzata dai difensori, per i tre imputati che restano in carcere.
Il tunisino Zitouni, dopo la lettura della sentenza che ha disposto la sua scarcerazione, è scoppiato a piangere per la felicità. «Questi giovani - hanno spiegato ai cronisti i legali degli imputati, gli avvocati Mauro Straini, Eugenio Losco e Massimiliano D'Alessio - da quando sono arrivati in Italia non hanno passato neanche un giorno in libertà». Zitouni, scarcerato, potrebbe essere espulso o, in caso contrario, dovrà tornare in un centro di identificazione ed espulsione, in quanto è senza regolare permesso di soggiorno. Gli imputati erano stati arrestati il 7 novembre scorso dopo i disordini scoppiati. «È all'ordine del giorno la voglia di fuggire da Corelli - hanno spiegato i legali nella loro arringa - Noi come avvocati, in questi processi, vogliamo mettere in discussione la legittimazione del centro di via Corelli ed evitare che scucceda quello che è successo nei giorni scorsi». Il riferimento era al nordafricano morto in carcere a San Vittore, dopo aver inalato del gas. L'immigrato era stato condannato assieme ad altre 12 persone nei mesi scorsi per un'altra rivolta scoppiata nel cie di Milano. «Queste persone - hanno aggiunto i legali indicando gli imputati - devono godere dell'assoluta fiducia dello Stato, invece non hanno mai goduto di un giorno di libertà, passando da un Cie all'altro». (ANSA)

SCAPPA DURANTE CONTROLLO POLIZIA E CADE DA BALCONE E MUORE
Torino, 19 gen. - (Adnkronos) - Ha cercato di sfuggire alla polizia durante un controllo antidroga ed è caduto da un balcone al secondo piano. Così un immigrato centrafricano, di cui non sono ancora note le generalità, ha perso la vita questo pomeriggio a Torino. È accaduto intorno alle 18 in uno stabile di via Sassari dove gli agenti della squadra mobile erano impegnati in un controllo antidroga. Al loro arrivo i poliziotti hanno incontrato nell'androne l'immigrato che ha tentato di scappare e che è stato bloccato dopo una breve colluttazione. Gli agenti lo hanno ammanettato per una mano ma l'uomo, di corporatura robusta, è riuscito a divincolarsi e a fuggire fino al secondo piano dello stabile. Qui ha cercato di salire sul balcone scavalcando una grata ma, nonostante i tentativi di un poliziotto di trattenerlo, ha perso l'equilibrio ed è caduto morendo sul colpo. (Ato/Zn/Adnkronos)

RESPINGIMENTI, LA CORTE EUROPEA NON SI PRONUNCIA SULLA LEGITTIMITA'
Vizi formali nel ricorso presentato da 84 migranti sbarcati a Lampedusa nel marzo 2005 e respinti in Libia. Il pronunciamento non influisce sull’altro ricorso del luglio 2009 sui respingimenti in mare attuati dal governo dopo l’accordo con la Libia
ROMA, 19 GENNAIO 2009 – Cancellazione dal ruolo per difetto di presentazione e non violazione dell’articolo 34 sul diritto di ricorsi individuale. Non si pronuncia direttamente sulla questione dei respingimenti la sentenza pronunciata oggi dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo sulla vicenda degli 84 immigrati arrivati a Lampedusa e respinti verso la Libia nel marzo 2005: una vicenda riguardante gruppi di iracheni, algerini, giordani, marocchini e tunisini, ai quali avevano fornito supporto il Cir e l’Unione forense.
In sostanza, la Corte ha ravvisato una serie di vizi formali che non consentono di entrare nel cuore del problema: in particolare, da un lato alcuni ricorsi furono firmati – secondo la perizia grafologica chiesta dalla Corte – da una stessa persona, dall’altro lato è stato perso nel frattempo (sono passati quasi cinque anni) il contatto con i diretti interessati, il che ha impedito l’approfondimento della vicenda. Sul singolo caso di un immigrato che aveva presentato ricorso individualmente, la Corte ha stabilito non esserci stato un atteggiamento delle autorità volto ad impedirgli la presentazione del ricorso stesso a Strasburgo.
In ogni caso, il pronunciamento della Corte non entra mai nel cuore della legittimità o meno dei respingimenti. La sentenza odierna peraltro riguardava un caso in cui gli immigrati erano effettivamente giunti a Lampedusa. Un altro ricorso, inviato nel luglio del 2009, pende di fronte alla Corte europea dei diritti dell’uomo sui respingimenti: il contesto è in questo caso ben diverso, riguardando i respingimenti di migranti direttamente in mare, attuati dal governo italiano dopo l’accordo con la Libia. (ska, Redattore Sociale)
La sentenza, in francese

IRREGOLARI CON FIGLI, NO ALLE ESPULSIONI. RIMPATRIO GENITORI DANNEGGEREBBE SVILUPPO DEI MINORI
ROMA, 20 GEN - La Cassazione dice 'nò ai giudici che negano agli immigrati irregolari presenti in Italia, e genitori di figli minori, l'autorizzazione a prolungare la loro permanenza nel nostro paese per stare a fianco ai bambini. In particolare la Suprema Corte ha accolto il ricorso di un immigrato irregolare africano, padre di due bambini, al quale la Procura del tribunale per i minorenni di Milano aveva revocato l'autorizzazione temporanea a prolungare di due anni la sua permanenza in Italia per restare stare accanto ai figli. Per la Cassazione non c'è dubbio che «per un minore, specie se in tenerissima età, subire l'allontanamento di un genitore, con conseguente impossibilità di avere rapporti con lui e di poterlo anche soltanto vedere, costituisca un sicuro danno che può porre in serio pericolo uno sviluppo psicofisico armonico e compiuto».
La Cassazione sottolinea inoltre che concedendo agli immigrati irregolari, genitori di minori, una simile autorizzazione, non si corre il rischio che «l'interesse del minore, alla crescita armonica, venga strumentalizzato al solo fine di legittimare la presenza di soggetti privi dei requisiti dovuti per la permanenza in Italia». In proposito - con la sentenza 823 della Prima Sezione Civile - la Cassazione rileva che l'articolo 31 del testo unico sull'immigrazione «riconosce allo straniero adulto la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno, necessariamente temporaneo o non convertibile in permesso per motivi di lavoro». Così i supremi giudici hanno accolto il ricorso di Chaouch N. autorizzandolo «a permanere in Italia per due anni per assistere i figli minori» come aveva già stabilito in primo grado il Tribunale dei minorenni di Milano. A supporto della sua decisione la Cassazione ricorda che la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, approvata a Nizza il 7 dicembre del 2000, tutela, tra l'altro, la vita familiare e in particolare il rapporto genitori-figli. Infine i magistrati di legittimità rilevano che i permessi di permanenza temporanea hanno l'obiettivo di assicurare «una incisiva protezione del diritto del minore alla famiglia e a mantenere rapporti continuativi con entrambi i genitori». Nella sentenza non è specificato se il genitore in questione fosse presente irregolarmente in Italia fin dal momento del suo ingresso nel nostro paese o se avesse un permesso di soggiorno scaduto. Non è inoltre specificato se i suoi figli avessero anche una madre in grado di occuparsi di loro, elemento peraltro ininfluente dal momento che la Cassazione afferma il diritto dei minori ad avere rapporti stabili con entrambe le figure genitoriali. (ANSA)

SAVE THE CHILDREN, ANCHE MINORI FRA I RESPINTI IN LIBIA
Roma, 19 gen. - (Adnkronos) - «Tra il 5 maggio e il 7 settembre 2009 sono stati 1.005 i migranti ricondotti in Libia nell'ambito di 8 operazioni effettuate dall'Italia (in particolare, 883 persone attraverso l'attività congiunta libico-italiana e 172 prese e riportate in Libia dalle autorità libiche). Un numero non quantificabile di migranti respinti è costituito da bambini, come attestato anche da fonti Onu, e sulla base del monitoraggio dei flussi migratori arrivati via mare attraverso la frontiera Sud nei mesi e anni scorsi, nell'ambito dei quali la presenza di minori è costante». Lo afferma, in una nota Save The Children. L'organizzazione ha rinnovato al Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen la richiesta che «l'Italia non ripeta più azioni di rinvio verso la Libia dei migranti rintracciati in acque internazionali e che venga istituito , all'interno dell'accordo Italia-Libia, un sistema di monitoraggio indipendente sulla conformità delle condizioni e delle procedure di accoglienza dei migranti e in particolare dei minori». Save the Children sottolinea poi come «tali operazioni di rinvii si svolgano , come dichiarato dallo stesso Governo, senza procedere ad alcun tipo di valutazione sullo status delle persone che si trovano a bordo delle imbarcazioni, con la conseguente possibilità, confermata dai fatti, che vengano rinviati in Libia anche bambini e adolescenti». Per l'organizzazione internazionale «i rinvii costituiscono una grave violazione dei diritti umani fondamentali dei migranti, e dei minori in particolare, e contravvengano quanto previsto dalla normativa nazionale, comunitaria ed internazionale in materia di contrasto all'immigrazione clandestina, divieto di refoulement, tutela delle categorie vulnerabili e obbligo di identificazione. Inoltre la Libia è un Paese che non garantisce in alcun modo la protezione dei migranti sul suo territorio, anche in considerazione del fatto che non ha mai firmato la Convenzione di Ginevra». (Sin/Zn/Adnkronos)

SIT-IN A CASTEL VOLTURNO,STOP LAVORO NERO, APPELLO A ISTITUZIONI
CASERTA, 19 GEN - Una manifestazione per dire basta allo sfruttamento, al lavoro nero. Un sit in, quello messo in atto da centinaia di immigrati a Castel Volturno, nel cuore della provincia di Caserta, per avere risposte: soprattutto dalle istituzioni. Così alcune centinaia di immigrati, per la maggior parte africani che vivono nel Casertano, a Castel Volturno, Casal di Principe, Aversa, Teano, ma anche nei confinanti comuni napoletani di Afragola, Pianura, S.Antimo hanno sostato per ore insieme con rappresentanti dei promotori dell'iniziativa per ottenere un incontro con il prefetto, Ezio Monaco ed il questore, Guido Longo. Un incontro, poi, ottenuto. Gli organizzatori, con un altoparlante sistemato su un camioncino hanno urlato i motivi della protesta: «Sollecitare le istituzioni ad adottare un provvedimento di regolarizzazione che possa, tra l'altro, far emergere dal lavoro nero e dalle condizioni di sfruttamento i migranti impegnati nell'agricoltura». «Il presidio di oggi a Caserta - ha spiegato Mimma D'Amico, del centro sociale ex Canapificio - è stato organizzato vista l'indifferenza dell'ufficio Immigrazione per rivendicare il diritto degli immigrati e rifugiati a ricevere la prenotazione del rinnovo e del rilascio del permesso di soggiorno». Una manifestazione, quella di oggi, che ha incassato segnali positivi: innanzitutto la disponibilità mostrata del prefetto, Ezio Monaco e dal questore Guido Longo, ad accelerare le pratiche dei rinnovi dei permessi di soggiorno che riguardano gli immigrati e i tanti richiedenti asilo e rifugiati. Ma anche sollecitazioni al ministro dell'Interno, Roberto Maroni - che domani pomeriggio presiederà un nuovo vertice delle Forze dell'ordine e della magistratura nella Prefettura di Caserta - per un provvedimento di estensione della regolarizzazione e l'applicazione dell'articolo 18, che dà la possibilità del rilascio di un permesso di soggiorno a chi viene sfruttato e si trova a denunciare il datore di lavoro. Questo in sintesi, secondo quanto riferito da Mimma D'Amico, del centro Sociale 'Ex Canapificiò e da suor Rita Giarretta, della casa di Rut, l'esito dell'incontro con il prefetto ed il questore di Caserta. «I problemi di migranti e rifugiati - secondo suor Rita - devono essere risolti a livello centrale. Bisogna dotare le periferie di strumenti adatti ed adeguati per fare emergere chi è in condizioni di vulnerabilità e portarli all'emersione, affinchè diventino portatori di diritti». «Il problema sta nell'ordinamento, senza un ordinamento adeguato il problema non si risolve», ha sottolineato il sindaco di Caserta, Nicodemo Petteruti. Intanto la Regione Campania oggi ha approvato la legge sull'immigrazione: pari opportunità di accesso al sistema di tutela e di garanzia di cui godono i cittadini italiani; misure speciali volte a colmare la situazione di svantaggio; garanzia dei diritti fondamentali per tutti, indipendentemente dalla posizione giuridica, prevenendo e rimuovendo ogni forma di razzismo e xenofobia, gli elementi principali. (ANSA).

CAGLIARI, ARRESTATI 4 SENEGALESI IRREGOLARI
Cagliari, 19 gen. - (Adnkronos) - Quattro senegalesi che non avevano ottemperato ad altrettanti decreti di espulsione sono stati arrestati a Cagliari dai carabinieri della compagnia locale. Nello specifico i militari hanno perquisito un appartamento a Pirri (Cagliari) dove alloggiavano dieci senegalesi. Quattro, quindi, sono risultati irregolari. Processati per direttissima tutti hanno ottenuto il rinvio a giudizio per la concessione dei termini a difesa. (Zsa/Pn/Adnkronos)

SBARCHI IN SALENTO,DUE MIGRANTI GETTATI A MARE
TRICASE (LECCE), 18 GEN - Tornano gli sbarchi nel Sud Salento, dopo anni nei quali il fenomeno era praticamente scomparso: 17 extracomunitari, afghani e iraniani (16 uomini e una donna), sono stati trovati da carabinieri e guardia di finanza nel sud Salento lungo la costa tra la marina di Patù e Torre Vado, nel territorio di Morciano di Leuca. Per due di loro è stato necessario il controllo dei sanitari dell'ospedale di Tricase, perchè sarebbero stati gettati in mare dagli scafisti, riportando escoriazioni e ferite lacero-contuse. Un primo gruppo di dieci maschi adulti è stato trovato dai carabinieri della Compagnia di Tricase in località San Gregorio; gli altri sette, tra i quali i due feriti e la donna, sono stati scoperti dalla guardia di finanza della Compagnia di Otranto a Torre Vado.(ANSA)